L'impegno di Aurelio: riportare Trebisacce ad essere «l'oasi felice che è sempre stata»
Tre le questioni urgenti, gli svincoli della SS 106, l'ospedale "Chidichimo" e la sicurezza. Il sindaco: «Ci sono buone ragioni per credere che ce la possiamo fare».
TREBISACCE - Trebisacce, per la sua posizione geografica, rappresenta un punto focale per i comuni del comprensorio dell’alto Jonio, centro di dinamiche culturali, sociali e politiche.
Due i grandi problemi, territoriali oltre che comunali, che la riguardano: la SS 106 e l’Ospedale “Chidichimo”.
A discutere con noi di questi ed altri temi Sandro Aurelio, sindaco di Trebisacce, ospite stasera dell'Eco in Diretta, il talk della nostra testata condotto dal direttore Marco Lefosse.
Trebisacce, dicevamo, è al centro di due problemi irrisolti. Sul versante sanità pare ci siano rassicurazioni da parte delle istituzioni.
«Il nostro obiettivo – afferma Aurelio - è garantire il diritto alla salute ai nostri cittadini, sono anni ormai che siamo in attesa di risposte ed interventi. In più, questa è una priorità non solo per Trebisacce ma per tutto il comprensorio di cui la nostra città è capofila. Il presidente Occhiuto, che è molto vicino alla nostra amministrazione, ci ha rassicurati. Mi confronto quotidianamente con la rete preposta e ci sono buone ragioni per credere che ce la possiamo fare».
«L’Asp – prosegue - ha già emanato una determina in cui viene dato mandato a Invitalia per verificare la staticità della struttura e degli impianti. In più sono stati stanziati 3 milioni di euro per le sale operatorie. Io non voglio sbilanciarmi ma posso dire che stiamo facendo, tutti insieme, un lavoro straordinario».
Ma oltre alla sanità c’è un altro problema che riguarda da vicino il territorio di Trebisacce, la SS 106 e nello specifico il cantiere del 3° Megalotto, Sibari-Roseto (che ricordiamo è il più grande cantiere pubblico aperto nel sud Italia e che vale 1,3 miliardi di euro).
«Trebisacce – spiega il Sindaco - ha chiesto che si rivedano gli svincoli di uscita perché, se si ultimassero i lavori secondo l’attuale progetto, si ritroverebbe con un solo svincolo unidirezionale, non sufficiente per una città che è lo snodo di un comprensorio più vasto e che mira ad un turismo di livello superiore. Quello che a noi interessa non è ciò che accade ora, ma ciò che lasceremo alla città in futuro. Trebisacce è sede di ambulatori, ospedali e scuole. Non è possibile che da nord abbia lo svincolo diretto mentre da sud bisogna risalire fino a Roseto per poi scendere e procedere verso il nostro comune. Non giova a nessuno. Ciò che noi vogliamo e chiediamo è che la revisione si realizzi ora, e non a lavori terminati. La nostra priorità quindi è ottenere uno svincolo bidirezionale».
Ovviamente gli investimenti riservati a tali opere avranno un impatto economico importante sul territorio.
«In prefettura – afferma Aurelio – è emerso che l’indotto, nel 2023, raggiungerà 1500 persone in tutto il comprensorio. Ma – aggiunge - c’è un obiettivo, che è anche una preoccupazione, che anima noi sindaci e me in particolare, ed è quello di proiettare i nostri territori verso un sistema turistico migliore, di qualità. Se non ci sono le infrastrutture necessarie, però, tutto questo sfuma».
Si è passati poi alla questione sicurezza. Da tempo, infatti, l’alto Jonio si reso è protagonista di numerosi episodi criminali che hanno toccato anche la tranquilla Trebisacce. Episodi incendiari che hanno coinvolto sia cittadini che aziende.
«Ho ritenuto opportuno – ha sottolineato il sindaco - convocare un tavolo in Prefettura perché abito a Trebisacce e percepisco lo stato d’animo dei cittadini. Il mio impegno è riportare la nostra città a quell’oasi felice che è sempre stata. E poi aggiungo, la richiesta di convocazione è sorta perché un comune come il nostro non può farsi carico da solo di tutti i potenziali rischi di sicurezza che attraversano il comprensorio. In questi casi, anche se gli episodi non risultano eclatanti, è meglio prevenire che curare. È meglio intervenire in anticipo su fenomeni che posso prendere una piega peggiore in futuro».
E infine sul turismo. Trebisacce è da anni bandiera blu, un bel vantaggio rispetto ad altre realtà del nostro versante.
«È doveroso riconoscere alle precedenti amministrazioni tale conquista. Stiamo elaborando con il nostro staff un piano spiaggia per capire dove intervenire perché la bandiera blu da sola, seppur importantissima, non basta. Abbiamo bisogno di rendere il territorio appetibile agli investitori privati. Noi abbiamo un borgo marinaro che coincide col centro storico, dobbiamo lavorare per rivalutare questi luoghi».