Mario Smurra diventa Presidente nazionale di Epas
Subentra a Denis Nesci, nuovo europarlamentare del Gruppo dei Conservatori e Riformisti europei
CORIGLIANO-ROSSANO – Nei giorni scorsi Mario Smurra è stato nominato Presidente nazionale dell'Ente di Patronato e di Assistenza Sociale (Epas), costituito nel 2001 e da allora primo Istituto riconosciuto dalla nuova disciplina per gli Istituti di patronato e di assistenza sociale, entrata in vigore quello stesso anno.
Nella presidenza dell’Epas Smurra subentra a Denis Nesci, nuovo europarlamentare del Gruppo dei Conservatori e Riformisti europei.
«Continueremo a rappresentare – afferma Smurra - un punto di riferimento insostituibile nell’offrire, con l’approccio empatico ed il metodo inclusivo che ci ha fino ad oggi contraddistinto e che ci viene diffusamente riconosciuto, tutti quei servizi di assistenza previdenziale e sociale che, soprattutto nel periodo sempre più complicato che sta vivendo il nostro Paese nello scenario europeo ed internazionale, saranno destinati a misurare ed a tenere in piedi principi e pratiche di coesione e di solidarietà senza le quali è a rischio la riconoscibilità e tenuta democratica delle stesse istituzioni pubbliche».
Per Smurra, che è anche vice segretario nazionale della Federazione Nazionale Agricoltura (Fna) si tratta di un riconoscimento importante; «un riconoscimento – tiene a precisare lo stesso Smurra – che condividiamo con tutti nostri associati ed assistiti e che premia il lavoro fatto in Calabria ed in tutto il territorio nazionale».
L'attività esercitata dall’Epas, sia sul territorio nazionale che estero, viene svolta in forma assolutamente gratuita ed è sottoposta al continuo controllo ed alla vigilanza del Ministero del lavoro che ne definisce ruolo, compiti e modalità; uno sportello unico al quale il cittadino può oggi rivolgersi per la risoluzione di vari problemi. L'Epas offre servizi di assistenza previdenziale e sociale, attraverso le proprie sedi regionali, provinciali e zonali ed è presente in quasi tutte le principali città italiane, nonché in moltissimi piccoli centri, con l’obiettivo di capillarizzare al massimo la propria capacità di intervento ed essere a disposizione del maggior numero di persone possibili.