Terremoto, tutti i Comuni calabresi sono «nelle fasce di massimo rischio»
Il dirigente della Protezione civile della Regione, Costarella: «Bisogna essere consapevoli di questo rischio. Bisogna fare prevenzione, prevenzione strutturale e prevenzione non strutturale»
CATANZARO - «Tutti i Comuni della nostra regione, secondo l’ultima classificazione sismica vigente, sono in zona 1 o 2, quindi il massimo. Bisogna essere consapevoli di questo rischio, dobbiamo esserlo tutti. Bisogna fare prevenzione, prevenzione strutturale e prevenzione non strutturale».
A dirlo è il dirigente generale della Protezione civile della Regione Calabria, Domenico Costarella, a margine del convegno alla Cittadella sul rischio sismico, commentando la notizia del forte sisma che nella notte ha colpito l’area di Catanzaro e altre aree della Calabria (leggi qui).
Costarella ha fatto anzitutto il punto della situazione, spiegando che «sono in corso tutte le verifiche, a partire dalle scuole», e poi aggiungendo: «Abbiamo una stima definitiva della magnitudo, 4,3, con una profondità di 36 km, è stata una scossa distintamente avvertita dalla popolazione. Subito abbiamo interessato la nostra sala operativa che è aperta h24 ed è attiva per 365 giorni all’anno. Abbiamo immediatamente contattato i sindaci dei Comuni più vicini all’epicentro una volta avuto l’epicentro, che è la costa jonica del Catanzarese. Tanta paura, nessun danno per fortuna, molte telefonate di cittadini che ci chiedevano cosa fare e soprattutto – ha spiegato il dirigente della Protezione civile regionale – se ci fosse stata una seconda scossa. Il terremoto non si può prevedere, si deve prevenire».
Per Costarella l’incontro di oggi alla Cittadella «parte dall’analisi della pericolosità sismica della nostra regione. Tutti i Comuni della nostra regione, secondo l’ultima classificazione sismica vigente, sono in zona 1 o 2, quindi il massimo. Bisogna essere consapevoli di questo rischio, dobbiamo esserlo tutti. Bisogna fare prevenzione, prevenzione strutturale e prevenzione non strutturale. La Protezione civile in particolare si occupa di prevenzione non strutturale, che significa pianificazione di protezione civile, diffusione della cultura di protezione civile. È fondamentale – ha rimarcato il dirigente della ProCiv della Regione – l’attività di acquisizione di consapevolezza del rischio, già capire che siamo un una regione ad alta pericolosità sismica è il primo passo verso questa consapevolezza. Poi, sull’abusivismo non spetta a me in questo momento fare un’analisi, quello che invece voglio rimarcare è che i cittadini siano informati del rischio nel proprio territorio e facciano anche attività di autoformazione e autoprotezione, perché – ha concluso Costarella – quando c’è un terremoto nei primi momenti si è soli e la paura diventa panico e se c’è il panico non si riesce a ragionare».
(fonte corriere della Calabria)