Allerta meteo arancione per Cosenza e occhi puntati sulla foce del Crati
Le violente precipitazioni previste per tutta la giornata di oggi sul capoluogo bruzio e nell'intera area dell'Appennino tirrenico alzano il livello di allerta anche nella Sibaritide dove gli argini del Crati sono sempre più precari
CORIGLIANO-ROSSANO - Se piove forte e incessantemente a Cosenza e dintorni anche la Sibaritide, seppur geograficamente distante, potrebbe subire gli effetti dell'ondata meteorologica avversa. Il problema si chiama Crati. Gli argini jonici del grande fiume della Calabria Citra, che già i coloni Greci avevano imparato a conoscere, sono il punto più debole dell'intero corso fluviale.
Dopo lo straripamento delle acque avvenuto nel novembre 2018 e poi l'anno successivo, nel dicembre 2019, non è stato effettuato alcun intervento strutturale per evitare che il Crati potesse ritornare a rompere gli argini e ad inondare il territorio circostante. Solo costosissimi lavori in somma urgenza che - in qualche modo - hanno indebolito ancora di più i restanti tratti delle sponde dove non è stato fatto alcun intervento di manutenzione.
In queste ore a Cosenza e su tutto il territorio della Valle del Crati e dell'appennino tirrenico (dove sorge il fiume) è prevista un'allerta meteo di livello arancione con rischio di precipitazioni violente medio alto. Se questa previsione dovesse risultare attendibile è probabile che il bacino del corso fluviale potrebbe far registrare un'ondata di piena che in parte potrebbe essere gestita dall'invaso di Tarsia ma per altre parte scorrerebbe dritta verso lo Jonio, attraversando proprio quell'area fragile di Thurio e Ministalla che a distanza di 4 anni reclama ancora interventi e soluzioni.