All'Annunziata arriva il guanto "Zaky" per coccolare i neonati in assenza di mamma e papà
L’insolito “collaboratore” morbido e in fibra sintetica ipoallergenica è stato donato al reparto da un gruppo di cittadini ed ha il compito di far rilassare il neonato, dando sensazioni benefiche e piacevoli
COSENZA - Nella Terapia Intensiva Neonatale arriva Zaky: lo speciale guanto/marsupio grande e morbido, capace con la sua forma unica e caratteristica, di “simulare” l’abbraccio di mamma e papà anche quando non sono accanto al neonato. L’insolito “collaboratore” è stato donato al reparto, diretto dal Dottor Gianfranco Scarpelli, da un gruppo di cittadini, vicine alla neonatologia dell’Annunziata, particolarmente sensibili, consapevoli del fatto che contatto e vicinanza sono elementi fondamentali nella cura dei neonati in T.I.N.
Il guanto “Zaky, morbido e in fibra sintetica ipoallergenica, una sorta di cuscino a forma di grande mano, ha il compito di far rilassare il neonato, dando sensazioni benefiche e piacevoli, riproducendo le carezze dei genitori. Il dispositivo aiuta la termoregolazione del riesce anche ad abbassarne il livello di stress, regolarizzando la temperatura del neonato, lo tranquillizza e riduce il livello di stress del prematuro.
Progettato da una mamma statunitense che ha vissuto in prima persona l'esperienza della terapia intensiva neonatale, il guanto/marsupio porta il nome del figlio Zachary. La donazione è stata particolarmente apprezzata dal direttore dell’U.O.C. Neonatologia e T.I.N., Gianfranco Scarpelli che ha ringraziato le donatrici e ha evidenziato «l’importante contributo che queste “mani” contribuiscono a dare ai processi di cura dei neonati prematuri, facilitando il lavoro di cura degli operatori sanitari».
Apprezzamenti per l’iniziativa e un sentito ringraziamento ai donatori è stato rivolto dal commissario straordinario, Gianfranco Filippelli che ha sottolineato “l’importanza della vicinanza dei cittadini all’ Ospedale della città. Gesti generosi come questo supportano gli operatori e contribuiscono in maniera determinante ad accorciare la distanza tra Ospedale e cittadino. L’Annunziata di Cosenza è un bene comune che dobbiamo riscoprire in tutto il suo valore».