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Psa della Sibaritide, c’è una clamorosa decisione dietro l’angolo

3 minuti di lettura

CORIGLIANO-ROSSANO – È ritornata d’attualità la discussione attorno al piano strutturale associato, quello strumento di programmazione essenziale per garantire le linee urbanistiche e di sviluppo del vasto territorio della Sibaritide. Se ne parla dal 2002, da quando la legge regionale 19 individuava una corporazione territoriale omogenea composta dai comuni di Calopezzati, Crosia, Corigliano e Rossano (oggi Corigliano-Rossano) insieme a Cassano Jonio per la realizzazione di quell’idea di area urbana vasta che comprendeva 108mila abitanti con capofila Corigliano e Rossano. Insomma, uno strumento programmatico finalizzato alla costruzione di un ampio «sistema territoriale del nord-est della Calabria o Mediterraneo Jonico-Silano».

Sono trascorsi 20 anni da quell’idea e oltre ad essere passati quintali di detriti franosi sotto i ponti sono cambiate ambizioni e prospettive di quest’area: in alcuni casi si sono ridimensionate in altri, invece, si sono ampliati. Ad ogni modo da quel 2002 ci vollero 10 anni per varare un primo documento di indirizzo, condiviso da tutti e cinque i comuni (oggi quattro). Tant’è che l’approvazione del piano strutturale associato preliminare della Sibaritide avvenne nel 2012. Da allora ad oggi si è a lavoro sul piano definitivo che possa essere definitivamente approvato da tutti e 4 i comuni e quindi essere esecutivo.

E intanto c’è chi pensa di escludersi dal gruppo

Un passaggio, demandato obbligatoriamente al Comune di Corigliano-Rossano (capofila) che è stato sollecitato di recente anche dalla Regione Calabria, avendo urgenza di chiudere il piano operativo, ma che oggi torna a chiedere con forza anche un altro comune grande e complesso tra gli altri consorziati: Cassano Jonio.

La provocazione del sindaco della città delle terme è forte quanto possibile: «Se non ci sarà una risoluzione a breve siamo pronti ad uscire dal Psa della Sibaritide». Gianni Papasso ne è più convinto che mai pur consapevole che un passo del genere implicherebbe dei rischi. «Sappiamo – rimarca il primo cittadino cassanese – che uscire dal Psa della Sibaritide significherebbe allungare i tempi di approvazione per un futuro nuovo piano. Ma avremmo una certezza, quella di avviare un nuovo iter e di portarlo a compimento in tempi certi».

Le intuizioni di Papasso

Papasso è convinto, infatti, che l’onda lunga della situazione di stasi che ha fatto impantanare il piano strutturale associato, a causa dei continui emendamenti e desiderata della politica di turno (soprattutto quella corissanese), si sia avviata verso una condizione irreversibile.  

E i segnali di questa intuizione di Papasso sono evidenti e palesi. Dal momento che si ritorna a parlare di Psa solo quando la stampa, piuttosto che qualche movimento politico non di governo o di opposizione torna a riaprire la discussione.

«Di recente – ribadisce Papasso – ho chiesto più volte al collega Stasi di determinarsi. Ho palesato la necessità per il mio comune di avere in dotazione il Psa. Ne abbiamo necessità e serve un piano definitivo così che tutti gli altri comuni possano approvarlo».

Intanto la polemica a Corigliano-Rossano dilaga

E intanto, mentre Cassano sembra essere più determinata che mai ad adottare una posizione anche di rottura purché risolutiva a tutela dei propri interessi a Corigliano-Rossano si continua a consumare la querelle politica. A parlare oggi sono i rappresentanti territoriale di Azione, Francesco Madeo, e dell’Udc, Alfonso Caravetta che pretendono la “paternità” sulla riapertura della discussione attorno alla questione Psa. «La commissione urbanistica – dicono – si è riunita sul punto solo dopo che è stata incalzata da noi e dall’opposizione».

Azione e Udc: «Stasi non ha una posizione chiara sullo strumento da adottare»

Ma il problema più grave a parere dei centristi è che questa Amministrazione comunale non ha ancora una posizione chiara sullo strumento da adottare.  «La rivelazione più drammatica è stata fatta dall'Architetto Vecchietti, tecnico preposto alla redazione del piano – si legge nella nota a firma Madeo-Caravetta -  che ha chiesto, in sede di Commissione, di ricevere le determinazioni politiche dell'Amministrazione Comunale di Corigliano-Rossano per poter definitivamente concludere il Piano Strutturale Associato dell'intera Sibaritide» "... I tempi della politica sono più lunghi di quelli della tecnica", sarebbe stata la dichiarazione dell'urbanista dopo le incalzanti domande dei Consiglieri Comunali di Opposizione riguardo una tempistica certa per l'approvazione del Piano.

«Siamo fermi, insomma, perché l'Amministrazione Comunale è ferma, lo ammettono i tecnici che non vogliono che la patata bollente si fermi nelle loro mani… Il Psa – aggiungono ancora i due rappresentanti centristi - non è una priorità dell'Amministrazione, lo conferma Stasi nel suo contraddittorio comunicato stampa che tradisce la sua impotenza e negligenza. Vorrebbe, Stasi, mistificare una sua e solo sua responsabilità con l'indolenza del pigro arrogante. Piuttosto la domanda alla quale il nostro Sindaco dovrebbe rispondere è: perché si ritiene un vecchio strumento, il Piano regolatore generale più idoneo ed innovativo rispetto al Psa? Non è, forse, perché nel frattempo gli interessi edili possono tranquillamente continuare a scorrere in zone che sarebbero interdette dalla nuova Programmazione Territoriale?  "Intelligenti pauca"».

Al netto della polemica politica interna, c’è un territorio, oltre Crati e Trionto – dicevamo – che attende. E se Papasso avvesse davvero avuto un giusto intuito?

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.