L’Asp non fa assunzioni e negli ospedali chiudono i reparti. Due anni di ritardi
Dopo la situazione imbarazzante della primavera 2021 (e le successive promesse del management) torna il caso della Rianimazione del “Giannettasio”: chiusa per mancanza di personale. Due medici “fuori uso” per il Covid
CORIGLIANO-ROSSANO – C’erano i soldi del Decreto Calabria bis, c’erano i soldi dell’Emergenza Covid, c’erano eventualmente anche le risorse del piano coesione da poter utilizzare, invece si è preferito campare nell’inedia. E i risultati dello stallo sono sempre gli stessi di sempre: gravi e perduranti.
Manca il personale e i reparti ospedalieri chiudono. Questa volta è toccato nuovamente al reparto di Rianimazione del “Giannettasio”, una unità operativa essenziale per il mantenimento dei servizi offerti dallo spoke. Senza anestesisti e rianimatori il nosocomio viene ridimensionato a presidio di ultima fascia. Non si possono fare interventi chirurgici ma non è possibile nemmeno soccorrere malati in insufficienza respiratoria o cardiaca. Insomma, ancora una volta è stato azzoppato il reparto clou di un ospedale che dovrebbe sostenere la grande mole dell’emergenza-urgenza del territorio.
Il problema si è nuovamente palesato a distanza di 8 mesi (dal maggio del 2021) perché oggi due dei medici specialisti sono in quiescenza per Covid ed il reparto è praticamente non operativo considerato che già sottorganico da diverso tempo e ormai senza anche un primario dal momento che il precedente direttore facente funzioni nel frattempo è andato in pensione.
Ricordiamo tutti che l’ultima “crisi del personale” si era chiusa a primavera scorsa con l’intervento deciso del Commissario La Regina che nel ristabilire i quadri dell’organico con la promessa dell’arrivo di nuovo personale aveva annunciato nuove assunzioni. Che, ovviamente, non sono mai arrivate. A meno che non si vogliano considerare tali il supporto dato da due anestesisti rianimatori arrivati in reparto attraverso la convenzione che l’Asp di Cosenza ha sottoscritto con una cooperativa di medici.
La verità è che non sono stati fatti i concorsi. Cioè, l’unico strumento adeguato per ristabilire gli equilibri all’interno di reparti che vivono il forte imbarazzo della carenza di personale e della precarietà. L’unico strumento adottato è stato quello della mobilità e dell’avviso pubblico a tempo determinato al quale, però nessuno ha aderito. E questo non perché non ci siano medici bensì per una mancanza di prospettive. Quei pochi medici che ci sono ancora in giro cercano un contratto definitivo.
Insomma, attraverso la fase emergenziale dettata dal Covid, molte aziende sanitarie si è provveduto ad indire i concorsi a tempo indeterminato tranne che nell’azienda provinciale di Cosenza. Almeno, questo, per quanto riguarda il “Giannettasio” di Rossano.