Valorizzazione dei beni confiscati, Fillea-Cgil Calabria sollecita i comuni ad attivarsi per la presentazione dei progetti
Il segretario Celebre invita nuovamente le amministrazioni comunali delle cinque province calabresi a presentare progetti per dare una destinazione di valore ai beni confiscati alla criminalità
CATANZARO - «C’è la possibilità di recuperare l’eventuale tempo perso nella redazione dei progetti per la valorizzazione dei tanti e innumerevoli beni confiscati alla ‘ndrangheta». Il direttore Generale dell’Agenzia per la Coesione Territoriale, Paolo Esposito, con un proprio Decreto, il n°68/2022, emesso il 23 febbraio scorso, ha prorogato di un mese, dal 28 febbraio al 31 marzo prossimo, il termine di scadenza del bando per gli interventi previsti dal PNRR per la valorizzazione economica e sociale dei beni confiscati alle mafie.
Attraverso queste parole, riportate in una nota stampa, Fillea Cgil Calabria si rivolge nuovamente alle Prefetture delle cinque Province calabresi: «Ma soprattutto alle amministrazioni comunali dell’intera Calabria che hanno nelle loro disponibilità i tanti beni confiscati nella nostra Regione e le invitiamo ad attivarsi per non far trascorrere questa ulteriore proroga infruttuosamente. Per quanto ci riguarda, come Fillea Cgil Calabria e come Cgil Calabria, ribadiamo la nostra piena disponibilità a dare il nostro fattivo contributo in un eventuale attività concertativa. Ricordiamo che per la valorizzazione dei beni confiscati alle mafie si prevede un’assegnazione di 300 milioni di euro per la realizzazione di 200 progetti nelle otto Regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia) e che in tale contesto le Prefetture rivestono un ruolo importante e, nella qualità di interlocutore istituzionale tra Agenzia e le Amministrazioni Locali, possono esercitare una decisiva azione di stimolo e sostegno in favore dei Comuni nel processo di destinazione dei beni confiscati per il migliore perseguimento delle finalità nel riutilizzo sociale degli stessi».
«Come Fillea e come Cgil già il 29 dicembre scorso avevamo chiesto, con una missiva indirizzata ai Prefetti delle cinque Province calabresi, di valutare le eventuali attività necessarie e quindi utili per favorire la rigenerazione dei beni ricadenti all’interno delle rispettive competenze territoriali e avevamo garantito la nostra disponibilità a partecipare ad attività concertativa al fine di favorire l’utilizzo delle previste misure. Non ricevendo alcuna risposta, l’8 febbraio scorso, in una dichiarazione pubblica avevamo esternato tutta la nostra preoccupazione in merito. Il Prefetto di Catanzaro, Maria Teresa Cucinotta, il 10 febbraio con una nota di riscontro alla nostra del 29 dicembre, ci ha segnalato che già dal mese di novembre la Prefettura di Catanzaro, “Ha partecipato attivamente alle fasi della conferenza dei servizi, finalizzata alla destinazione dei cespiti, confiscati in via definitiva, agli Enti Locali, mediante una serie di incontri che hanno comportato, nel territorio provinciale, l’assegnazione ai comuni interessati, della quasi totalità degli immobili disponibili. Destinazioni formalizzate - si sottolinea nella nota di riscontro della Prefettura di Catanzaro - già da dicembre, di modo tale da consentire, ai Comuni interessati, di concorrere nei finanziamenti stanziati dal Pnrr”».
Il Prefetto Cucinotta ci ha comunicato, altresì, che nello scorso mese di gennaio: «Ferma restando l’autonomia di ogni Comune nell’individuare le progettualità e le tipologie di intervento necessarie per rendere fruibili i beni confiscati e assegnati, nei limiti e nel rispetto del vincolo di destinazione attribuito, ha provveduto, mediante una formale nota e singole interlocuzioni, a rendere edotti gli Amministratori Locali delle grandi opportunità offerte dai finanziamenti stanziati».
Alla luce di ciò, come Fillea Cgil Calabria e Cgil Calabria, fortemente consapevoli della presenza di centinaia e centinaia di beni confiscati alla criminalità organizzata nella nostra Regione, dell’importanza che la valorizzazione e l’utilizzo sociale e comunitario di questi beni riveste nella lotta alla criminalità organizzata e al malaffare e, soprattutto, della forte ricaduta che questi finanziamenti possono avere in termini di occupazione e di sviluppo nella nostra Regione, chiediamo alle istituzioni preposte, i Comuni, di attivarsi affinché entro le 12 del prossimo 31 marzo presentino le relative proposte di finanziamento. Noi ribadiamo la nostra disponibilità a dare il nostro contributo.