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L’80% dei fondi coesione sarà destinato a nuove strade per il Sud. E la SS106?

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CORIGLIANO-ROSSANO - «Nei prossimi giorni metteremo in campo un programma importante di investimenti prevalentemente per le strade, capitolo che come sa è escluso dal Pnrr. Ci saranno alcuni miliardi di euro che andranno per l’80% al Sud». Lo ha detto in una recente intervista al quotidiano Il Messaggero, la Ministra del Sud Mara Carfagna.

Potrebbero essere rastrellati da questi soldi, che appartengono al fondo coesione europeo e nazionale, i circa due miliardi che occorrono per ammodernare il corridoio stradale orientale compreso tra Sibari e Catanzaro, dove sono in fase di esecuzione i piani di fattibilità tecnico-economico (ex progetto preliminare) lungo la tratta Rossano-Catanzaro e dove, invece, si è a lavoro per l’ultimazione del progetto definitivo (uno step più avanti) sulla Sibari-Co-Ro.

Quei due miliardi che lo stesso capo del Dicastero per il Meridione aveva annunciato qualche mese fa rispondendo in aula a Montecitorio nel corso del question time ad un'interrogazione del deputato di Coraggio Italia Felice D'Ettore. Insomma, i tempi per vedere la concretezza di queste promesse si stanno avvicinando alla maturazione.

Dove e quando si vedranno i soldi?

Dove e quando si vedranno, in realtà, questi soldi? Partiamo da una premessa imprescindibile. I quattrini veri (non quelli aleatori o del monopoli che spariscono ad una girata di collo) si vedranno se e solo quando i progetti definitivi di qualsiasi opera arriveranno sul tavolo del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (CIPESS). È in quella sede che si stabilisce la vita o la morte di un progetto ed è da lì che prendono vita progetti esecutivi,  gare d’appalto e tutto il resto necessario a realizzare un’opera.

Certo, però, prima di arrivare al Cipess più di un’indicazione di massima su cosa si farà (o non si farà) la forniscono progetti e linee di programma. Relativamente alla Statale 106, che è il nodo della questione massima per la Calabria del nord est e la madre di tutte le battaglie di civiltà, uno dei passaggi chiave e fondamentali sarà il prossimo Contratto di Programma 2021-2026. Sappiamo, perché ci sono gli atti che parlano, che il precedente CdP 2016-2020 riporta al suo interno il project review della Sibari-Co-Ro: una sorta di ammodernamento spinto (e allucinante) dell’attuale sede stradale.

Progetto, questo, poi soppiantato da una nuova idea di tracciato in Categoria B (a 4 corsie), chiesto con forza dall’allora presidente della Regione Santelli, accolto dal Governo e quindi recepito da Anas, e infine rilanciato dall’attuale governatore Roberto Occhiuto. Ne abbiamo parlato ampiamente e largamente nel corso di queste settimane.

Il prossimo Contratto di Programma, quindi, dovrebbe portare nel suo cuore il progetto definitivo della Sibari-Corigliano-Rossano. Un’opera commissariata e che per tanto gode dei benefit della Decreto Semplificazioni e di tutte le sue deroghe, che proprio il Governo ha voluto per tentare di dare una risposta celere e concreta alla impellente richiesta di una mobilità moderna al territorio della Sibaritide e della terza città della Calabria.

Il progetto definitivo servirà a dare un’idea chiara del costo reale dell’opera, patendo da un piccolo tesoretto (già stanziato per il project review e inserito nel precedente CdP) di 151 milioni di euro. Dove vedremo la concretezza della Sibari-Co-Ro? Appunto nel prossimo Contratto di Programma 2021-2026 che, tra l’altro, traccerà anche il cronoprogramma di spese delle opere.

Il nodo, dunque, sta sul progetto definitivo. Che – come ricordato più volte e a più riprese dal presidente Occhiuto e non da ultimo anche dal Ministro Giovannini prima si ha, prima lo si definisce meglio è, per arrivare presto ad una soluzione della straziante questione 106.

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.