Sibari-Co-Ro, la posizione netta di Stasi: «Siamo per il Megalotto 8»
Il sindaco in Consiglio comunale è un fiume in piena: «Questo progetto è uno spot elettorale». E poi svela: «Anas sta per cambiare i vertici» anche se l’algoritmo sul commissariamento non è scontato. Il finanziamento? «Non esiste»
CORIGLIANO-ROSSANO – Continua a tenere banco negli ambienti politici cittadini la vicenda legata al progetto della nuova Statale 106 (CZ388), la futuribile bretella autostradale che dovrebbe collegare Corigliano-Rossano e poi, si spera, anche il resto del territorio del medio basso Jonio alla grande rete viaria nazionale.
Ieri sera la discussione è approdata nel Consiglio comunale a seguito di una mozione presentata dalla Minoranza. Al momento, però, al netto delle posizioni, si continua a parlare il politichese e di vedute concrete per far quadrato attorno ad una proposta congrua e fattibile (qualsiasi purché reale) non ce ne sono.
Anzi, è stato lo stesso sindaco Stasi, nei suoi due interventi in aula, a precisare più volte e con decisione che «l’argomento centosei in questo momento non è altro che campagna elettorale per le prossime politiche».
Insomma, ad avviso del primo cittadino è tutta fuffa.
Non ci sono soldi e pure il progetto «che sta girando» non avrebbe alcun fondamento tecnico e ingegneristico, tantomeno un piano di fattibilità. Insomma, una boutade bella e buona.
Facile a dirsi, difficile a credersi. Perché in questo «parlare del nulla» restano comunque atti ufficiali sui quali prima o poi qualcuno dovrà dare spiegazioni.
Due su tutti: il decreto “Semplificazioni” con il quale il Governo (non Anas) ha individuato la Sibari-Co-Ro-Crotone come opera prioritaria, indicando un commissario (con ampi poteri di deroga) per la sua realizzazione e pianificando le risorse all’interno del Contratto di Programma 2016/2020; e una Conferenza dei Servizi preliminare al progetto definitivo al quale anche il comune di Corigliano-Rossano – tra gli altri soggetti coinvolti – ha risposto dando le sue indicazioni sul tracciato proposto ed esprimendo le sue perplessità sulle due varianti di Corigliano e Rossano scalo.
Questi sono due punti chiave e soprattutto sono atti, che non possono non essere considerati. Stasi, però, rimane convinto e persuaso della sua tesi, facendo leva su un prossimo avvenimento che potrebbe cambiare tutto. Quale? Il cambio al vertice di Anas.
Non è una novità, all’attuale amministratore delegato Massimo Simonini (che è anche commissario per l’ammodernamento della Statale 106), dovrebbe subentrare un nuovo AD (con molta probabilità a prendere il suo posto sarà Aldo Isi, amministraotre delegato di Italfer).
«Questo – ad avviso del sindaco – cambierà tutto. Cambiando interlocutori e manager – ha aggiunto – è molto probabile che cambieranno anche le visioni del tracciato».
Magari si potrà ragionare su un nuovo progetto. Su quale lo vedremo fra un momento. Un ragionamento, quello del primo cittadino, che non fa una piega ma che probabilmente dà per scontato anche un altro passaggio. E quindi che Simonini decadendo dal ruolo di AD di Anas decada automaticamente anche dal ruolo di Commissario per l’ammodernamento della SS106, che – ricordiamo – rimane il più autorevole interlocutore insieme al Governo per tutti i passaggi amministrativi, progettuali e concertativi del nuovo tracciato.
Le dinamiche dei vertici non sono affatto automatiche. E se è vero che Simonini era stato imposto dal Governo nel doppio ruolo di amministratore delegato e commissario («perché lo Stato – ha ribadito il sindaco – ha interesse a realizzare l’ammodernamento della statale 106») non è detto ora che l’algoritmo della scelta resti lo stesso. Anzi. Voci romane confermano che Simonini continuerà a rimanere Commissario della Statale 106 (del resto è un ingegnere interno ad Anas specializzato nella progettazione di nuove opere stradali).
Le vie della politica, però, restano così imprevedibili che tutto è possibile. Pure l’ipotesi avanzata dal sindaco. Anche se in realtà, considerata la procedura progettuale già avviata potrebbe cambiare davvero poco.
Dicevamo del tracciato. «La nostra ipotesi preferita – ha precisato il sindaco – rimane quella del progetto del Megalotto 8. Non fosse altro perché già le precedenti Amministrazioni comunali di Corigliano e Rossano l’avevano approvata (20 anni fa, nrd)».
Il Megalotto 8, ricordiamo, è quel progetto che passa attraverso le colline di Corigliano-Rossano nel diaframma compreso tra i due scali e i centri storici, il cui tracciato è lungo 30 km e poggia su una base larga tra i 70 e i 100 metri: una colata di cemento armato (dovrebbero essere realizzati 18 viadotti ed un numero non quantificato di muri di sostegno a ridosso delle colline) e di buchi nella terra (con 46 gallerie).
«Siamo però aperti – ha ricordato ancora il primo cittadino - a confrontarci su qualsiasi ipotesi di tracciato ma con una preclusione semplice e imprescindibile: il tessuto urbano non può essere violentato dall’attraversamento di una strada». Praticamente un tracciato che – giustamente - non sia un pugno in un occhio.
«Forse non avremmo preclusioni nemmeno sulla proposta di Anas – ha detto – se non fosse per quelle due varianti di attraversamento degli scali di Corigliano e Rossano che sono a dir poco imbarazzanti». E quindi, come ebbe a scrivere in una nota stampa nei giorni scorsi, «irricevibili».
Capitolo a parte, invece, rispetto al finanziamento dell’opera. Altro “grande cruccio” del sindaco Stasi. «Sono stato personalmente a Roma nei giorni scorsi – ha svelato il numero uno del palazzo di città – e ho chiesto al Ministero delle Infrastrutture se avesse intenzione di finanziare l’opera. Mi hanno risposto di no». E quindi, a parere di Flavio Stasi, si starebbe parlando del nulla.
E in questo nulla sono compresi tutti: dirigenti e tecnici di Anas che quindi starebbero lì ormai a perdere tempo e fare “disegnini” a vuoto su carte geografiche; il Ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini, che a sua volta e nonostante tutto continuerebbe a scrivere convulsamente quotidiane lettere ai diversi attori dei procedimenti previsti nel Contratto di Programma per chiedere riscontri sulle fasi progettuali; e non da ultimo il governatore della Calabria, Roberto Occhiuto, (al quale Stasi ha chiesto «un’interlocuzione») che appena sette giorni fa in Consiglio regionale ha preso una posizione fortissima e nettissima sulla Statale 106 e soprattutto sulle opere commissariate, affinché vengano subito redatti i progetti definitivi per tentare di portarli a finanziamento con il Pnrr come opere strategiche.
Insomma una stratosferica supercazzola montata ad arte da tutti per fare campagna elettorale. Ma chi veramente sta facendo campagna elettorale?