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Statale 106 Sibari-Rossano, si amplia la platea di chi vuole realizzare il progetto del Megalotto 8

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CORIGLIANO-ROSSANO - Non suscita entusiasmi, almeno in quelle aree politiche e associazionistiche che ultimamente si stanno esponendo, il nuovo progetto della Statale 106 Sibari-Corigliano-Rossano. Quello proposto da Anas e presentato dal viceministro ai Trasporti, Giancarlo Cancelleri, parla di un tracciato che dovrebbe "correre" lungo la ferrovia ionica e bypassare i due centri urbani di Corigliano scalo e Rossano scalo. La tendenza, già espressa dal sindaco Flavio Stasi e che ha raccolto anche l'assenso dell'Associazione Basta Vittime sulla Statale 106 e oggi anche del movimento Cambiamo di Toti, invece, è quella di far prevalere le ragioni che un tempo furono del progetto di ammodernamento tracciato per il megalotto 8. Un progetto di oltre 20 anni fa che - ricordiamo - attraversa il territorio nel mezzo tra i centri storici e i due scali.

Ad ogni modo se ne saprà di più al termine della conferenza dei servizi preliminare, il mese prossimo. 

Cambiamo: i comuni non si discostino dal progetto di ammodernamento iniziale

Nel frattempo, però, ci sono le reazioni e le posizioni. Come quella di Cambiamo. Il segretario provinciale del partito di Toti, Giovanni Antoniotti, ha detto di essere d'accordo con il sindaco Stasi, pur navigando ad anni luce di distanza dalle posizioni politiche del primo cittadino. «È necesssario  - precisa Antoniotti, commentando favorevolmente la notizia di un "super bonus" da 2 miliardi di euro per completare la Statale 106,  data nei giorni scorsi dal Ministro del Sud Mara Carfagna, su sollecitazione proprio del gruppo parlamentare di Cambiamo - che anche gli Enti locali, interessati al progetto di rinnovamento dell’arteria, non abbiamo ripensamenti sui progetti già discussi, concertati ed approvati. A questo proposito - precisa il dirigente di Coraggio Italia - è opportuno’valutare positivamente la posizione del sindaco Flavio Stasi, che in una nota di chiarimento, si è espresso a favore del tracciato dell’importante snodo Corigliano-Rossano, già approvato e delineato nel Megalotto 8 che passa tra gli scali ed i centri storici dei due ex Comuni di Rossano e Corigliano». 

Ancora più incisivo Fabio Pugliese, già presidente e fondatore dell'associazione Basta Vittime sulla Statale 106. Che usa il bastone e la carota nei confronti del primo cittadino di Corigliano-Rossano, per aver chiesto un nuovo tracciato (il bastone) e per aver detto pubblicamente che il nuovo tracciato come concepito non va bene (la carota). 

Il bastone e la carota di Fabio Pugliese

«Per quale motivo - dice Pugliese - un sindaco di un comune del basso jonio dovrebbe, ad esempio, votare alle prossime regionali o alle prossime governative un candidato espressione del nostro territorio jonico se poi il Sindaco della terza città della Calabria, ad esempio, chiede ad Anas una 4 corsie fino a Corigliano-Rossano e non, invece, la realizzazione del Megalotto 8 che da Sibari arriva a Mandatoriccio e che diventa funzionale all'intero territorio? Aggiungo di più: se a Gallo (l'assessore regionale) va dato il merito di aver assunto l'iniziativa di convocare in Cittadella i sindaci di Corigliano-Rossano e Cassano allo Jonio (come riferisce il Sindaco Stasi), e quindi di aver ben rappresentato il suo territorio, non si può dire altrettanto dei parlamentari del M5S che "molti mesi dopo quell'incontro" avvenuto in Regione Calabria, in occasione dell'arrivo a Corigliano-Rossano del sottosegretario alle infrastrutture del M5S Giancarlo Cancelleri non hanno ritenuto coinvolgere i sindaci del basso jonio cosentino e non si sono opposti all'ipotesi di tracciato presentato che esclude l'area a Sud di Corigliano-Rossano dalla realizzazione di una Statale 106 a 4 corsie».

Ai margini di questa riflessione, però, c'è un'altra considerazione e riguarda l'Anas, perché il Sindaco Flavio Stasi – «correttamente» – fa notare che a seguito di quell'incontro «cambiò il governo regionale e nazionale e, quindi, sono "cambiati i vertici di Anas"». «Qui - precisa Pugliese - bisogna per verità non dimenticare di dire che la nuova Dirigenza di Anas nominata in Calabria dal M5S è stata fino ad oggi – bilanci di esercizio alla mano – un vero disastro. Ha illuminato lo svincolo di Corigliano-Rossano Porto ma per una scelta politica non ha illuminato agli svincoli per Villaggio Frasso e Torricella. Sempre per una scelta politica non ha ancora avviato i lavori per la rotatoria di Santa Lucia. Ancor più grave è il fatto che per scelta politica non ha ancora finanziato il progetto già approvato per la rotatoria e la risistemazione della viabilità nella Zona Industriale dell'area urbana di Corigliano Calabro. Mentre è perfino incapace di accendere 4 lampioni ad Insiti dove permane una situazione di grave pericolo poiché la rotatoria è stata aperta per senza illuminazione».

Insomma, un nuovo progetto che richiama mali atavici e, perché  no, certi bizantinismi che sono un po' la croce e delizia - da sempre - delle discussioni concrete di questo territorio. La nuova Statale 106 tra Sibari e Corigliano-Rossano si farà? È una domanda da un milione di dollari e il futuro è sempre più incerto. Anche perché qui non ci possono essere mezze misure.

 

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.