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Pochi anestesisti, sale operatorie chiuse in tre ospedali del cosentino

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La lettera, firmata da Maria Franca Occhiuzzi, direttore dell’Unità operativa complessa di Anestesia, Rianimazione e Terapia intensiva, è stata inviata ai vertici dell’Asp di Cosenza e degli ospedali di Cetraro-Paola, San Giovanni in Fiore e Praia a Mare. Era forse attesa ma non per questo meno grave. Perché le carenze nell’organico degli anestesisti sono cosa antica. Dal primo marzo, però, queste carenze si ripercuoteranno sulle attività degli ospedali. Perché "non saranno effettuati interventi chirurgici in elezione" e sarà garantita "esclusivamente l’attività chirurgica in regime di urgenza/emergenza". Stop agli interventi programmati, dunque, sulla base di numeri noti, che non bastano a garantire i Livelli essenziali di assistenza. "Gli anestesisti – scrive Occhiuzzi – sono in totale in numero di 15 unità; a fronte di un organico di almeno 30 unità solo per garantire i Lea".
DIRETTORE DELL'UOC SI DICE DISPIACIUTA MA COSTRETTA A INTRAPRENDERE TALE DETERMINAZIONE
Lo sanno tutti. "I medici anestesisti, sottoposti a turni pesanti con un eccesso di ore di lavoro continuativo e, al momento, senza retribuzione, hanno più volte segnalato il loro malcontento". Tuttavia "non è stato intrapreso alcun intervento dell’amministrazione per sanare o migliorare tale grave situazione". Per questo il direttore dell’Uoc si dice "dispiaciuta ma costretta a intraprendere tale determinazione; anche per la salvaguardia del lavoro e del benessere psico-fisico dei miei collaboratori". La comunicazione, destinata a far discutere, arriva dopo diverse note, l’ultima delle quali risale a poco più di una settimana fa, nelle quali Occhiuzzi ha segnalato la situazione dei medici di Anestesia e Rianimazione delle strutture di Cetraro-Paola, San Giovanni in Fiore e Praia a Mare. La possibilità di mantenere i Livelli essenziali di assistenza rimane, per ora, una semplice speranza. Fonte: Corriere della Calabria
Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

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