Nonostante sia passato quasi un mese dalla mareggiata che ha corroso il lungomare rossanese la zona rimane ancora degradata e abbandonata.
DI JOSEF PLATAROTA “Ammirando” la situazione in cui versa il lungomare rossanese, e in particolare il fazzoletto che va da Galdarate a Valanello, verrebbe da dire – utilizzando una battuta di Ennio Flaiano – che
la situazione è grave ma non seria. Dopo nemmeno un mese dalla maxi mareggiata di San Valentino e quella dei giorni seguenti che ha colpito il lido cittadino, lo stato di incuria regna sovrano.
Sterpaglie, pietre di varia grandezza, sabbia, terra e bottiglie di plastica campeggiano dove una volta c’erano strada, marciapiedi e asfalto. Uno stato di abbandono che – a poche settimane dall'equinozio che anticipa le mensilità più calde – non può essere sottovalutato.
Una condizione di degrado generale che si trascina avanti da ormai troppi anni, sia a Rossano che a Corigliano, acuitasi nel tempo fino ad oggi. Quella che sta offrendo il lungomare di Corigliano Rossano, insomma, soprattutto in quell'area fra Galderate e Valanello, rappresenta una nuova bruttura, senza che nessuno avverta fra gli enti preposti, la ben che minima necessità di ripristino dei luoghi ormai a distanza di più di venti giorni dalla forte mareggiata che ha corroso anche la spiaggia. Nonostante i tanti giorni trascorsi,
la questione lungomare rimane un’ennesima ferita da rimarginare in quella che è di fatto la terza città della Calabria. In vista delle amministrative del maggio prossimo, la pulizia e la manutenzione di strade - minimo sindacale nei servizi da erogare al cittadino - ci si augura possano rientrare fra i punti cardine dei programmi elettorali da presentare dinnanzi all'elettorato della nuova comunità di Corigliano Rossano.
A meno che non sia ancora una volta il buon Nettuno a rimettere tutto a posto riprendendosi il maltolto con una nuova abbondante mareggiata, la situazione di disagio, sporcizia e incuria a pochi passi dal mare continuerà?