di SERAFINO CARUSO Un tempo c'erano la Rossanese e il "Maria De Rosis", vale a dire un'unica grande squadra di Serie D o Interregionale e quel magico stadio con tribune per metà perimetro che però dava l'idea di una vera e propria "tana" e allo stesso tempo di terrazza con vista sullo Jonio in cui le squadre avversarie avevano sempre timore a scendervi per affrontare quella magica squadra che tanto ha fatto sognare i tifosi rossoblù. Oggi quella Rossanese non c'è più (giusta evoluzione dei tempi), non c'è più quella dirigenza, non ci sono più quei calciatori, non c'è più nemmeno quello stadio, diventato un bell'anfiteatro, però poco sfruttato. Oggi il calcio è diverso, è cambiato, ha subìto la naturale metamorfosi dei tempi. Dalla Quarta Serie della fine degli anni '70 all'Interregionale della fine degli anni '80 e inizio anni '90, per poi arrivare a quella di fine anni '90 e degli anni 2000, Rossano ha sempre rivestito un ruolo primario nel massimo campionato dilettantistico nazionale. Senza dimenticare tutti i bravissimi presidenti e dirigenti della Rossanese, da Antoniotti a Tripodoro, da Ioele a Fedele, da Guerriero a Mascaro, una Rossanese più di tutti ha forse fatto sognare i tantissimi sportivi e tifosi rossoblù: quella dei primi anni '90 che vedeva come presidente il notaio Pietro Pisano e come vicepresidente il dottor Agostino Candiano, con una dirigenza economicamente fortissima e, tra l'altro, molto competente. Tra i dirigenti che apportarono un budget iniziale di circa 250 milioni delle vecchie lire per iniziare il campionato ricordiamo il meglio dell'imprenditoria locale sia rossanese che coriglianese: don Mario Grimoli, i fratelli Guerriero, Stefano Mascaro, i fratelli Seminario, gli imprenditori Smurra, Pietro Oranges, Saverio Marino ed il nostro editore Pasquale Lapietra. Coì poi arrivarono mister Vastola, i vari Surro, Pesce, Rosati, Agapitini e tanti giocatori di alto livello, che insieme a quelli locali tra i quali Toscano, Sestito, Bruno, Russo riuscirono a formare un grande gruppo. Quelli furono certamente tra gli anni più belli della storia calcistica di Rossano. Erano gli anni in cui la squadra la domenica mattina prima della partita faceva la passeggiata in Via Nazionale con tanto di abito e cravatta con il simbolo della Rossanese. Altri tempi.
AVANTI CON OLYMPIC E ROSSANESE, MA SOGNIAMO UNA SOLA ROSSANESE IN LEGA PRO
Oggi la situazione calcistica a Rossano è diversa. Si viene da anni di buio quasi totale, con la permanenza in categorie inferiori. Rossano adesso ha ben due squadre di calcio, oltre a qualche altra che milita, con onore, nei campionati dilettantistici minori. Si tratta, parlando delle due maggiori squadre di oggi, di due valorose e dignitose squadre guidate da altrettanto valide dirigenze: l'Olympic Rossanese (fresca di promozione in Eccellenza, alla quale facciamo ancora i nostri complimenti!) e la Rossanese, che milita in Promozione. I tempi sono cambiati, ma la passione e la voglia di calcio a Rossano non è mutata. Rossano, così come anche Corigliano si badi bene, meriterebbe ben altri palcoscenici calcistici. Almeno, almeno la Lega Pro. Rivedere la Rossanese di un tempo? Perché no! Bisogna mettere mano alla "tasca" e, soprattutto, fare le scelte giuste, sia per l'imminente quanto per il futuro. La parola d'ordine deve essere programmazione, pianificazione. Siamo certi che tanto l'Olympic Rossanese quanto la Rossanese lo stanno già facendo. Servirebbe l'aiuto degli imprenditori del territorio. Allora, forza: sognare è lecito, nella speranza che in futuro possiamo ritornare a vedere una sola Rossanese e poter intonare, ancora una volta, il magico coro... Tirintin tin... Tirintin tin... Ma questa volta con un finale diverso: la Rossanese in Lega Pro! *le foto sotto sono dell'archivio fotografico di Pierluigi Bruno, valido difensore fluidificante della Rossanese degli anni '90 [gallery ids="69756,69757"]