“Una vita da social” fa tappa a Corigliano-Rossano
Il truck della Polizia di Stato incontra centinaia di studenti: al centro cyber-sicurezza, rischi online e uso consapevole dei social
CORIGLIANO-ROSSANO – La grande campagna itinerante della Polizia di Stato dedicata alla sicurezza digitale parla anche agli studenti della Sibaritide. Nella mattinata del 10 dicembre il truck multimediale del progetto “Una vita da social”, giunto alla XIII edizione, è arrivato in città trasformando Piazza o area individuata in un vero laboratorio pubblico di educazione digitale.
L’iniziativa – promossa dall’Ufficio Relazioni Esterne e Cerimoniale della Segreteria del Dipartimento della Pubblica Sicurezza e dal Servizio Polizia Postale e Comunicazioni – ha registrato una partecipazione massiccia delle scuole del territorio. A bordo del mezzo, dotato di tecnologie interattive di ultima generazione, gli studenti hanno potuto approfondire linguaggi, rischi e dinamiche della rete insieme agli operatori specializzati della Polizia Postale, che ogni giorno affrontano minacce come cyberbullismo, adescamento, furti d’identità e trappole dei social network.
A supporto della tappa di Corigliano-Rossano hanno collaborato anche il personale del Commissariato di P.S., la Sezione Operativa per la Sicurezza Cibernetica, la Polizia Scientifica, la Polizia Stradale, la Squadra Cinofili della Questura di Vibo Valentia e il referente dell’OSCAD, l’Osservatorio che si occupa di prevenire e contrastare atti discriminatori.
Tanti gli studenti che, accompagnati dai docenti, hanno seguito le attività con attenzione e curiosità. Un percorso formativo costruito per smontare il “falso senso di intimità” che spesso caratterizza l’uso dei social e per fornire strumenti concreti per navigare in sicurezza: riconoscere i rischi, proteggere i propri dati, prevenire comportamenti pericolosi e ascoltare le proprie emozioni quando si vive un disagio online.
Una tappa che conferma la centralità della prevenzione e della cultura digitale nella crescita delle nuove generazioni. E un messaggio chiaro: nella rete si può viaggiare, ma solo con consapevolezza.