Continua la rivoluzione del Majorana: premiati i metodi e i progetti
I numeri i controdenza parlano chiaro: aumentano gli iscritti in tutti i corsi. L'industriale, nello specifico, registra un aumento di iscritti del 100%

CORIGLIANO-ROSSANO – «I risultati di una buona scuola non si raccolgono subito, serve tempo. Ma i dati straordinari ed in controtendenza da voi prodotti fino ad oggi rappresentano un segnale evidente, positivo ed ammirevole del lavoro fatto in questi anni». Ha commentato così il Sindaco di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi, che ha concluso la serie dei diversi interventi previsti e degli apprezzamenti unanimi registrati, i numeri raggiunti nei tre indirizzi del nuovo anno scolastico dall’Istituto d’Istruzione Superiore Majorana di Corigliano-Rossano, condivisi e commentati dal Dirigente Saverio Madera nel corso della terza edizione della bella e partecipatissima Festa del Grano, ospitata ancora una volta Contrada Momena, tra i campi di grano negli uliveti secolari dell’azienda agricola dell’Istituto Tecnico Agrario.
61 classi. 1100 alunni. 15 classi all'alberghiero, 6 all'agrario, 33 all'industriale e 7 classi tra carcere e serale. Con un aumento, in particolare, di quasi il 100% all’Industriale. Con la conferma di tre prime classi per l’Alberghiero e, per la prima volta dagli anni ’70, con due classi prime all’Agrario.
«Questa – ha scandito Madera, ricordando che la Festa del Grano sintetizza ogni anno tutto l’impegno ed i traguardi messi in campo dai tre indirizzi del Majorana – è la nostra vera soddisfazione. Siamo tra la gente. Siamo con le famiglie. Siamo con le ragazze ed i ragazzi. Siamo con gli imprenditori. Siamo nel territorio al quale sentiamo di poter dar un grande contributo, senza piangerci addosso, rifiutando la litania di quelli che dichiarano di non avere speranze nella nostra e nella loro terra ed anzi con l’orgoglio di essere calabresi, con senso di responsabilità e con passione, credendo in quello che facciamo, così come la grande squadra del Majorana ogni giorno dimostra di volere e saper fare».
«Noi non siamo – ha spiegato il Dirigente – una Scuola che ha dietro famiglie capaci di spendere migliaia di euro per aiutare a formare i propri figli, mandarli ad esempio a ripetizione di alcune materie o addirittura di all’estero per fare esperienza. Noi qui abbiamo la responsabilità dell’educazione autentica dei nostri ragazzi. E ce la dobbiamo sentire tutta, con una missione: sulla qualità non si deroga. Siamo orgogliosi di offrire una istruzione di qualità, un futuro e una speranza ai nostri ragazzi».
Quella che lo stesso Primo Cittadino, complimentandosi col dirigente e con tutta la comunità scolastica, ha definito una bellissima Festa del Grano 2025, è iniziata con la benedizione del seminato da parte di Don Mimmo Laurenzano nella speciale area dibattiti realizzata, attrezzata ed arredata direttamente sulla terra e con strumenti agricoli, sotto gli ulivi e sotto le reti per le olive, con addobbi realizzati con spighe di grano e attrezzi per la mietitura;
«Una celebrazione – ha sottolineato Lenin Montesanto, che ha coordinato la presentazione – che è stata non solo un momento simbolico ed emozionante, ma un’autentica esperienza di spirito, di ritorno religioso alla terra ed al tempo stesso al suo valore culturale ed economico del quale riappropriarsi per non scappare e sopravvivere altrove – ha aggiunto. E che a farsi ambasciatore di questo ritorno allo spirito dei luoghi ed alla cultura e di questo processo di recupero di consapevolezze sia ancora una volta l’Istituto Agrario è emblematico di quella rivoluzione pedagogica avviata tre anni fa ed in corso e che dal Majorana può e deve contagiare l’intera Calabria ed il Sud».
«Del resto – ha aggiunto Montesanto, elogiando l’impegno e la missione interpretati da Madera e da tutta la squadra di docenti e collaboratori – oltre le solite narrazioni dominanti, spesso non fondate su dati certi e comparativi sostenibili, relative ai gap infrastrutturale, sanitario ed occupazionale, report e studi scientifici pongono purtroppo la Calabria ai vertici delle classifiche negative italiane ed europee, in termini di analfabetismo funzionale, obesità infantile e scarsa preparazione in matematica; confermando – ha scandito – che se c’è una vera emergenza di cui non parla mai la classe politica e dirigente a tutti i livelli è quella immateriale, culturale e pedagogica, governata con consapevolezza nella fucina formativa del Majorana».
«E proprio la sfida della formazione – ha insistito Stasi – tra le diverse altre accettate dal nostro territorio (come ad esempio quella per rafforzare la fusione, quella per consolidare la storica Bandiera Blu conquistata da Corigliano-Rossano o ancora quella per innalzare la qualità dell’accoglienza), può e deve essere sostenuta anche grazie alla missione ed alla determinazione di questa Scuola che deve continuare a puntare sull’innovazione tecnologica e sul governo dell’intelligenza artificiale che non solo non va lasciata ad altri ma che, insieme all’intelligenza umana, può e deve produrre soprattutto alle nostre latitudini più lavoro non povero e più ricchezza condivisa».
«Ritornando sullo spirito di inclusione e di opportunità per tutti, Madera ha ricordato poi con orgoglio il corso serale dell’Istituto Agrario, che – ha detto – consente a tanti adulti di rimettersi in gioco, completare gli studi, riscoprire la dignità e il valore dell’istruzione; e la sezione carceraria, una realtà educativa di straordinario valore umano e sociale, con i due indirizzi di meccanica ed alberghiero. In un contesto difficile, la nostra Scuola rappresenta una porta aperta, una speranza concreta, uno strumento potente di riscatto e di reintegrazione. E noi, come comunità educante – ha chiosato – ne siamo fieri».
«Ringraziando docenti, personale Ata, il Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi, le famiglie e soprattutto gli studenti, definiti il centro vivo e vitale di ogni azione dell’Istituto, il dirigente ha infine citato con orgoglio anche la recente esperienza in Spagna degli studenti in alternanza scuola-lavoro, che ha arricchito – ha detto – la nostra visione europea ed offerto nuove prospettive di crescita culturale e linguistica; i diversi ponti costruiti tra scuola e mondo del lavoro, tra sapere teorico e pratica operativa, tra tradizione e innovazione».
«Questa Festa del Grano – ha concluso Madera – non è solo un momento conclusivo: è un rito di passaggio, che ci ricorda che ogni raccolto è già una nuova semina. Continuiamo, insieme, a coltivare saperi, competenze e relazioni autentiche. Continuiamo a costruire una scuola viva, che forma persone libere, responsabili, curiose, preparate. – Nel corso dell’evento sono stati consegnati gli attesati agli studenti delle classi IV e V Agrario che hanno partecipato al Percorso di certificazione delle competenze di cittadinanza per lo sviluppo sostenibile promosso da Unioncamere in collaborazione con l'ente camerale».
Tante e diverse le attestazioni motivate nel corso degli interventi: dal presidente di zona Rossano di Coldiretti Antonello Fonsi che ha sottolineato il valore di questa realtà scolastica che ha cambiato pelle e passo rispetto al futuro dell’agroalimentare italiano, a Milena Marino, direttrice dell’Acquapark Odissea 2000 che quest’anno celebrerà i suoi 30 anni di destinazione turistica e che, complimentandosi con Madera per aver ridato dignità al Majorana, ha insistito sul valore fondamentale degli indirizzi agrario ed alberghiero per l’economia turistica e per lo sviluppo locale che necessita anzi tutto di una visione, senza la quale l’eventuale maggiore o minore gap infrastrutturale on fa la vera differenza; dal direttore dell’Azienda Agricola dell’Agrario Francesco Filippelli che, tra le altre cose, ha ricordato l’investimento in diversificazione colturale e l’importante lavoro di risanamento finanziario messo in campo in questi tre anni, portando il bilancio aziendale dal quasi dissesto al pareggio; dal segretario generale della Cisl Cosenza Michele Sapia che ha apprezzato in particolare l’attenzione del Majorana (testimonianza che la Calabria non è solo terra di limiti e di emergenze) al presidio ed all’intelligenza umana, per una scuola viva, dinamica e inclusiva, capace di formare e indicare non il posto fisso ma il posto giusto alla cosiddetta generazione Z, quella dei nativi digitali, al direttore provinciale di Coldiretti Pietro Sirianni che ha evidenziato «il lodevole sforzo della classe dirigente e docente del Majorana di trasmettere e condividere anzi tutto il metodo – ha detto – di una Scuola come l’Agrario fino a ieri vissuta quasi con vergogna ed oggi al centro dello sviluppo dei territori; nella consapevolezza sempre più diffusa che l’agricoltura – ha chiosato – produce non più beni primari, come si diceva una volta, ma cibo, alimentazione e salute. Non è vero che in Calabria non c’è lavoro – ha aggiunto. Servono semmai tecnici a 360 gradi capaci di essere manager con competenze che vanno dall’agriturismo all’agricoltura di precisione».
«Tutte competenze fondamentali che oggi – ha condiviso e rilanciato Cataldo Maio, presidente dei Periti agrari di Cosenza – cercano e servono alle nostre aziende e che vengono formate da questa fucina di formazione e quindi di occupazione e sviluppo».
Dopo la simulazione della mietitura tradizionale con mezzi ed attrezzi della tradizione, spiegata dal docente dell’Agrario Carmine Novellis, ufficialmente aperta dal Dirigente Madera insieme al Sindaco Stasi insieme a tutti gli ospiti, con la partecipazione attiva di professori e studenti che hanno realizzeranno i tradizionali fasci di grano; e dopo la presentazione da parte del direttore Filippelli del nuovo impianto del vigneto del Majorana, accompagnata dalla musica identitaria interpretata direttamente dagli studenti con gli strumenti della tradizione, è stata aperta la speciale degustazione degli studenti dell’Alberghiero, coordinata dal docente Pietro Bloise e che tre altre proposte ha fatto assaggiare i formaggi a latte crudo realizzati didatticamente all’Agrario, nelle prove di caseificazione degli alunni del serale, organizzate dai docenti delle materie di trasformazione dei prodotti ed effettuate nei mei scorsi.
E per l’Istituto Professionale Alberghiero, per troppo tempo considerato forse un riempitivo per sopperire a catering e buffet senz’anima, è stato un ennesimo compito di realtà che, come da missione didattica, ha saputo unire tradizione e innovazione. «Attraverso i docenti e gli studenti di quest’indirizzo prezioso nella nostra filiera, studiamo, pensiamo e proponiamo infatti – ha detto il Dirigente – menù identitari e distintivi, preparati con i prodotti dell’Istituto Agrario, stagionali e comunque a filiera corta. Ovunque ci invitano, insieme alla nostra proposta enogastronomica, portiamo anche un messaggio di economia circolare, di difesa delle nostre produzioni, di promozione delle nostre ricette e dei nostri piatti della memoria, di valorizzazione della biodiversità calabrese di cui siamo ricchi, un messaggio di educazione alimentare, di salute e di responsabilità sociale».