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Lieto fine per Elda Renna, reintegrata al suo posto di lavoro. «Adesso è finita davvero»

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CORIGLIANO-ROSSANO - Tutto iniziò molto prima del licenziamento collettivo avvenuto il 22 settembre del 2022, dove ben 38 persone vennero buttate in mezzo ad una strada. Si è concluso alcuni giorni fa questa vicenda dolorosa, con sentenza del giudice Avallone del tribunale di Catrovillari, in cui cristallizza definitivamente il reintegro di Elda Renna al suo posto di lavoro. 

«Nessuno ha creduto in questa lotta - si legge nella nota stampa - ma tre donne si! Ci hanno creduto lottando contro un sistema forte ma non indistruttibile: Avvocato Susanna Cecere, l'Avvocato Antonella Falvo e la lavoratrice che ha duramente lottato contro quella cultura obsoleta che le ripeteva: "Se li denunci sei bruciata non troverai più un posto di lavoro... sono più forti di te... lascia perdere e meglio se te vai"». 

«Adesso è finita davvero» commenta Elda Renna, dando merito al Giudice Avallone per l'accortezza dimostrata nei confronti della vicenda dei lavoratori. 

Elda sottolinea come «la professionalità, l'umanità ed il supporto morale dell'Avvocato Susanna Cecere siano stati per lei fonte di coraggio e conforto». 

«è facile trovare avvocati seduti dietro una fredda scrivania, raro trovare una professionista che ti prende per mano ed è sempre presente al tuo fianco, anche quando da sola in casa piangevo e volevo mollare tutto». 

Elda ci racconta: «È stato un fardello più grande di me, sono combattuta in un groviglio di sentimenti ed emozioni contrastanti, perché questa guerra non la volevo, ho semplicemente difeso la mia vita e quella degli altri lavoratori da un licenziamento illegittimo. Sono profondamente addolorata per essere considerata "fimmina fastidiusa" solo per aver unito questo gruppo di licenziati che lotta per vedere riconosciuto quel diritto leso, quello del loro lavoro strappato ingiustamente. Come sono profondamente addolorata dagli atteggiamenti discriminatori di ben 10 "colleghi" che mi stanno facendo muro, non ho ben compreso per quali motivi, visto che li ho sempre difesi quando qualcuno minacciava di voler licenziare anche loro. Si sono tanto accaniti contro la loro unica collega donna, da raccogliere le firme, per impedirmi di partecipare alle riunioni che si tengono tra sindacati ed azienda. Dieci colleghi trattati sempre con educazione e rispetto da me ma anche dalla Faisa Cisal, unico sindacato che li ha sempre difesi». 

«Per questa lotta va un merito anche all'organizzazione Sindacale Faisa Cisal che mi hanno affiancata ed hanno sostenuto i lavoratori licenziati in tutte le sedi ed i tavolo istituzionali (Prefetto e Regione Calabria) da noi fortemente richiesti ed ottenuti. Ringrazio il Regionale Francesco Antonio Sibio ed il responsabile provinciale Francesco Bruno, che a differenza di altri, ci hanno sempre messo la faccia ed il coraggio di rimanere accanto anche a chi è stato sbattuto fuori dall'azienda illegalmente… un vero sindacato è soprattutto quello che ti resta accanto durante il licenziamento pur non pagando più una tessera sindacale,  Francesco ed Antonio hanno difeso anche quei lavori mai iscritti in Faisa ma investiti dal licenziamento. Questa è la vera mentalità di un sindacato libero ed indipendente. 
Adesso stiamo continuando tutti insieme a cercare varie soluzioni per far rientrare tutti gli altri lavoratori rimasti fuori, soprattutto quelli che vorranno rientrare». 

«In questo momento delicato, stiamo lavorando per agevolare il passaggio definitivo da Simet a Busitalia Birs gruppp Ferrovie dello Stato Italiano. Abbiamo già formulato una richiesta di incontro con i vertici della Busitalia Birs. Siamo fiduciosi in questa azienda che è venuta ad investire in un territorio fortemente penalizzato dall'alto tasso di disoccupazione. Potrebbe iniziare le prime assunzioni attingendo proprio dagli ex autisti della Simet, dando valore alla vita delle persone e delle loro famiglie colpite duramente dal licenziamento, veri professionisti già formati dai tanti anni di lavoro proprio in Simet». 

«Tra poco sarà l'8 marzo, festa in cui si ricordano donne lavoratrici che lottavano per i propri diritti, chiuse in fabbrica e date al rogo...vorrei che questa esperienza di lotta fatta principalmente da donne, fosse un faro di coraggio per altre lavoratrici, di ogni settore lavorativo, vorrei fosse spunto di coraggio per i tanti lavoratori che hanno paura anche ad iscriversi ad un sindacato che li tutela davvero, senza vendersi. Per chiudere vorrei fare un accorato appello fatto di pancia ma soprattutto col cuore: "Ascoltate il grido dei lavoratori rimasti fuori, sono persone che hanno avuto la loro vita devastata, che vorrebbero semplicemente tornare a lavorare e ricominciare da dove sono stati costretti a lasciare". Io ci credo, io sogno che tutto sia possibile» conclude.

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.