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Scontro sull'acqua, il sindaco di Campana: «Sul Consorzio Sant'Angelo tante bugie»

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CAMPANA - «Dopo aver letto le farneticanti dichiarazioni del sindaco di Mandatoriccio, mi trovo costretto mio malgrado a rispondere per difendere non solo la mia onorabilità, ma soprattutto per ripristinare verità volutamente taciute, omesse e fuorviate e agli atti degli organi gestionali del Consorzio Sant'Angelo».

È quanto dichiara in una nota stampa in sindaco di Campana Agostino Chiarello, che così continua: «Ciò che appare francamente imbarazzante è che le rimostranze del Sindaco di Mandatoriccio non siano avallate da nessuna normativa legislativa e siano invece pervase da accuse in cui si dimostra la totale mancanza di conoscenza delle normative tecniche in vigore. Tutta la vicenda sta assumendo contorni surreali: che dimostra palese incapacità amministrativa e tecnica adesso, per nascondere le proprie inefficienze, addossa la colpa ad un collega di un altro paese, come se lo stesso avesse la possibilità di ribaltare l'intero schema idrico di un'altra comunità; già da ciò si evince che non può essere reale quanto dichiarato dal collega».

«Lo stesso al momento del proprio insediamento, tra grandi proclami, aveva affermato - rimarca  - di voler risolvere il problema debitorio del Consorzio, di cui era perciò a piena conoscenza, testimoniato non solo da ciò che ha detto ai comizi pubblici dell'anno passato, ma anche e soprattutto dalle tante discussioni affrontate in Consiglio Comunale sul tema. Però, dopo tanti annunci, mai nessun atto concreto è stato realizzato: già da dicembre 2023 e per l'intero anno in corso, a seguito di richieste di pagamento da parte del Responsabile Finanziario del Consorzio, mai nessun pagamento è stato evaso dal Comune di Mandatoriccio».

«Nove mesi a rincorrere un Sindaco sempre assente alle convocazioni dell'Assemblea Consortile, nove mesi a rincorrere Assessori che promettevano impegni senza autorizzare alcun mandato di pagamento. Solo nell'ultimo mese è stato inviato, in data 19 luglio, un preavviso che non ha avuto alcuna risposta, né ufficiale né tantomeno amichevole: un silenzio assordante. Nel momento in cui si procedeva all'applicazione della Convenzione vigente, che obbliga il Presidente del Consorzio a sospendere l'erogazione idrica al comune consorziato che non ottempera a tre diversi pagamenti rispetto all'altro comune con un tempo di 30 giorni dall'ultima comunicazione ricevuta, il Sindaco di Mandatoriccio si sveglia dal suo torpore e trova 70 mila euro da versare nelle casse del Consorzio: peccato che il debito solo nell'ultima annualità ammontasse a 100 mila euro». 

«Il sindaco di Mandatoriccio con chi ha concertato la somma da versare? Né il Presidente del Consorzio, né il Responsabile Finanziario, né il Revisore dei Conti erano a conoscenza del pagamento della somma, per cui tantomeno avrebbero potuto autorizzarla, promettendo in cambio il ripristino del servizio nelle condizioni di regime. Tra l'altro, è assurdo che il debitore detti le regole su un eventuale piano di rientro, comunque mai concordato, al creditore».

«Altro dato che dovrebbe fare riflettere: non si è mai parlato di sospensione ma di rimodulazione del servizio idrico. Anche in questo caso si disconosce la normativa tecnica e legislativa, che tutela i comuni in crisi finanziaria con la fornitura di 50 litri ad abitante al giorno servito dall'Acquedotto di riferimento: per chi ha dimestichezza di calcoli idraulici, una portata di 2 l/s soddisfa 150 utenti, quanti sono i residenti del Comune di Mandatoriccio servito dall'impianto».

«Perché, è bene che si sappia, di mia spontanea iniziativa ho deciso di fornire la quota di portata necessaria ad alimentare via Aldo Moro a Mandatoriccio, anche se la Convenzione del Consorzio parla di sospensione: peccato che quel quantitativo d'acqua sia utilizzato per irrigazioni delle campagne a monte di Mandatoriccio e perciò non arrivi alle abitazioni, anche in barba alle direttive della Protezione Civile Regionale e alle Ordinanze del Presidente della Giunta Regionale, ma queste sono scelte dell'Amministrazione di Mandatoriccio che dovrà rispondere ai propri cittadini».

«Come dovrà spiegare a loro perché il Commissario Liquidatore dell'Organo che gestisce il Dissesto Finanziario non ha ammesso nella massa passiva i debiti ante 2017 del Consorzio per mancanza di documentazione giustificativa della richiesta, per come messo nero su bianco nel marzo 2024. Ciò che si ostina a non capire il Sindaco di Mandatoriccio è che il debito complessivo del Consorzio ha raggiunto oltre 1 milione di euro, un livello di guardia tale per cui potrebbe causare un dissesto finanziario ai due comuni: ora, vista la totale superficialità con cui viene amministrato, capisco perché il Comune di Mandatoriccio è sempre in regime di dissesto finanziario. La loro inefficienza amministrativa non può ricadere sulle spalle dei contribuenti campanesi, le cui Amministrazioni hanno sempre privilegiato la corretta gestione economica dell'Ente, tanto da essere uno dei pochi comuni italiani con un rating A+».

«Io posso tranquillamente garantire il corretto funzionamento del Consorzio ripianando i debiti per la quota parte del Comune di Campana: il Comune di Mandatoriccio è in grado di reperire 500.000 €  se non riesce neanche a trovare 30.000 € per essere in regola quantomeno con il saldo annuale? Il Comune di Mandatoriccio che importi inserisce annualmente nel proprio bilancio di previsione per mantenere adeguatamente in funzione il Consorzio?».

«Ci sarà tempo e luogo per dimostrare che l'operato del Presidente del Consorzio Sant'Angelo è corretto, o davanti le aule di un Tribunale a cui richiedere la nomina di un Commissario liquidatore, o davanti a Sua Eccellenza Il Prefetto che è a piena conoscenza dei fatti narrati dalle parti e che non ha mai richiesto al Presidente del Consorzio di ripristinare l'erogazione idrica ante 30 luglio al Comune di Mandatoriccio, come erroneamente riportato dal comunicato a firma Grispino, che annuncia di voler manomettere i sigilli posti, violando le direttive del Presidente del Consorzio: in tal caso sarà perseguibile, insieme a chi lo accompagnerà in concorso di reato, per esercizio arbitrario delle proprie ragioni, in cui la forzatura dei lucchetti configurerebbe violenza sulle cose come previsto dall'art. 392 del Codice Penale e, laddove invece vi fosse violenza o minacce al personale addetto, si configurerebbe anche la violazione per come previsto dell'art 393 del Codice Penale».

«Infine, gli ricordiamo che esiste il Principio di Continuità Amministrativa nella Pubblica Amministrazione, per cui non può dire che risponde solo di ciò che avviene durante il suo mandato, ma ha anche - si legge in conclusione - la gestione degli impegni assunti dalle precedenti Amministrazioni. Siamo alle basi, mancano anche quelle».

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.