A Cerisano riaprono le porte della storica Oasi di Sant’Antonio
Un’area è stata concessa gratuitamente all’associazione “La casa del Sorriso” per offrire servizi integrati per l’infanzia. Il resto della struttura sarà riservato a un centro di formazione di arte, musica e spettacolo. I piani superiori sono ancora in fase di restauro
CERISANO - Dopo 16 anni riaprono a Cerisano le porte della storica Oasi di Sant’Antonio. Il giorno dell’inaugurazione, 13 giugno, non è casuale: è infatti la data in cui si festeggia proprio Sant’Antonio di Padova, sacerdote francescano e dottore della Chiesa. Un evento particolarmente importante per il paese delle Serre, che aveva perso uno dei suoi più importanti punti di riferimento. Da troppo tempo, infatti, l’imponente struttura troneggiava su Cerisano abbandonata a se stessa. È stato l’impegno di un imprenditore locale, Gianluca Zecca, che ha fortemente creduto nel progetto di recupero, a ridarle vita, con un faticoso e incessante lavoro di restyling che sta durando da più di un anno. Per l’occasione sarà celebrata, alle 18,30, una santa messa presieduta da fra’ Gaetano Paolo Amoruso, dell’Ordine dei Frati minori.
Seguirà la classica benedizione e condivisione del “Pane di Sant’Antonio”. La serata di festa si concluderà con la benedizione dei bambini e un momento di condivisione aperto a tutti. Il tutto in collaborazione con “La casa del Sorriso” e la Confraternita della Madonna del Rosario. Il giorno della festa è quindi giunto, dopo tanti mesi di sacrifici. Il progetto della neo associazione “Oasi di Sant’Antonio”, di ispirazione laica ma molto vicina ai dettami della Chiesa, è di ampio respiro, destinato ad andare ben oltre i confini della nostra provincia. Tante le idee, rivolte a dare nuova linfa socio/culturale al paese e al suo hinterland.
Gli spazi della nuova Oasi di Sant’Antonio saranno soprattutto destinati ai bambini, con moderni ed efficienti servizi per l’infanzia. Non mancheranno le attività a favore dei più bisognosi, come per esempio il banco alimentare. Previsti anche progetti di accoglienza e di turismo religioso, come anche laboratori di musica e canto corale, con importanti collaborazioni nazionali e straniere. Al posto della polvere e dei vecchi calcinacci da ora, nei luoghi del dismesso complesso conventuale, si potranno quindi calpestare luoghi che sanno di modernità e cultura: vi si sentiranno le gioiose voci dei bambini e i suoni degli strumenti musicali. Ci si incontrerà per aiutare il prossimo e organizzare momenti di festa e riflessione. Si guarderà al futuro con un profondo rispetto per il passato, per ciò che ha rappresentato nel corso degli anni l’Oasi di Sant’Antonio per i cerisanesi e i cosentini, religiosi e laici.
«Cambia l’assetto proprietario dell’ex convento, ma – spiega Gianluca Zecca – non la sua finalità religiosa e sociale. Al termine dei lavori di restauro, finanziati con fondi propri, riaprono le porte di buona parte della struttura, del suo bel parco, dove sarà celebrata la messa, e di tutto il piano terra. Un’area è stata concessa gratuitamente all’associazione “La casa del Sorriso” per offrire servizi integrati per l’infanzia. Il resto della struttura sarà riservato a un centro di formazione di arte, musica e spettacolo. I piani superiori, destinati all’ospitalità religiosa e per esercizi spirituali, sono in fase di restauro conservativo. L’opera dell’Oasi di Sant’Antonio, quindi, iniziata per volere di padre Agostino Gemelli, mediante la beata Armida Barelli, continua con la condivisione anche dell’ordine monastico, che ha garantito la sua presenza dopo tanti anni di chiusura».