A Natale mettiamo la Sibaritide e il Pollino in tavola e sotto l'albero
L'intervista a Renzo, membro del Comitato della Condotta Slow Food Magna Graecia-Sibaritide-Pollino: «Necessario valorizzare le produzioni locali, sostenibili e identitarie tramite un consumo consapevole che supporti le piccole aziende che investono nel nostro territorio»
CORIGLIANO-ROSSANO - Le luci colorate e le vetrine decorate a festa ci ricordano che è imminente l'arrivo delle festività natalizie. Fare doni in questo periodo dell'anno è ormai una consuetudine, ma è possibile modificare le nostre abitudini consumistiche puntando sulla qualità più che sulla quantita?
Promuovere il territorio e la stagionalità sono da sempre le linee guida della Condotta Slow Food Magna Graecia-Sibaritide-Pollino.
«È necessario valorizzare le produzioni locali, sostenibili e identitarie tramite un consumo consapevole che supporti le piccole aziende che investono nel nostro territorio» ci ricorda Cesare Renzo, membro del Comitato della Condotta guidata dal presidente Saro Costa.
Regalare per Natale cesti di prelibatezze è un'usanza molto in voga. Un modo per combattere la crisi, non rinunciando a fare regali, ma acquistando cibo e bevande da porre sotto l'albero. Perchè non riempire quelle ceste con le eccellenze locali?
«Scegliere il Moscato di Saracena, che proprio il prossimo anno festeggierà 25 anni come presidio Slow Food, o fare dono di una bottiglia di olio extravergine d'oliva, oppure regalare i vini nostrani... dal Magliocco al Gaglioppo c'è l'imbarazzo della scelta».
«Il nostro è un territorio ricco di prelibatezze di ogni genere. Per non parlare degli agrumi: dalle clementine della Sibaritide, al Biondo di Trebisacce fino alla piretta o al limone di Rocca Imperiale. Sono tanti i produttori locali di liquori che hanno scelto proprio i nostri agrumi per le loro produzioni».
Quello che regaleremo, o metteremo in tavola per le feste potrà fare davvero la differenza in termini economici e non solo.
«Mangiare un "pane con una storia" come quello di Cerchiara, acquistare i salumi o i formaggi locali non può che portare benefici per tutti. Chi acquista e consuma questi beni stimola i piccoli produttori locali a fare sempre meglio, a credere nelle loro potenzialità e a investire sempre di più sul territorio. Così facendo si innesca un circolo virtuoso che potrebbe portare tanti giovani a restare e investire in Calabria, piuttosto che andare altrove».
«Inoltre - continua Renzo - è bene ricordare che la stagionalità e la sostenibilità consente anche una riduzione dei prezzi. Preferire i broccoli, la zucca e le rape in inverno ha un vantaggio anche economico rispetto all'acquisto di pomodorini e zucchine nel mese di dicembre. Rispettiamo le stagioni e i tempi della natura. Anche in questo modo si contribuisce a rispettare il pianeta».
Questa nuova consapevolezza si sta diffondendo tra i consumatori, ma c'è ancora molta strada da fare.
Ma arriviamo al re per eccellenza delle feste natalizie: il panettone. Pur non essendo un dolce dalle origini Calabresi, le sue infinite declinazioni possono regalare ampi margini di azione per sperimentare nuovi sapori e profumi, anche locali.
«Massimiliano Tagliaferri - continua Renzo - ci delizia già da diversi anni con i suoi panettoni alla liquirizia», ma non solo. Tantissimi sono i dolci tipici del territorio da lui realizzati. Nelle sue sfogliatelle con la ricotta del Pollino e le fragoline di bosco della Sila ci regala un assaggio di Calabria ad ogni morso. Così come nei suoi gelati con olio extravergine d'oliva, miele, mandorle e uva passa, tutto rigorosamente made in Calabria.
Poi c'è "U’ Sibbaresi" di Danieme Campana (che fa parte dell'Alleanza dei cuochi Slow Food), nelle sue tre declinazioni (per saperne di più, leggi qui). «Campana mette il nostro territorio in tutto quello che fa... è un esempio da seguire» conclude Renzo eloggiando entrambi i soci della Condotta.
«Siamo quello che mangiamo» asseriva nell'ottocento il filosofo tedesco Ludwig Feuerbach. Non ci resta che scegliere con cura quello che mettiamo in tavola... e anche sotto l'albero.