15 ore fa:Finita l'attesa: domani a Co-Ro l'evento su "I Rosoni Medievali", per indagare sui significati nascosti della realtà
13 ore fa:Anche gli ospedali di Corigliano-Rossano verso uno sciopero generale tiepido e apatico | VIDEO
1 ora fa:Crosia intitola una villetta alla memoria delle donne vittime di abusi
13 ore fa:«Palazzi di pregio trasformati in dormitori sociali per extracomunitari», Straface attacca la giunta Stasi
12 ore fa:Emergenza sicurezza a Schiavonea, i timori della consigliera comunale Romano
14 ore fa:Presentato al Paolella il docu-film "Il Cammino - Viaggio in Calabria"
22 minuti fa:Fortuna e la scuola di pizza solidale insieme per una ricetta tutta calabrese
15 ore fa:Pubblicato il Piano Stralcio di Bacino del Distretto Idrografico dell'Appennino Meridionale, Papasso: «Alcuni passaggi destano preoccupazione»
52 minuti fa:Eventi per il sociale, parte la seconda edizione della campagna Pigotta Calabria Green
1 ora fa:Ex caserma dei vigili del fuoco, Uva: «La Provincia la smetta di fare lo struzzo»

FaiCisl Calabria: «Valorizzare l’eccellenza dell’agroalimentare calabrese per il lavoro e il territorio»

2 minuti di lettura

CALABRIA - Il Segretario Generale della Fai Cisl Calabria Michele Sapia e il Presidente di Terra Viva Calabria Francesco Fortunato esprimono apprezzamento rispetto al progetto della Regione, su iniziativa della Vicepresidente con delega all’Istruzione Giusi Princi e dell’Assessore all’Agricoltura Gianluca Gallo, di incentivare le mense biologiche nelle scuole calabresi, con un investimento di cinque milioni di euro.

«In un contesto dove viene dato il via libera, da parte dell’Unione europea, alla commercializzazione della farina di insetti e al cibo sintetico - dichiarano Sapia e Fortunato – iniziative che valorizzano le produzioni biologiche e agroalimentari di qualità del Made in Calabria, partendo proprio dalle abitudini alimentari dei ragazzi, rappresentano un segnale importante sia in senso economico che culturale e sociale. Un progetto che favorirà ulteriormente sia l’educazione alimentare sia la riscoperta di sapori e prodotti locali, se si penserà a sostenere l’incentivo al consumo biologico nelle scuole anche durante le ore di ricreazione, come anche un maggiore coinvolgimento delle aziende agricole e famiglie interessate sul territorio».

«Abbiamo a disposizione un vero e proprio patrimonio agricolo e agroalimentare, cuore della dieta mediterranea, che significa anche interazione, paesaggio, tradizioni, ambiente e lavoro. Specie in un momento così delicato come quello attuale, cogliere le opportunità del Pnrr e valorizzare le nostre eccellenze agroalimentari può essere la chiave per il riscatto di intere comunità e molte aree agricole e rurali».

«L’agricoltura biologica - proseguono Sapia e Fortunato - rappresenta un segmento produttivo che, nella nostra regione, continua ad acquisire sempre più rilevanza, attraendo nuovi imprenditori agricoli. Ma restano criticità da affrontare insieme, facendo rete e tramite il confronto sociale, come le difficoltà legate alla logistica, commercializzazione, limiti culturali, fenomeni di caporalato, lavoro nero e riduzione della manodopera. Altro tema che riteniamo di straordinaria importanza è la sicurezza sui luoghi di lavoro in agricoltura, non si può parlare di produzioni biologiche e di qualità se non è garantito il diritto ad avere un lavoro sicuro nei campi e sui luoghi di lavoro».

«Pertanto, sarà fondamentale, assieme alle sfide riguardanti la commercializzazione e consumo delle produzioni di qualità dell’agroalimentare del Made in Calabria, concentrarsi e investire nel confronto regionale per affrontare il tema del lavoro agricolo di qualità, definendo un apposito Protocollo e luogo di confronto permanente che metta al centro il contrasto a tutte le forme di lavoro irregolare e sostegno al tema della salute e sicurezza».

«Riteniamo – concludono Sapia e Fortunato – che i tavoli di confronto siano strategici per acquisire maggiore consapevolezza delle identità e criticità, delle buone esperienze green e innovative e del valore della persona e del territorio. Il confronto, per noi della Cisl, rappresenta la vera strategia per sostenere nuovi modelli di agricoltura sostenibile attraverso un vero e proprio connubio tra tradizione e innovazione, modernizzazione e digitalizzazione, capace anche di innescare quel necessario processo di ricambio generazionale, sia per la parte imprenditoriale che per la manodopera agricola».

Rita Rizzuti
Autore: Rita Rizzuti

Nata nel 1994, laureata in Scienze Filosofiche, ho studiato Editoria e Marketing Digitale. Amo leggere e tutto ciò che riguarda la parola e il linguaggio. Le profonde questioni umane mi affascinano e mi tormentano. Difendo sempre le mie idee.