Medico di base, spiraglio di luce a San Donato: avviso pubblico per il conferimento dell’incarico
I medici interessati manifesteranno la propria disponibilità entro il 28 gennaio, «ci auguriamo che la procedura vada a buon fine e che presto si possa contare su una figura così importante»
SAN DONATO DI NINEA - «A causa di una grave malattia il nostro comune, nei mesi passati, ha perso l’ultimo dei medici di base che nel corso dei decenni hanno prestato la loro preziosa attività professionale sul nostro territorio. Oggi a distanza di tempo molti cittadini di San Donato non possono più contare su quel medico di medicina generale che è, da sempre, figura centrale nelle comunità essendo il punto di riferimento per ogni problema che riguarda la salute».
È quanto si legge in una nota stampa del comune di San Donato di Ninea, che così prosegue: «Molti sandonatesi fanno oggi riferimento a medici che prestano la loro attività in comuni vicini, circostanza quest’ultima che causa non pochi disagi soprattutto a chi, anziano o malato, affronta patologie complesse o invalidanti. Consapevoli della necessità di informare, sempre, i cittadini ne approfittiamo per comunicare che due giorni fa il Distretto sanitario Esaro-Pollino, con avviso pubblico destinato al conferimento di un incarico provvisorio di Assistenza Primaria a ciclo di scelta, ha avviato il percorso per individuare un medico di medicina generale».
«Per l’espletamento dell’incarico – spiega - sarà concessa in uso una struttura ambulatoriale aziendale. I medici interessati manifesteranno la propria disponibilità entro il 28 gennaio, ci auguriamo che la procedura vada a buon fine e che presto San Donato di Ninea possa contare su una figura così importante nella vita della comunità e per la salute dei cittadini».
«Una circostanza, quella dell’Avviso pubblico, che suscita un ringraziamento, da cittadini, all’indirizzo del Commissario Straordinario dell’Asp di Cosenza, Antonio Graziano, e soprattutto del direttore del Distretto sanitario Esaro Pollino, Francesco Di Leone. La sanità territoriale, come dimostrato negli ultimi drammatici anni di pandemia, è qualcosa di decisivo ed irrinunciabile».