Tra fiori e tanta devozione, la benedizione di San Francesco a tutti i coriglianesi
Le risa dei francischielli che corrono per il sagrato della chiesa, le luci della festa e la storia di un santo che ancora oggi fa miracoli, Corigliano e la sua secolare tradizione
CORIGLIANO-ROSSANO – La mattina del 25 aprile arriviamo al santuario dei San Francesco di Paola a Corigliano, prima che folla imperversi in questa area. Oggi infatti, è un giorno particolare, molto sentito dalla popolazione perché si festeggia il Santo protettore sì della Calabria, ma soprattutto di Corigliano.
La nostra guida, nonostante sia molto giovane, ha una eccellente conoscenza delle tradizioni del territorio e soprattutto del passaggio che il santo paolano fece qui a Corigliano, Valeria Capalbo, presidente della Pro-loco, è piena di entusiasmo quando ci racconta della significativa traccia lasciata dal santo.
Ci spiega subito perché si festeggia proprio il 25 aprile: «Ci fu un terribile terremoto che distrusse ad esempio Rossano e provocò vittime per tutta la provincia, lo testimoniano tanti documenti. In quel frangente la città di Corigliano rimase illesa, la popolazione si affidò in preghiera alla protezione del santo che da allora è diventato il nostro protettore».
Mentre Valeria racconta dell’accadimento storico, ci accompagna in un luogo mistico, dove si percepisce subito un’atmosfera particolare, il Romitorio di San Francesco, il sasso su cui il santo dormiva quando, il principe San Severino lo chiamò per guarire il figlio, il giovane Bernardino affetto da quella che oggi verrebbe diagnosticata come anemia perniciosa.
Il frate francescano, osservante del voto di povertà, rifiutò l’invito da parte del principe di dormire al Castello, e scelse di adagiarsi su una pietra. Quel posto, un secolo dopo, è diventato una semplice ma bellissima cappella, con affreschi del 1500 che raffigurano le gesta del santo. La pietra è stata conservata sotto una stele di vetro. Un luogo dove si respira tanta serenità.
Valeria però ha ancora molto da raccontare, perché San Francesco oltre ai miracoli, nei due anni circa in cui dimorò a Corigliano, progettò l’acquedotto delle Arcate romane, egli infatti riuscì a portare l’acqua dal monte sino al centro abitato.
«Per questo motivo via Roma si riempie di fiori il 24 aprile, la cosiddetta infiorata, curata dell'associazione coriglianesi nel mondo, quando la statua del santo rientra da Schiavonea, al passaggio sotto le arcate dell’acquedotto, scendono petali di rose e fiori, San Francesco, proprio in quel momento si gira verso lo scalo e la marina per dare un’ennesima benedizione a tutta la città». Migliaia le persone presenti, toccante il momento in cui la statua si volta verso la costa, la gioia sembra pervadere tutti, la folla che grida in dialetto "Il vecchio, eccolo", perchè per i coriglianesi Fancesco, è davvero percepito come il "Saggio di famiglia".
Ma i fiori quest’anno, sono scesi anche dal cielo durante il tradizionale passaggio di Francesco nel borgo marinaro, da un aeroplano. Negli anni ’50 la statua, veniva trasportata su una caravella per tutta la costa coriglianese.
Le coperte dai balconi in segno di ossequio, la banda del maestro Pio Antonio Santella che suona, i trasportatori che infaticabilmente reggono il simulacro senza fermarsi, se non per darsi il cambio. Uno di loro ci ferma, Luigi Trovato e ci dice: «Al rientro in chiesa, in tarda serata, ieri ho pianto tantissimo sulla tunica del santo – custodita in chiesa -felice di aver reso servizio, perché San Francesco ascolta tutti. Rivolgevi a lui perché fa davvero i miracoli».
Ancora un'ultima chicca, a cui i fedeli sono molto attenti: se cade la canna del santo durante le celebrazioni, questo è un segno di sciagura e quest'anno sembra che ciò, non sia successo.
La grande partecipazione che avvertiamo è contagiosa, come quella dei piccoli Francischielli che corrono sul sagrato della chiesa, a loro San Francesco ha concesso una grazia e i genitori li vestono, in questo giorno, con il saio francescano. La festa dei bimbi, questa è una delle caratteristiche che ci colpisce di più, la loro purezza e la loro gioia riempiono l’atmosfera di questo giorno, perché Francesco è anche il protettore di tutti i fanciulli.
* Foto in copertina "l'infiorata di San Francesco" di Gaetano Gianzi