Co-Ro dice no alle discriminazioni di genere e al razzismo
Sarà inaugurata una mostra fotografica per informare e sensibilizzare la cittadinanza sui temi legati alle discriminazioni di genere e alle migrazioni. Un filo rosso che lega l'8 marzo, Festa della Donna, e l'inizio della XVIII settimana contro il razzismo
CORIGLIANO-ROSSANO - Discriminazione di genere e migrazioni. Questo il filo rosso che lega l'8 marzo, Festa della Donna, e l'inizio della XVIII settimana contro il razzismo, indetta dall'UNAR, il 15 marzo. Un filo rosso che parla di donne che raccontano, attraverso un obiettivo fotografico, il loro quotidiano. Donne nate e cresciute in Giappone, Nigeria, Albania e Messico, che hanno avuto, nonostante le difficoltà, il coraggio di dire "scelgo di vivere nel luogo in cui mi sento a casa".
Martedì otto marzo sarà inaugurata, a partire dalle 17, nella sala Grigia di Palazzo San Bernardino la mostra fotografica "Memoria migrante" di Raffaella Arena. Un appuntamento culturale per informare e sensibilizzare la cittadinanza sui temi legati alle discriminazioni di genere e alle migrazioni.
Le immagini in mostra rispecchiano il fenomeno delle migrazioni al femminile, una realtà in continuo mutamento che porta con sé nuove trasformazioni nei luoghi di accoglienza.
Una migrazione che può in qualche modo favorire l'uguaglianza di genere lì dove promuove l'empowerment economico e sociale delle migranti, ma può anche aumentarne la vulnerabilità ed esporre le donne migranti al rischio di discriminazioni e violenze. Attraverso un racconto per immagini si parlerà della storia di quattro donne che vivono a Castrovillari, in provincia di Cosenza, e che hanno affrontato la migrazione. La migrazione non è altro che un viaggio alla fine del quale, nonostante le difficoltà, si trova il coraggio di dire "vivo nel luogo in cui mi sento a casa". Floriana, Gloria, Janet e Yumi, nate e cresciute in altri Paesi (Giappone, Nigeria, Romania e Messico) si raccontano attraverso l'obiettivo della fotografa e ci rivelano esperienze e passioni, sogni e quotidianità.
L'inaugurazione della mostra fotografica sarà aperta da un momento di confronto e approfondimento sulla tematica con il contributo dell'assessore alle Politiche di Genere, Alessia Alboresi, della fotografa, Raffaella Arena, della cooperativa CSC, del Centro Anti Violenza Fabiana Luzzi e dell'associazione Mani in Alto. Durante il vernissage verranno distribuite le mimose simbolo della Giornata Internazionale della Donna grazie alla partecipazione di Europa Verde per poi concludere l'esposizione il 15 marzo in presenza di Cidis Onlus un'associazione senza fini di lucro, nata nel 1987, che opera a livello nazionale ed europeo per promuovere una cultura dell'accoglienza e costruire integrazione.
«Abbiamo scelto di far coincidere l'inizio e la fine della mostra in due date simbolo, Festa della Donna e settimana contro il Razzismo, 8 e 15 marzo - afferma l'assessore Alessia Alboresi - due argomenti interconnessi tra loro, che parlano di violenza, negazione dei diritti, intolleranza, odio, violenza. Argomenti su cui l'informazione non è mai abbastanza e un preciso compito, quello che mi sono assunta, di concerto con l'amministrazione comunale, è quello di sensibilizzare e portare alla luce aspetti diversi legati da una matrice comune: la discriminazione. Che sia di genere o di matrice razzista».
Memoria Migrante è organizzato dalla cooperativa CSC, impegnata da circa 20 anni nel promuovere e sensibilizzare una cultura inclusiva per la parità dei diritti delle persone straniere portando all'attenzione dell'opinione pubblica le discriminazioni di cui spesso sono vittime. Grazie a Lingua Migrante 2 i cittadini stranieri della Piana di Sibari sono stati informati, attraverso corsi di alfabetizzazione sociolinguistica, sui loro diritti e doveri in ambito lavorativo, educativo e sanitario.