Cassano, Giornata del catechista e della parola. Don Laitano: «Non accontentarsi della forma»
Monsignor Savino: «La chiesa non può essere una esperienza di potere». Don Maurello: «La formazione risulta fondamentale per vivere il ministero del catechista senza individualismi»
CASSANO JONIO - La diocesi di Cassano Jonio ha celebrato la giornata del catechista e della parola, focalizzando l’attenzione sul sinodo.
I lavori coordinati da Ines Raisa Fortunato, dell’ufficio comunicazioni sociali, sono stati introdotti da don Nunzio Laitano, direttore dell’ufficio per l’evangelizzazione, il quale ha invitato «a vivere il ruolo del catechista in stile sinodale, che significa anzitutto discernimento spirituale, senza accontentarsi della forma».
«Abbiamo bisogno soprattutto – ha affermato don Laitano -, di sostanza, di strumenti e di strutture che favoriscano il dialogo e l’interazione nel Popolo di Dio. Per questo se vogliamo veramente bene alla nostra comunità, dobbiamo accogliere il cammino sinodale con passione e piena disponibilità, come una chiamata di Dio. Una chiesa sinodale dove tutti si mettono in ascolto dell’altro, nella consapevolezza di essere gente che sa ascoltare».
Dal canto suo, don Giovanni Maurello, coordinatore dell’equipe sinodale diocesano ha posto in evidenza come «la formazione risulta fondamentale per vivere a pieno il ministero del catechista senza individualismi».
«È l’ora del discernimento comunitario. Bisogna recuperare la fraternità ed essere strumenti credibili del Vangelo». Ha affermato il vescovo di Cassano, monsignor Francesco Savino, nel corso del suo intervento.
«La chiesa – ha ammonito il presule -, non può essere una esperienza di potere, che è causa di credibilità. Dobbiamo convertire l’io in lui. Il sinodo – ha sottolineato -, deve generare processi di cambiamento nel cuore e nella vita di ciascuno di noi. La sfida di oggi? Essere una chiesa autentica e meno montana».