Tarsia: al via la raccolta fondi per completare il cimitero internazionale dei migranti
A promuovere l’iniziativa Franco Corbelli e il Sindaco Roberto Ameruso
TARSIA - Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, e il Sindaco di Tarsia, Roberto Ameruso, nel corso di una iniziativa, che hanno scelto di promuovere questa mattina proprio nel luogo simbolo, al cantiere della grande opera, hanno dato ufficialmente il via alla sottoscrizione popolare per la raccolta fondi per poter ultimare il costruendo Cimitero internazionale dei Migranti, conosciuto e apprezzato dal Vaticano e nel mondo.
Ad aprire significativamente il conto è stato lo stesso Corbelli che ha consegnato un assegno al sindaco Ameruso. Ma l'appello che i due, promotori della grande opera, hanno lanciato oggi, al di là dei semplici cittadini e Associazioni che volessero dare un loro contributo, è rivolto alle Istituzioni italiane ed europee e a Papa Francesco. L'aiuto diretto viene infatti chiesto alle massime cariche dello Stato e del Governo italiano, dal Presidente della Repubblica, Mattarella, ai Presidenti della Camera, Fico, e del Senato, Casellati, al Presidente del Consiglio, Draghi.
Ma l'invito è stato anche rivolto alle massime autorità europee: al Presidente del Parlamento Europeo, Sassoli, alla Presidente della Commissione Europea, Von der Leyen, e ai due più grandi Paesi dell'Ue, al Presidente francese, Macron, e alla Cancelliere tedesca, Merkel. Ma la speranza principale è, ha sottolineato il leader di Diritti Civili, riposta in Papa Francesco e nel Vaticano. E' Corbelli, che ha fatto oggi questo appello, a spiegare il perché: "Il Cimitero internazionale dei Migranti è la più grande opera umanitaria legata alla tragedia dell'immigrazione.
Non appartiene certo alla comunità di un piccolo paese, di una regione o di una Nazione, è un patrimonio dell'intera umanità. Per questo è giusto che siano le massime cariche dello Stato e del Governo italiano ed europeo e la stessa Chiesa a farsi anche carico (come Istituzione, non a titolo di contributo personale) di questa grande opera di civiltà che, ricordo, darà dignità alle vittime dei tragici naufragi, cancellando la disumanità di quei corpi (uomini, donne e bambini), quasi tutti senza volto e senza nome, seppelliti, con un semplice numerino, in tanti piccoli, sperduti cimiteri che di fatto ne cancellano così per sempre ogni ricordo e ogni riferimento per i loro familiari che non sapranno mai dove andare un giorno a cercarli per portare un fiore e dire una preghiera.
Questo è il grande valore del Cimitero internazionale dei Migranti". Il Sindaco Ameruso da parte sua ha ricordato che ha promosso, insieme a Corbelli, la raccolta fondi, dopo aver anche di recente scritto alla Regione Calabria per avere il nuovo finanziamento previsto (di 500mila euro) e non ricevendo alcuna risposta. I lavori del Cimitero dei Migranti, ha ricordato Ameruso, sono iniziati il 23 dicembre 2018, grazie al primo finanziamento regionale di circa 250mila euro. Purtroppo la burocrazia e la pandemia hanno poi bloccato l'opera.
Il secondo finanziamento, già previsto, della Regione, di 500mila euro, continua purtroppo a non arrivare. Per questo, per ultimare la grande opera abbiamo, insieme a Corbelli, promosso la sottoscrizione popolare per una raccolta fondi. Per completare il Cimitero internazionale dei Migranti, prima e unica opera del genere in Europa e nel mondo, serve un milione di euro. Sono certo che avremo la risposta che ci aspettiamo dalle cariche dello Stato e dai tanti generosi e solidali cittadini italiani e di altri Paesi europei.
Il Comune di Tarsia per questo ha aperto un conto corrente. Ringrazio anche in questa occasione il leader di Diritti Civili nostro concittadino onorario, Corbelli, che dopo aver promosso e lottato per 8 anni, dalla tragedia di Lampedusa del 3 ottobre 2013, per la realizzazione di questa grande opera, oggi ha voluto aprire il conto e la raccolta fondi con un suo contributo personale". Il Cimitero dei Migranti, che sarà intitolato al bambino siriano Aylan Kurdi, sorgerà su un'area complessiva di quasi 30mila metri quadri, su una collinetta della pace, immersa tra ulivi secolari(che resteranno intatti), in un posto suggestivo e di grande valore simbolico, di fronte al Lago e al vecchio cimitero comunale, in parte ebraico, di Tarsia e a poca distanza dal più grande Campo di Concentramento fascista d'Italia, quello di Ferramonti di Tarsia, luogo, durante la seconda guerra mondiale, di prigionia ma anche di umanità e di rispetto della dignità umana, dove nessuno degli oltre tremila internati subì mai alcuna violenza.