Calabria straordinaria: finalmente i territori sono i protagonisti
Orsomarso: «Con la nostra identità possiamo competere e vincere. Per quanto riguarda le polemiche sul refuso di stampa… rispondiamo col sorriso»
CATANZARO – «Non può che farci piacere prendere atto di come il progetto Calabria Straordinaria sia riuscito nell'arco di una sola giornata a smuovere editorialisti e commentatori di ogni peso, dal torpore e dal totale silenzio registrato fino ad oggi, sul passato e sul futuro della progettazione turistica della nostra regione. Stendiamo ovviamente un velo pietoso sulla quantità di assurdità, aberrazioni e strumentalizzazioni che stiamo leggendo da ieri e tutte fondate, come spesso accade, su un fatto non vero e su un equivoco delirante, generato ad arte: non è stata, infatti, realizzata alcuna campagna promozionale della Calabria che contenga presunte sviste di nessun tipo; non è stato realizzato e diffuso alcun manifesto e alcuna nuova immagine ufficiale della nostra regione che contenga presunti errori di nessuna natura».
È quanto afferma Fausto Orsomarso, assessore allo sviluppo economico, al turismo ed all'internazionalizzazione della Regione Calabria che così continua: «È bastato un solo, normalissimo refuso di stampa su uno dei totem esposti all'interno di un workshop operativo e di formazione al quale si partecipava solo su invito, svoltosi per altro con successo 10 giorni fa, per determinare una autentica, sciocca tempesta in un bicchier d'acqua. Un refuso grafico di una totale irrilevanza, su uno strumento interno e quindi non pubblico, né destinato ai media o fuori regione, per altro individuato e riconosciuto da noi stessi nel corso del confronto e corretto in tempo reale quella sera stessa. Insomma, tradotto: una giornata di polemiche ed editoriali, senza notizia. Andiamo avanti».
«E – aggiunge - a differenza di quanti ieri si sono cimentati nella solita guerrilla disfattista ed auto-lesionista che resta purtroppo uno dei limiti che dobbiamo superare, andiamo e andremo avanti col sorriso e forti dell'entusiasmo sincero che ci viene dimostrato ogni giorno da tutti i territori delle cinque province della regione, a sostegno di questa che, lo ribadisco, consideriamo una rivoluzione copernicana nella costruzione di una reputazione turistica destagionalizzata della nostra terra. Copernicana perché capovolge l'angolo di osservazione e di promozione della nostra regione».
«Un entusiasmo – incalza - che capiamo ed è anche il nostro perché per la prima volta, con Calabria Straordinaria, avvieremo insieme ai territori, da sempre considerati destinazioni di erogazioni a pioggia senza alcuna strategia, un progetto di studio, analisi e di mappatura di quei marcatori identitari distintivi (MID), che sono ciò che noi abbiamo e gli altri non hanno, di cui la nostra terra è ricca, probabilmente senza confronti; incluso il turismo del mistero o della semplice evocazione di fatti storici, come Loch Ness in Scozia con il famoso mostro del lago (1 milione di visitatori all'anno) o il probabile balcone di Giulietta a Verona, entrambe visitatissime destinazioni turistiche a prescindere da qualsiasi certificazione storica ufficiale; turismi che possiamo e dobbiamo far esplodere anche noi in Calabria, senza piangersi addosso, senza gridare alla luna e senza alcun complesso di inferiorità. E, lasciatemelo dire, senza aver paura del sorriso».
«Altra notizia falsa – spiega - che da ieri è diventata un tormentone mediatico senza senso: non esiste ad oggi alcuna mappatura dei 100 marcatori identitari distintivi. La Carta dei 100 Mid, di cui ci fa piacere parlano ormai in tanti, è soltanto uno degli obiettivi, a medio e lungo termine, del progetto Calabria Straordinaria che, anche se nessuno ha ancora commentato in questo senso, è sostanzialmente un percorso di formazione e di riappropriazione del proprio orgoglio e patrimonio territoriale in chiave turistica che non è mai stato avviato con questa visione, con questa sistematicità e con questo coinvolgimento diretto delle comunità locali».
«Gli esempi – continua - apparsi sui pannelli del workshop ospitato nelle scorse settimane ad Altomonte, dal Codex Purpureus Rossanensis all'Elefante di Campana, dai Bronzi di Riace a Gioacchino da Fiore a tutti gli altri, citati o da mappare, sono appunto solo alcuni degli esempi di un modello sperimentale, che cambia paradigma nella comunicazione turistica e che dovrà ancora essere formalizzato, scritto, schedato ed utilizzato, territorio per territorio, per individuare quelli che possono essere considerati, sulla base di quel modello e non degli espedienti clientelari consolidatisi fino ad oggi, marcatori identitari distintivi, cioè senza eguali nel resto del mondo».
«Quindi, nessun allarme, nessuna rincorsa, nessuna fretta, nessun'ansia, nessuna esclusione per nessuno. Siamo partiti adesso e insieme dovremo scrivere il racconto inedito di una Calabria fino ad oggi inesplorata, che però è sempre stata sotto i nostri occhi e della nostra gente, quella capace di emozionare in modo originale, di creare immaginazione e attrazione nel viaggiatore, di far vivere e condividere esperienze uniche ed irripetibili a target diversi, in tutti i mesi dell'anno ed in aggiunta a tutto il resto che già conosciamo e che condividiamo col resto d'Italia, d'Europa e del mondo. Tutto il resto è noia» conclude.