Il Comune di Trebisacce incontra i rappresentanti delle sigle sindacali
Presentata la bozza definitiva del piano di zona del distretto socio assistenziale dell’alto ionio
TREBISACCE - Il Sindaco di Trebisacce, Franco Mundo e l’Assessore alla Salute, Pino Campanella, hanno incontrato, nella Sala Consiliare del Comune di Trebisacce, i rappresentanti delle principali sigle sindacali, al fine di presentare la bozza definitiva del Piano di zona dell’Ambito Territoriale Socio Assistenziale N.4 Alto Ionio, di cui Trebisacce è il comune capofila.
Alla riunione hanno partecipato Vincenzo Leonetti per la UIL, Giuseppe Lavia (Segretario Provinciale CISL) e Pierpaolo Lanciano per la CISL, Franco Spingola (Segretario Generale dello SPI-CGIL Comprensoriale) e Franco Lofrano (Presidente Auser Territoriale), Rocco Mannato (Responsabile Lega SPI-CGIL Trebisacce) per la CGIL.
Gli aspetti più salienti del fondamentale documento, il cui scopo è andare a definire la linea di azione e gli interventi in ambito socio assistenziale per tutte le 16 realtà comunali facenti parte del distretto, sono stati illustrati dalla Responsabile dell’Ufficio di Piano d’Ambito, Dott.ssa Carmela Vitale.
«Abbiamo tracciato una linea indelebile! – ha dichiarato il Sindaco di Trebisacce - Siamo il primo distretto ad aver realizzato il Piano di Zona per gli interventi Socio Assistenziali in tutta la Calabria. Dopo quasi vent’anni dalla nascita della Legge Regionale 23/2013, l’Ambito Socio Assistenziale dell’Alto Ionio, che ha per comune capofila proprio il Comune di Trebisacce, varerà un documento che rappresenta una prima e articolata mappa di intenti, di interventi e di azioni da compiere in ambito socio assistenziale. Una mappa che ha dei punti di riferimento precisi, scientifici, analitici, frutto di una serie di complesse e dettagliate analisi, di una serie di studi che ci permetteranno di essere nel nostro agire efficaci ed efficienti, precisi e risolutivi come un laser chirurgico di precisione. Il gran lavoro posto essere renderà possibile fare la differenza nella vita di tanti cittadini che soffrono, in quanto le indagini e le analisi che hanno preceduto la nascita del Piano di Zona, ci hanno reso possibile comprendere ancora meglio i bisogni del territorio. Dopo averlo proposto alla conferenza dei Sindaci, che ringrazio per il contributo fattivo e propositivo, alle Associazioni, al Forum del Terzo Settore e alle parti sociali, che hanno interagito proficuamente con gli uffici, abbiamo presentato questo progetto anche alla sigle sindacali in un clima di fattiva e reale concertazione di intenti, apprezzando i concreti interventi in fase di elaborazione. Abbiamo dato attuazione alla Legge Regionale 23/2003, perché abbiamo al centro della nostra azione i bisogni dei cittadini, delle comunità, e di chi per nessuna ragione si dovrà sentire inascoltato. Voglio ringraziare gli uffici che hanno lavorato alla realizzazione del Piano di Zona, in particolare modo la Dott.ssa Carmela Vitale e l’Ingegnere Francesco Calà, il cui contribuito è stato fondamentale, nonché l’Assessore Giuseppe Campanella per la sua intraprendenza».
In proposito giova evidenziare le positive reazioni delle sigle sindacali che nascono da una continua collaborazione nella costruzione partecipata della bozza del Piano di zona.
Lavia e Lanciano di CISL, intervenendo nel corso dell’incontro, hanno definito l’operato posto in essere dal Comune di Trebisacce: «Un buon lavoro nella riorganizzazione dei servizi socio- assistenziali esistenti, nella progettazioni di nuovi servizi per rispondere a bisogni sociali emergenti. Dal ‘Dopo di Noi’ ai servizi per la disabilità e per gli adulti, ai progetti innovativi per l'inclusione degli immigrati. Il lavoro svolto dall'ambito socio assistenziale di Trebisacce un buon esempio per gli altri territori che devono accelerare nella costruzione partecipata dei Piani Sociali di Zona».
Franco Spingola di CGIL ha dichiarato, nel suo intervento: «È stato fatto un ottimo lavoro. Oggi siamo soddisfatti perché raggiungiamo un importante obiettivo di rilievo politico, istituzionale e sociale. Importante è stato la possibilità di partecipare in fase di elaborazione, grazie alla grande opera di lettura del territorio che nell’elaborazione del Piano di Zona è stata posta in essere. Sicuramente un esempio di concertazione e di buona amministrazione, che tutti dovrebbero seguire in Calabria».