Vaccini in Calabria, Cgil denuncia gravi ritardi: «Intervenga il Governo centrale»
Il Sindacato sottolinea un «deficit programmatorio e organizzativo: le prime indicazioni del Piano per la vaccinazione risultano carenti»
CATANZARO - «Le problematiche e i gravi ritardi di Governo, programmazione e operatività della sanità calabrese erano ben note, ma non immaginavamo che in una fase così drammatica e di emergenza dettata dalla attuale pandemia si potesse tergiversare sulle necessarie misure di prevenzione per fronteggiare il contagio da Covid19 e le sue varianti, a partire dalla vaccinazione della popolazione».
È quanto si legge in un comunicato stampa della Cgil Calabria che così continua: «Le prime indicazioni, comunque in ritardo, del Piano per la vaccinazione risultano oltremodo carenti, sembrano solo una cronologia di intenti e non precise direttive regionali per fare scaturire una conseguente operatività da produrre nei territori in maniera omogenea. Si denota, come sempre, il deficit programmatorio ed organizzativo, a partire dal Dipartimento Regionale della Tutela alla salute e dall’incongruente ruolo del Commissario ad Acta che, anche in questa vicenda, risulta oltremodo isolato ed anzi abbandonato rispetto allo svolgimento delle speciali funzioni alle quali dovrebbe ottemperare, senza alcun sostegno da parte del Governo centrale che ad oggi non gli ha garantito, con la relativa nomina, il contributo dei previsti Sub-Commissari».
«Così come il Governo Regionale – si legge - è risultato incapace a garantire una adeguata dotazione organizzativa oltre che al competente Dipartimento Regionale, anche per le unità operative necessarie al supporto dello stesso Commissario ad acta. A tutto ciò si aggiungono le vicende giudiziarie che hanno portato alla sospensione, dai pubblici uffici, del Responsabile per l’Emergenza Covid, e nonostante nelle ultime ore si sia provveduto ad individuare il sostituto, rimane una ulteriore negatività del sistema, che si è aggiunta alla complessiva carenza organizzativa-strutturale confermando una inconsistenza rispetto alla riorganizzazione in grado di dare risposte al diritto alla salute dei cittadini».
«Tale quadro – continuano - risulta aggravato dalla fase dell’emergenza sanitaria con le evidenti difficoltà operativa riferita anche da una carente tracciabilità dei flussi di contagio e con la mancata messa in campo di una concreta pianificazione, informazione ed operatività sull’intera partita della Vaccinazione, con chiare e gravi responsabilità che continueremo a denunciare. In tale situazione i ritardi preoccupano, in considerazione che, ad oggi, si consumano incertezze sia sull’effettiva situazione del contagio che sulle modalità ed esecuzione dell’attività vaccinale, che stanno disorientando anziani, disabili, soggetti fragili per patologia e per finire anche gli addetti ai servizi pubblici essenziali».
«L’attività della vaccinazione – incalzano - avrebbe dovuto essere un banco di prova per il rinnovamento ed il miglioramento del sistema, invece ha fatto registrare le consuete carenze, l’incapacità ad esprimere cambiamenti a partire dalla dette attività di informazione e operatività che avrebbero dovuto essere contraddistinte da un’azione uniforme su tutto il territorio regionale, in grado di contenere contagio, vittime ed esaltare il ruolo delle Aziende Sanitarie Provinciali, dei rispettivi Dipartimenti Prevenzione e far decollare la medicina del territorio, sempre più necessaria e non a caso destinataria di una parte importante delle risorse straordinarie comunitarie, proprio per favorire una ormai irrinunciabile medicina di prossimità».
«Per tutto ciò – aggiungono - rivendichiamo, ancora una volta, un Piano straordinario delle assunzioni di personale senza il quale difficilmente si potranno cambiare le sorti della sanità calabrese e per dare gambe anche agli atti che in sé potrebbero rappresentare elementi di positività nel panorama sanitario regionale».
«In tal senso – continuano - l’accordo raggiunto dalla Regione congiuntamente al Commissario ad Acta con i Medici di Medicina Generale, rimane solo un documento di intenzioni, che rischia di non produrre effetti benefici per l’attività vaccinale, a partire da quella in favore della popolazione anziana, se non seguito da indirizzi, direttive e ruolo delle A.S.P., sull’effettivo coinvolgimento nelle attività dei Medici di M.G. che per la maggior parte avranno difficoltà a prestare tale attività presso i propri studi e quindi avranno necessità di poter contare sulla istituzione di Centri Vaccinali dove tale opera dovrà svolgersi, a partire dalla redazione del quadro anamnestico, alla inoculazione e alla farmaco-sorveglianza, fasi che richiederanno unità operative di supporto e prima ancora la definizione di un rapporto di proficua collaborazione tra il Medico di M.G., i Distretti e i Dipartimenti di Prevenzione».
«Infine – concludono - necessita velocizzare e allo stesso tempo rendere sicura la campagna di vaccinazione, colmando il deficit che al momento vede la nostra Regione al penultimo posto per dosi somministrate, invocando anche interventi sostitutivi e straordinari da parte del Ministero alla salute e del governo centrale, anche al fine di assicurare l’arrivo in Calabria, già in questa fase, delle dosi di vaccino quanto meno pari alla popolazione a rischio, a partire dagli anziani, ricordando comunque che essendo il diritto alla salute universale, risulterebbe necessario impegnarsi ad ottenere forniture sufficienti per garantire la possibilità della vaccinazione di tutti i calabresi e quest’ultima sarebbe cosa buona e giusta».