Filomena Greco: «Si negano i diritti e si aprono le discariche»
Secondo il Sindaco di Cariati è intollerabile il via libera a impianto Scala Coeli: «Siamo al fallimento dello stato nazionale»
CARIATI– Quando denunciamo che al Sud, in Calabria ed in particolare in quest'area della provincia di Cosenza è ormai certificato il fallimento dello Stato nazionale non facciamo altro che constatare la sistematica ed allucinante disattenzione ed incapacità di tutta la classe dirigente di questo Paese rispetto al benché minimo segnale di miglioramento nella garanzia dei diritti fondamentali e di cittadinanza. Siamo diventati ormai il laboratorio preferito di tutte le umiliazioni praticabili ad un popolo.
A rifarsi interprete dell'ennesimo appello alla mobilitazione sociale ed istituzionale è il Sindaco Filomena Greco definendo intollerabile il via libera da parte del commissario regionale ad acta al procedimento di riesame dei precedenti decreti e, quindi, di fatto all'esecuzione dei lavori di cosiddetta messa in sicurezza dell'area, finalizzata all'ampliamento della nota discarica privata per rifiuti non pericolosi in località Case Pipino nel territorio comunale di Scala Coeli, nel cuore della Sila Greca.
Siamo – continua – di fronte ad un nuovo cambio di passo nel procedimento di autorizzazione, da parte della Regione Calabria, nell'ambito della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) e di Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) per un progetto che tutta la comunità territoriale ha ripetutamente ed unanimemente bocciato come contrario alle attese ed esigenze di sviluppo eco-sostenibile dell'area.
Ciò che è ancora più indecente – aggiunge – è che questo sì segua purtroppo alla serie di no, di omissioni e di inerzie da parte di tutte le istituzioni regionali e nazionali rispetto alla richiesta sacrosanta di riconoscimento degli stessi diritti e delle stesse prerogative garantite agli italiani residenti nelle altre regioni del Paese, in termini di salute, mobilità, giustizia e sicurezza.
Da una parte – scandisce – si decreta senza se e senza ma l'isolamento fisico di questa terra alle cui popolazioni non viene garantita la stessa fruizione di diritti ed opportunità concessa al resto della Nazione; dall'altra, non si perde occasione per trattare di fatto i nostri territori come destinazioni privilegiate di scelte che contrastano con l'identità e la visione di crescita ordinata ed ecologica della nostra gente.
Tutto ciò accade – prosegue il Primo Cittadino – mentre gli annunciati interventi di rimozione dei passaggi a livello, icone di altre epoche che penalizzano oggi la mobilità e fruibilità delle nostre coste, restano fermi al palo e si rischia il loro de-finanziamento; mentre non v'è traccia alcuna della possibilità che la linea ferroviaria jonica venga prima o poi interessata dall'alta velocità o da una metropolitana leggera di collegamento tra le due province di Cosenza e Crotone; mentre – aggiunge – il nostro tratto dell'ex SS106, ferita incivile che divide e taglia in due le nostre comunità, continua ad essere esclusa da ogni progetto di ammodernamento e di messa in sicurezza; e mentre – conclude la Greco – tutto il territorio aspetta da oltre da 10 anni di vedersi riconoscere il diritto fondamentale alla salute con la riapertura dell'ex ospedale Vittorio Cosentino.