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In tempo di Covid-19 a Cassano Jonio la diocesi ha fatto oltre 2mila interventi

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Centro di ascolto telefonico, supporto psicologico telefonico, ospitalità per i senza fissa dimora (offerta nel Seminario diocesano di Cassano), servizio di consulenza (con misure a sostegno di lavoratori, famiglie e imprese) e accompagnamento educativo e tutoraggio scolastico per minori con gravi difficoltà sociali, familiari ed economiche. “La solidarietà che contagia” voluta dalla Caritas diocesana di Cassano all’Jonio, proprio nel periodo del Covid-19, ha portato ad oltre duemila interventi in soli due mesi. I dati si evincono dal flash report delle attività svolte durante l’emergenza Covid-19 nel periodo marzo-aprile durante il quale sono state date le prime risposte ai bisogni emersi e, soprattutto, che hanno rimarcato la presenza della Chiesa nel territorio diocesano, che conta ventidue comuni nel nord Calabria. «Nel periodo del lockdown - è scritto nel report frutto del lavoro dell’equipe diocesana - abbiamo registrato una crescita esponenziale di utenti che si sono rivolti al “Centro di Ascolto Diocesano” e ai servizi delle Caritas parrocchiali: dai 50 utenti della pre-emergenza (gennaio – febbraio) ai 690 utenti della prima fase dell’emergenza, di cui 414, pari al 60%, risultano nuove prese in carico, ossia persone che si sono rivolte per la prima volta ai nostri centri di ascolto. La fragilità occupazionale rappresenta il comune denominatore di tutte le storie di povertà: significative le richieste di aiuto pervenute da coloro che risultano esclusi da un welfare pubblico, che hanno dichiarato un impiego lavorativo “in nero” (ambulanti, badanti, colf), stagionali del comparto agricolo e turistico, giovani adulti impiegati sulla base di collaborazioni occasionali. Inoltre si sono rivolte persone anziane sole, single, vedovi e separati. Considerevoli gli interventi di carattere economico, in particolare richieste di beni e materiale di consumo (buoni spesa per beni di prima necessità, per farmaci e dispositivi di protezione individuale)». Si registra un aumento significativo del bisogno di ascolto, sostegno psicologico e di orientamento alle misure per il sostegno di famiglie, lavoratori e imprese. Nella fase pre-emergenza il centro di ascolto ha effettuato 110 interventi. Durante la fase di lockdown il centro di ascolto ha effettuato 2188 interventi. Quarantacinque i volontari impiegati, di età compresa tra 25 e 40 anni». Un dato incoraggiante nella gestione di questa prima fase dell’emergenza, è stato il coinvolgimento della comunità e l’attivazione in un’ottica sussidiaria degli enti pubblici, del terzo settore (associazioni di volontariato e cooperative), imprenditori e singoli cittadini. Le donazioni ricevute, invece, ammontano a 13.569 euro. Nell’ottica evangelica del “gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date”, il frutto dell’ospitalità verso una famiglia pakistana nel Centro di Accoglienza “P. Lazzaro Longobardi” di Sibari ha generato collaborazione della stessa nella produzione di mascherine per la comunità. È nata anche nei ventidue Comuni della Diocesi l’iniziativa “il carrello sospeso”. Nei supermercati aderenti all’iniziativa, ognuno ha potuto lasciare beni di prima necessità da destinarsi alle persone più duramente colpite dall’emergenza in atto. Soddisfatto il vicario per la Carità, don Gianni Di Luca, che ha commentato gli impegni di Caritas Cassano durante l’emergenza sanitaria sottolineando come «questa tempesta, che sembrava aver fatto cadere il trucco degli “Ego”, sembra invece non aver scalfito i cuori di tanti, uomini e donne del nostro tempo, credenti e non credenti che, con una certa fretta, tornano a stili di vita che non si accordano in nessun modo, con il tempo vissuto e con il tempo nuovo che siamo chiamati a vivere con responsabilità. Di qui il bisogno di accompagnare la tempesta della pandemia con la tempesta dei numeri. Non solo quelli dei contagi e della triste conta dei morti, ma anche con quelli della Carità vissuta e esercitata, che ci ricordano che il tempo vissuto, non è stato un brutto sogno, ma un tempo reale, che aspetta di essere assunto in tutta la sua pienezza, perché, tempo abitato da Dio. Dietro i numeri ci sono volti, storie, relazioni, fragilità che come Chiesa abbiamo accompagnato, sostenuto e incoraggiato». Giovanni Belcampo
Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

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