«Aggiungere la fermata di Castiglione al Sibari-Bolzano equivale ad aggiungere il sale nel caffè»
Arriva anche la dichiarazione del sindaco di Corigliano-Rossano sulla proposta fatta da cittadini e amministratori dell'area bruzia che dilaterebbero i tempi di viaggio del Frecciarossa di 25 minuti. Stasi: «Lottiamo insieme per il nodo di Tarsia»
CORIGLIANO-ROSSANO - Una proposta fatta da cittadini e amministratori dell'area bruzia spingerebbe per avere una nuova fermata del treno Frecciarossa Sibari-Bolzano a Castiglione cosentino. Qualora questa idea si tramutasse in realtà, si dilaterebbero i tempi di viaggio di 25 minuti denaturando, di fatto, l'unico servizio che garantisce un collegamento veloce tra il nord est della Calabria e il resto d'Italia.
Non stupisce, pertanto, che questa notizia abbia sollevato un po' di polemiche. Il consigliere regionale Davide Tavernise del Movimento 5 Stelle ha affermato che questo trasformerebbe l'Alta Velocità in un Intercity. L'ex senatrice Rosa Silvana Abate ha usato parole forti, parlando addirittura di “depredazione” della fascia jonica, mentre la consigliera regionale di maggioranza Pasqualina Straface ha smentito la notizia definendola "illogica".
Dopo un iniziale silenzio degli Amministratori locali del territorio, che aveva portato Domenico Mazza del Comitato Magna Graecia ad affermare che «tranne qualche flebile lamento, il tutto si sta consumando nella più completa ignavia degli Amministratori», è giunta anche la reazione del sindaco di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi, che così scrive: «L’idea di aggiungere la fermata di Castiglione al Sibari-Bolzano equivale ad aggiungere il sale nel caffè: dopo lo possiamo anche buttare».
in seguito a questa frase, tanto breve, quanto significativa, aggiunge: «Condivido ed appoggio il diritto dei cittadini dell’hinterland del capoluogo di accedere più facilmente ad un treno veloce, e ci sono almeno due soluzioni: aggiungere un Frecciarossa Cosenza-Milano o spostare uno dei capolinea dei tanti treni che passano da Paola. Per chi non lo sapesse, aggiungere questa fermata al Sibari-Bolzano impone il cosiddetto “cambio banco”, con tempi ben superiori a quelli di una normale fermata, rendendo l’unico treno “veloce” che collega la Sibaritide sostanzialmente inutile».
«Ribadisco che la vera battaglia che l’intera valle del Crati deve fare unita e che accomuna le due aree urbane di Corigliano-Rossano e Cosenza è quella per il nodo di Tarsia, senza il quale la Calabria non avrà mai l’Alta Velocita» conclude il primo cittadino, toccando un altro tasto dolente per la Calabria del nord-est.
Sul nodo di Tarsia, infatti, sembra nuovamente calato il sipario. Ma di cosa stiamo parlando? Nell'ottobre del 2023 Tullio Ferrante, sottosegretario di Stato al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti nel Governo Meloni, aveva affermato che il lotto 2 era risultato irrealizzabile in fase di fattibilità tecnico-economica, per via della complessità dello stesso, per gli alti costi e per l’alto impatto ambientale: «Sono in corso ulteriori approfondimenti progettuali - aveva aggiunto - per individuare un tracciato avente una maggiore sostenibilità ambientale che consenta un miglioramento del contesto geomorfologico e idrogeologico, la possibilità di connessione con la linea storica, l’esecuzione dell’intervento per fasi, con minori tempi di realizzazione e un miglior tempo di percorrenza dovuto ad una riduzione della lunghezza del tracciato».
Parole che avevano scosso l'intera Calabria del Nord Est, tanto che in quel caso si era riunito il Comitato Tecnico Politico AV Calabria, composto da sindaci, tra cui Franz Caruso (Cosenza), Domenico Lo Polito (Castrovillari), Virginia Mariotti (San Marco Argentano), Pino Capalbo (Acri), Roberto Ameruso (Tarsia) e Gianni Papasso (Cassano Jonio), nonché dai tecnici Demetrio Festa, Roberto Musmanno, Luigi Martirano e Giuseppe Lo Feudo, che avevano intrapreso una battaglia decisa per il rilancio del tracciato originario dell’Alta Velocità.
Anche il sindaco di Corigliano-Rossano, pur non partecipando alla riunione del comitato, aveva fatto sentire la sua voce, affermando che «non fare la Praia-Tarsia, di fatto, significa non fare l'Alta Velocità in Calabria». In attesa della posizione ufficiale di Rete Ferroviaria Italiana, il "lotto scomparso" resta un'incognita dalle pesanti ripercussioni sul nostro territorio