COMUNICATO STAMPA Com’è noto a breve il
Consiglio Comunale di Corigliano Calabro delibererà sulla possibile
fusione col Comune di Rossano (quest’ultimo ha già provveduto a ciò in data 16/01/15), per dare continuità al progetto. Invero, sui cittadini aleggiano alcune incertezze ed anche qualche ostilità. Il tutto, forse, è dettato dal fatto che non benissimo è stata mostrata tale iniziativa. Ebbene,
il coriglianese Francesco Madeo, Aria Nuova – Riferimento Popolare, ed il rossanese Antonio Scarnati, #AndareOltre – Movimento Giovani Rossano, hanno pensato d’illustrare come potrebbe proseguirsi, o meglio rifarsi, tale procedura, sottolineando che il presunto astio non appartiene alle nuove generazioni. “
Premettiamo – dicono i due –
che siamo favorevoli alla fusione per svariati e vantaggiosi motivi, tra i quali (qui sinteticamente): una
maggiore incisività della classe politica; Abbattimento dei costi della macchina amministrativa;
Maggiore omogeneità nella promozione delle risorse territoriali;
Aumento della capacità di intercettare finanziamenti e attuazione congiunta degli stessi. La fusione, però, necessita di un più approfondito ragionamento”. “
Per noi – proseguono Madeo e Scarnati –
le due amministrazioni dovrebbero redigere e sottoscrivere un documento, da allegare alle Delibere Consiliari dei Comuni (dunque il rifacimento di quella rossanese ed il posticipo di quella coriglianese
), contenente, almeno, lo Statuto Comunale unico, con relativo nome e stemma del Comune nascente, in quanto definibile anche prima dell’istituzione del nuovo ente (art. 15 TUEL),
e la suddivisione degli uffici comunali, che garantiscono i reali servizi sui territori, in maniera ponderata ed equanime, prima di poter convergere sulla costruzione di un Palazzo Comunale condiviso (la spartizione dunque, sarebbe solo temporanea)
. A nostro avviso, la Cittadella Comunale potrebbe sorgere a c.da Insiti, zona dove nascerà l’Ospedale Unico, simbolo della Fusione. Per realizzare la stessa potremmo utilizzare i contributi statali e regionali (art. 5 co. 5 L. R. 15/2006)
, nonché dai diversi finanziamenti per gli Enti Locali, ad es. quelli dell’UE 2014/2020”. “
Così facendo – proseguono gli stessi –
la Delibera Consiliare risulterebbe essere la naturale conseguenza di un accordo e scanserebbe possibili rallentamenti al seguito, magari nascenti da beghe sulla spartizione degli uffici”. “
In merito all’ospedale – aggiungono Madeo e Scarnati –
bisogna fare fronte unico sin da ora, dunque anche prima delle Delibere sopra descritte, conducendo insieme questa battaglia ed evitando di farci mettere gli uni contro gli altri in nome di ingiusti tagli”. “
Nelle stesse Delibere – propongono i due giovani –
andrebbe altresì richiesto alla Regione uno studio di fattibilità, da incaricare entro 30 giorni dalla trasmissione delle stesse all’Ufficio di Presidenza della Regione e con l’impegno di entrambe le città ad azionarlo esse stesse in difetto regionale. Lo studio di fattibilità andrebbe poi reso pubblico almeno 60 giorni prima del Referendum Consultivo Obbligatorio (art. 40 L. R. 13/1983, su di esso, l’attuale Vice – Presidente Viscomi sta mettendo mano)
, così la fusione si renderebbe maggiormente chiara alla popolazione, dando a tutti la possibilità di farsi un’idea più sui dati che sulle parole. E’ opportuno che la popolazione arrivi al voto con qualche consapevolezza in più”. “
Quanto esposto – affermano gli stessi –
è necessario per partire col piede giusto ed in maniera leale, abbattendo gli inutili pregiudizi intercorsi fino ad oggi tra i nostri paesi”. “
L’attuale Area Urbana, a nostro avviso, ha comportato diverse iniziative per la promozione del comprensorio, ma ancora non sufficienti per un serio sviluppo comune ed una seria collaborazione”. Il solo Madeo tiene a precisare che: “
una classe politica “bocciata dalla storia” non essendo più presente all’interno delle istituzioni, cerca di declassare i Consiglieri Comunali a semplici passa – carte. E’ vero, il popolo sulla fusione resta sovrano ma rimane compito dei Consiglieri Comunali, eletti dallo stesso popolo, garantire che tutto l’iter sia colmo di contenuti e non soltanto di slogan da Prima Repubblica”. “
Noi – concludono Madeo e Scarnati –
ci siamo fatti un’idea ben precisa in merito, ovvero la fusione deve essere dapprima culturale. Gli attriti tra le due città riguardano soltanto i meno giovani.
Grazie al confronto e dopo una seria pianificazione, sarà possibile costruire civilmente una nuova, ricca ed efficiente città che permetta a tutti noi ragazzi di continuare a vivere in questa terra” (tra l’altro, risulterebbe anche essere la terza dell’intera Calabria). I giovani ci stanno riuscendo, tutti gli altri?