AREA URBANA –
Il 5 ottobre, finalmente, si sceglie il rappresentante di coalizione del centrosinistra col mezzo democratico delle primarie. Dopo mesi di conferme, smentite, rimbalzi di date e poche certezze, si aprono le urne. Sul foglio delle scelte, tre nomi per altrettante figure politiche che, da vari posti della Calabria, si sono messe in gioco, dopo lunghi tour elettorali dove hanno tastato il polso di una popolazione stanca e quasi disamorata. A ognuno di loro abbiamo chiesto tre priorità d’intervento per la nostra Sibaritide.
MARIO OLIVERIO –
Urge guardare innanzitutto alla sanità, ridotta al degrado, con i pronto soccorso alla stregua di centri di smistamento, ammalati trasferiti da un ospedale all’altro, operatori sanitari costretti a lavorare in condizioni di estremo rischio e con orari di lavoro assurdi.
Altro punto dolente della regione sono i rifiuti, con le città in perenne situazione di emergenza smaltimento. Da parte mia, prometto di impegnarmi nella risoluzione del problema sin dal giorno seguente alle elezioni, qualora venissi scelto. In ultimo, bisogna avere
un occhio di riguardo per l’utilizzazione delle risorse comunitarie: a fronte di una situazione drammatica per la nostra regione, paradossalmente è stato sfruttato solo il 16% dei fondi europei relativi al programma comunitario 2007-2013. Il resto è stato rispedito al mittente.
GIANLUCA CALLIPO – «
In primis sostegno all’agricoltura, basato su fondi strutturali e sviluppo rurale, attraverso l’internazionalizzazione dei nostri prodotti. Poi,
il tema della legalità, fortemente legato alla chiusura del Tribunale di Rossano. Mi batterò affinché venga riaperto e si garantisca al territorio un fondamentale presidio.Per finire
accessibilità e quindi S.S. 106 e rete ferroviaria, entrambe questioni da affrontare insieme al governo nazionale e ad una classe politica che recuperi credibilità e permetta di ottenere risposte su queste importanti tematiche. Mi impegnerò perché l’alta velocità arrivi in Calabria, a Reggio, passando dalla jonica e non dal Tirreno. Inoltre, mi batterò con il governo centrale affinché vengano stanziati i finanziamenti per la Bari-Reggio».
GIANNI SPERANZA –
La prima questione che mi sta a cuore riguarda gli Scavi di Sibari, ancora sommersi dal fango ad un anno dall’alluvione. Non è solo un problema della Calabria, ma dell’Italia intera. Secondariamente, la l
inea ferroviaria praticamente inesistente non solo nella Sibaritide, ma anche su tutta la costa jonica.
Infine, tutto ciò che è relativo al mare: Porti, in particolar modo quello di Schiavonea relegato a un ruolo inutile; la pesca e la crisi del settore ittico e il dannosissimo capitolo delle trivellazioni. Ovviamente, questo è solo lo spaccato di una realtà drammatica che ha a che fare anche e soprattutto con una forte disoccupazione giovanile e con i problemi di famiglie in povertà. La Sibaritide non è un’isola, ma una piana da valorizzare».