Un Consiglio comunale da Zero Day: sull'avvocatura civica black out forzato in aula
Toni altissimi ieri sera in assemblea: la discussione si infiamma sull'ufficio legale. Lucisano denuncia il «sistema staff del sindaco». Intanto passa il parere di variante urbanistica per la nuova Statale 106 Sibari-Coserie
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CORIGLIANO-ROSSANO – Doveva essere un Consiglio comunale tecnico, eppure l’assemblea civica, riunitasi ieri pomeriggio nella Sala consiliare di piazza Santi Anargiri, ha fatto registrare momenti ad alta tensione. Così alta da costringere il Presidente dell’Assise, Rosellina Madeo, ad invocare l’articolo 22 del Regolamento e a sospendere la seduta.
I temi finanziari, prima, in una città che paga quasi il massimo delle aliquote sui tributi comunali e che «è già una fortuna» (come ha ribadito Stasi) averli lasciati intatti senza ulteriori aggravi; passando per la grande questione del Nuovo progetto della Statale 106 Sibari-Coserie, che proprio ieri ha fatto registrare, in Comune quanto in Regione, l’ultimo e definitivo step prima dell’avvio delle procedure esecutive dell’opera; per finire alla spinosissima vicenda dell’Avvocatura civica: sono stati questi i temi portanti della seduta di ieri.
Dicevamo di fibrillazioni e scontri dialettici, avvenuti in sala ma a microfoni e telecamere spente e lontani dagli occhi indiscreti della stampa. Al centro del contendere politico-istituzionale c’è l’ufficio legale dell’ente. Sono quasi le 19 quando la presidente Madeo blocca, di punto in bianco, l’intervento del consigliere di opposizione Piero Lucisano che aveva appena iniziato a parlare.
C’è qualcosa che non va. La voce della massima autorità consiliare è contrita, invoca l’articolo 22 del Regolamento. Nessuno, tranne gli addetti ai lavori, sa cosa stia accadendo, così, all’improvviso. La Polizia Locale fa allontanare il pubblico e tutte le persone non autorizzate, le connessioni audio/video si interrompono. Sembra una scena del nuovo thriller Zero Day. Tutti si preoccupano.
Cosa sarà mai successo? Lucisano, nelle premesse del suo intervento aveva chiamato in causa un dipendente pubblico. E questo – a detta della norma consiliare – non è ammissibile. I lavori si congelano. La discussione prosegue “inter nos” e a porte chiuse. Giusto il tempo di chiarire la correttezza della forma per poi riprendere pubblicamente i lavori. A quel punto, però, Lucisano non ci sta e rinuncia al suo intervento.
Cosa avrebbe detto, quello che sarebbe stato il tenore del suo intervento, però, l’esponente della minoranza lo ha inoltrato “pari pari” agli organi di informazione. Quei 12 foglietti parlano di tutto e di più: di presunte “magagne” che si sarebbero consumate all’ombra del palazzo di città e che riguardano sia l’avvocatura comunale ma anche i diversi settori comunali.
«Il sistema staff del sindaco»
Un vero e proprio «sistema staff del sindaco» scrive Lucisano. «Nell’ultimo consiglio comunale del 2024 – si legge tra le righe che aveva preparato Lucisano - l’avvocato comunale ha ribadito come il comune Corigliano-Rossano non sia più contumace nei procedimenti giudiziari che lo riguardano. Eppure, ironia della sorte, quello stesso avvocato si trova oggi assunto dall’ente proprio grazie ad un giudizio avverso al comune nel quale l’ente non si costituì in giudizio». E poi ricorda ancora il «sistema di avvocati» che – sempre a dire di Lucisano – resse alcune dinamiche “strane” all’interno del comune: dalla sentenza di condanna del Giudice del Lavoro che ha portato all’assunzione del nuovo avvocato comunale, per la quale «venne pagata una parcella all’allora difensore dell’ente nonostante non si presentò in giudizio»; per finire allo stesso avvocato che «patrocinò i decreti ingiuntivi, per circa 600.000 euro, che il comune di Corigliano Rossano sborsò a favore di un altro legale, del foro di Cosenza, in quanto il sindaco Stasi si “dimenticò” di fare opposizione, ovvero di proporre una transazione economica; e fu anche lo stesso avvocato che nel 2016 patrocinò il ricorso di Flavio Stasi quando perse le elezioni amministrative». Insomma, un vero e proprio «Sistema» - per come lo ha definito spesso Lucisano nel suo “discorso interrotto” – che avrebbe generato, dal 2022 ad oggi «titoli di compensi legali per l’attività svolta presso questo ente la somma di 190.000 euro (di cui oltre 45.000 nel 2022, oltre 75.000 nel 2023, oltre 85.000 nel 2024) a cui vanno aggiunti quasi 100.000 euro pagati dal comune di Corigliano Rossano per oneri riflessi e quasi 40.000 euro pagati come IRAP».
Una discussione più "parlamentare"
Ovviamente si tratterebbe di oneri al lordo come ha ricordato nel suo intervento anche l’assessore agli affari generali, Mauro Mitidieri, trovando, però, l’obiezione del capogruppo di Fratelli d’Italia, Guglielmo Caputo. «All'interno del nostro comune – ha detto Caputo - questi parametri non solo non vengono rispettati ma vengono abbondantemente superati. Ho analizzato le determine degli ultimi 3 anni (2022- 2023- 2024) e la cifra corrisposta all'avvocato dell'ente è di oltre 200 mila euro netti, ovviamente oltre al suo stipendio. A ciò vanno aggiunti i rimborsi spese per la benzina che vengono richiesti e una volta al mese viene anche messa a disposizione la macchina del comune con autista e ci sono i fogli di marcia che attestano». Insomma, a queste «cifre e benefici», il comune farebbe meglio ad affidarsi ad avvocati esterni che «sicuramente costerebbero meno».
Più pacati i toni del capogruppo di Forza Italia, Giuseppe Turano, che nel dibattere il punto ha chiesto la modifica del regolamento dell’Avvocatura Civica, «perché – ha detto - ci siamo resi conto che ci sono delle distorsioni. La nostra – ha poi aggiunto - non è una invettiva contro qualcuno ma vogliamo evidenziare che ci sono anomalie nella gestione di questo ufficio e in modo particolare sugli oneri riflessi». Il regolamento applicato dall’avvocatura civica, infatti, prevede che alle somme liquidate in sentenza si aggiunga una parte di poco più del 23,80% a carico della parte che deve pagare le spese «e questi oneri riflessi – ha ricordato Turano - vengono incassati dall’avvocato dell’avvocatura civica mentre le sentenze del Consiglio di Stato e dei Tribunali Amministrativi dicono che questi oneri devono essere detratti dalle spese legali. Questo produce un duplice danno perché potrebbe indurre il cittadino condannato a farsi restituire i soldi».
«Vuol dire che il comune registra vittorie»
Sul punto, dicevamo, ha poi chiosato l’assessore Mauro Mitidieri. «Parlare dei compensi legali del Funzionario del Settore Avvocatura – ha detto - è positivo poiché indica che il Comune di Corigliano-Rossano registra vittorie, anche importanti, essendo quei compensi correlati a sentenze favorevoli; la vittoria se dal punto di vista tecnico è anche attribuibile all’avvocato che difende l’ente con il suo apparato interno ed esterno all’Avvocatura, è anche vero che la vittoria è una vittoria sostanziale dell’Ente e dei cittadini, i quali non vedono vanificarsi i soldi pubblici per cause infondate e ab origine sfavorevoli e dannose per gli interessi dell’ente stesso». Ed è questo il punto fermo sul quale l’assessore ha, poi, intelaiato tutto il ragionamento.
«Il funzionario legale – ha sottolineato Mitidieri - guadagna ciò che la Legge gli riconosce e attribuisce, niente di più e niente di meno e non ha alcun senso individuare parametri di riferimento non corretti e certamente non idonei ad analizzare e delimitare con esattezza il tema. Con questo approccio allora – ha poi precisato - si dovrebbe fare riferimento anche ai dipendenti pubblici che curano procedure di finanziamento ai quali la Legge assegna percentuali su percentuali». E per quanto riguarda gli oneri riflessi, invece, «i compensi che vengono riportati in determina non rappresentano il percepito, ma la somma lorda, infatti, il 15% viene riversato nelle casse del Comune, il 23,80% utilizzato per pagare gli oneri previdenziali e un altro 40% circa viene utilizzato per pagare le trattenute di legge».
Mentre sulla modifica regolamento, Mitidieri è apparso al quanto chiaro e serafico: «Lo si vuole modificare? Non c’è alcuna preclusione a farlo ma ogni intervento eventuale deve essere ponderato, analizzato, condiviso e principalmente non sollecitato dagli umori demagogici e fuorvianti del momento ma – ha concluso - da un corretto studio che preveda anche la comparazione con similari situazioni che caratterizzano altre città».
La chiusa al veleno e il punto strategico sulla Nuova SS106 passato a maggioranza
Sulle “note aspre” dello scontro sull’Avvocatura Civica, le cui fibrillazioni – percependo gli umori della minoranza - potrebbero avere eco anche nei palazzi della giustizia (proprio Lucisano ha annunciato che la sua denuncia non rimarrà politica ma finirà sui tavoli della Procura della Repubblica e della Corte dei Conti), la discussione è poi scivolata sulla ratifica del parere del sindaco in Conferenza dei Servizi decisoria riguardo al progetto della nuova Statale 106 a quattro corsie Sibari-Coserie. «Questo territorio – ha detto il sindaco Stasi - finalmente potrà dotarsi di una statale 106 moderna e sicura. Su questa arteria ci siamo battuti sin dal primo insediamento e nelle primissime settimane della consiliatura avviata nel 2019 quando abbiamo incontrato Anas per aprire il tavolo di confronto su questa fondamentale infrastruttura». La deliberazione, che recepisce il parere del Primo cittadino e mette la parola fine a tutte le infinite discussioni sul tracciato, ha di fatto approvato anche il parere di variante urbanistica e del vincolo preordinato all’esproprio delle aree interessate all’intervento, con i voti della maggioranza e l’astensione della minoranza.