Giovani Democratici Co-Ro non invitati alla Festa dell'Unità, Quero: «Rammaricati»
Il Segretario dei Giovani Dem di Co-Ro racconta con orgoglio l'Estate Militante, ma lancia anche un messaggio forte: «Se si vogliono mettere i giovani al centro, sarebbe opportuno iniziare a mettere al centro proprio i giovani che di quel partito fanno parte»
CORIGLIANO-ROSSANO - «Come Segretario, sono davvero orgoglioso di ciò che fino ad ora è stato fatto: il nostro nutrito gruppo di giovani, che lavora quotidianamente al servizio del territorio è la migliore risposta a chi pensa che la militanza politica sia solo un ricordo del passato o a chi crede che fare politica sia solo un passatempo da campagna elettorale. Quando abbiamo avviato questo percorso, due anni fa, eravamo in pochi, ma eravamo motivati dalla volontà di fare qualcosa per le ragazze e i ragazzi del nostro territorio; ora siamo, nella provincia di Cosenza, una grande comunità che continua a crescere e a dare i suoi frutti: siamo il movimento giovanile che, fino ad ora, è sempre stato in prima fila nel fare proposte, creare dibattiti e momenti di confronto, ci siamo fatti sentire sui temi più importanti per la cittadinanza e per l’intero territorio. Insomma, da questi anni non può che venire fuori un bilancio più che positivo del lavoro svolto e del riscontro ricevuto».
Inizia così la nota stampa del Segretario dei Giovani Democratici di Corigliano-Rossano, Giulio Quero, che continua: «Ringrazio tutto il mio direttivo perché ogni singola idea ha reso i nostri incontri con la cittadinanza qualcosa di straordinario, ogni singolo contributo ci ha reso più forti: grazie a Giuseppe, Lorenza, Carlo, Giorgia, Francesca, Ludovica e Simone, che sono l’anima e la mente dei Giovani Democratici di Corigliano-Rossano. Grazie a tutte le ragazze e i ragazzi dei Giovani Democratici della Provincia di Cosenza, con cui durante questa estate militante abbiamo lavorato tanto (e con cui stiamo continuando a farlo) per ricostruire i GD in Calabria e nella nostra provincia, dove c’è tanto bisogno di buona politica e di giovani che se ne occupino. Da soli non si va lontani, e il nostro grande gruppo, la nostra famiglia democratica, è la dimostrazione che insieme si lavora bene e si lavora tanto».
«La nostra Estate Militante è stata un tour in giro per la Calabria per aiutare i nostri amici a costruire i circoli GD dove mancavano e per parlare di idee per il futuro del Movimento. Da Corigliano-Rossano viene fuori un modello di movimento giovanile, oltre che un punto di riferimento, di ascolto e di aiuto, importante. A Corigliano-Rossano abbiamo iniziato parlando di autonomia differenziata: noi Giovani Democratici siamo stati i primi nella terza città della Calabria, a raccogliere le firme contro la legge che noi definiamo “Spacca Italia” e questo ci rende particolarmente orgogliosi perché è una battaglia, questa contro la riforma, che non riguarda tanto il presente, ma riguarda soprattutto il futuro dei nostri territori: parliamo tanto di turismo, delle nostre aree interne, di sanità, di trasporti: ma davvero c’è ancora qualcuno che pensa che tutto ciò avrà benefici a lungo termine grazie all’autonomia differenziata? Noi, come ci dicono i più esperti, crediamo di no, e per questo ci siamo mobilitati raccogliendo le firme. Ringrazio ancora una volta la Presidente del Consiglio Comunale Rosellina Madeo, le consigliere e i consiglieri, gli assessori, i dirigenti di partito, gli ex amministratori e la cittadinanza tutta per aver mostrato interesse verso questa nostra azione. Il tour è proseguito poi alle Feste de L’Unità a cui siamo stati invitati a portare il nostro contributo: abbiamo portato nelle piazze la nostra idea di scuola e di università: accessibili a tutte e tutti senza distinzioni, combattere la dispersione scolastica, favorire quel processo di inserimento nel mondo del lavoro senza rendere gli studenti delle macchine al servizio di altri».
«Resta il rammarico, e questo va detto, di non essere stati invitati a partecipare alla festa de l’Unità del circolo del Partito Democratico di Corigliano-Rossano: se si vogliono mettere i giovani al centro, sarebbe opportuno iniziare a mettere al centro proprio i giovani che di quel partito fanno parte e che con quel partito, fino a prova contraria, lavorano. Tutte le iniziative organizzate sul territorio negli ultimi anni: manifestazioni contro le guerre, contro le mafie, banchetti tematici, dibattiti monotematici su temi vari (salute mentale, autonomia differenziata…), sono sempre partite da idee dei Giovani Democratici e sono state organizzate e realizzate insieme al Partito Democratico: e ora? Come mai non siamo stati chiamati a partecipare? Come mai, quest’anno, si è preferito escludere i giovani dal dibattito? Abbiamo, tuttavia, riassunto tutte le nostre idee e i nostri progetti in una assemblea dei Giovani Democratici, che abbiamo fatto nel mese di settembre in città. Sempre nello stesso periodo, abbiamo costituito il tavolo dei giovani del centro-sinistra, insieme ai ragazzi e alle ragazze degli altri partiti e movimenti civici del nostro schieramento: questa è una vittoria della buona politica sul populismo. Un gruppo di giovani di sinistra, con diverse provenienze politiche, che collabora sinceramente e lealmente per il bene del territorio».
«Infine, abbiamo firmato per avere una legge più giusta sulla cittadinanza: abbiamo bisogno che l’Italia corra verso il futuro e non verso un buio passato. Siamo chiamati a dare risposte a chi chiede di essere cittadino italiano: c’è chi vive, studia o lavora qui ormai da così tanti anni da essere perfettamente integrato, ma senza avere la cittadinanza: contribuiscono alla crescita economica e sociale del nostro Paese, ma senza poter votare: ma dove viviamo? Chiediamo maggiore impegno affinché, soprattutto a queste latitudini, ogni cittadino si senta integrato e chiediamo che il Governo Nazionale inizi a guardare la realtà dei fatti: l’Italia sta cambiando, iniziamo a correre verso il futuro. Questo è il nostro impegno e il nostro compito nella società: portare idee, contributi e confronto» conclude.