A Crosia scoppia il "caso" del Presidente del Consiglio Comunale
La figura, pur prevista all'interno dello Statuto, non è stata ancora eletta dalla nuova Assemblea Civica insediatasi all'indomani delle ultime elezioni amministrative. Russo: «Abbiamo informato il Prefetto»
CROSIA - «E se a mancare, in un'istituzione democratica, fosse proprio il garante della democrazia stessa? È la domanda che sorge spontanea a Crosia, dove il Consiglio Comunale, a quasi un mese dall'insediamento, si ritrova ancora privo di una figura cruciale: il Presidente. Non si tratta di una mera formalità, ma di un tassello fondamentale, sancito dallo Statuto Comunale, che ha il compito di garantire il regolare svolgimento dei lavori consiliari, il rispetto delle regole e la tutela dei diritti di tutti i consiglieri e, di riflesso, di tutti i cittadini. Eppure, a Crosia, questa figura manca». È quanto fa sapere il capogruppo di Identità, Francesco Russo, che proprio durante l'ultima Assemblea Civica ha abbandonato la seduta in segno di protesta contro quelli che ha definito i «silenzi assordanti» del sindaco rispetto alla vicenda.
«Il Sindaco - sottolinea ancora Russo - sordo alle ripetute richieste di chiarimento e alle sollecitazioni a rispettare lo Statuto, si trincera dietro un silenzio assordante, lasciando intendere la volontà di modificare la normativa per rendere facoltativa l'elezione del Presidente. Una manovra che ha tutto il sapore di un escamotage per aggirare la legge e piegare le istituzioni al proprio volere, mortificando il ruolo del Consiglio Comunale e privandolo di una guida autorevole».
«Non possiamo accettare questo oltraggio alla democrazia» - tuona il Consigliere Francesco Russo, Capogruppo di "Identità", che da tempo si batte per ripristinare la legalità. «Lo Statuto Comunale è chiaro: l'elezione del Presidente è obbligatoria. Non si tratta di un optional, ma di un pilastro del nostro sistema democratico. Lo conferma anche il Testo Unico degli Enti Locali (D.Lgs. 267/2000) all’art. 39 punto 3 dove sancisce che: “nei comuni con popolazione inferiore ai 15.000 abitanti il consiglio è presieduto dal sindaco che provvede anche alla convocazione del consiglio salvo differente previsione statutaria”, affidando, quindi, allo Statuto Comunale la disciplina del funzionamento del Consiglio. Il nostro Statuto comunale prevede : all’art. 7 che il presidente del consiglio comunale è organo del Comune alla pari del sindaco e della giunta.; all’art. 9 che il consiglio comunale è presieduto dal presidente del consiglio e non dal sindaco; all’art.9-bis che il Consiglio Comunale è presieduto da un Presidente, eletto tra i consiglieri comunali che non ricoprono la carica di Sindaco e di Assessore; che il Presidente rappresenta, convoca, presiede il Consiglio Comunale, la Conferenza dei Capigruppo e le riunioni tra consiglieri comunali ed esercita le altre funzioni attribuitegli dalla legge, dal presente Statuto e dai regolamenti comunali”. Alla luce delle disposizioni testamentarie, demandate dalla norma statale – prosegue il capogruppo Francesco Russo - la figura del presidente del consiglio è tutt'altro che secondaria e ricopre un ruolo di garanzia fondamentale per l'intero consesso civico. Il Presidente, infatti, garantisce l'imparzialità nella conduzione dei lavori consiliari, il rispetto delle prerogative di tutti i consiglieri e la tutela dei diritti delle minoranze».
Di fronte a questo atteggiamento lesivo delle prerogative del Consiglio Comunale, ieri il capogruppo Francesco Russo ha letto un documento chiedendo di allegarlo agli atti del consiglio e subito dopo ha abbandonato l’aula in segno di protesta, annunciando che fino a quando non verrà rispettata la legge e non si procederà all'elezione del Presidente, non parteciperanno ai prossimi consigli comunali. «Non possiamo essere complici di questa scelta autoritaria e contro legge, che lede non solo il nostro ruolo di consiglieri, ma anche la dignità di tutti i cittadini di Crosia». Su questa situazione di stallo istituzionale, il gruppo Identità aveva già informato il Prefetto di Cosenza, chiedendo un intervento urgente per ripristinare la legalità e garantire il corretto funzionamento del consiglio comunale. Non è escluso, inoltre, la possibilità di un’azione legale per impugnare le deliberazioni assunte dal Consiglio Comunale in questa fase di palese illegittimità.