CORIGLIANO-ROSSANO - «Per doppia morale s’intende quell’andazzo, diventato tipico nella nostra città, per cui si applica un metro di giudizio differente a seconda che si parli di se stesso o degli altri, o a seconda dell’ambito in cui si opera: solitamente moralisti sui social e menefreghisti e sfacciati nella vita reale. Per esempio, succede che una consigliera comunale interferisca in 2 bandi pubblici posti in essere dall’Amministrazione, creando gravi situazioni di incompatibilità, così come previsto dall’art. 63 comma 1 n. 2 del TUEL, per i consiglieri comunali che si trovano ad aver parte direttamente ed indirettamente in appalti nell’interesse del Comune». Parte da qui l'ennesima offensiva del coordinamento cittadino di Fratelli d'Italia all'indirizzo dell'Amministrazione comunale, questa volta colpendo una delle figure più emblematiche della maggioranza Stasi: la consiglierà comunale Liliana Zangaro, trascinata nella già discussa vicenda dell'affidamento di Villa Lavonia, a Rossano centro storico. «Per esempio - prosegue la nota di Fratelli d'Italia - succede che la consigliera comunale Liliana Zangaro, nel direttivo di un’associazione, riesce il 13 gennaio a vincere, insieme ad altre associazioni vicine al sindaco Stasi (Terra e Popolo sempre presente), l’assegnazione di una sede e la gestione di Villa Labonia, nel centro storico di Rossano. Abusando della sua carica di consigliere ed ignorando chi all’interno dell’associazione gli facesse notare l’incompatibilità e l’inopportunità politica di partecipare al bando. La stessa consigliera, refrattaria alle regole e incurante delle leggi, qualche mese dopo riesce anche a vedersi assegnata un contributo nel bando eventi. Imbarazzando la sua stessa associazione e pregiudicando le buone intenzioni degli altri soci». «Etica e trasparenza: concetti sbandierati dalla consigliera Zangaro sui social, ma messi da parte nella vita reale. Ebbene, se Stasi fosse ancora all’opposizione avrebbe già denunciato nelle sedi opportune, avrebbe gridato allo scandalo e scritto al complotto, ma soprattutto avrebbe chiesto le dimissioni della consigliera in questione. Ma oggi il sindaco Stasi, parte integrante del ‘partito della torta’, ostaggio di pochi consiglieri che gli garantiscono la maggioranza in consiglio, è chiuso in un religioso silenzio. Consente ai suoi cinici consiglieri di fare ciò che vogliono, in barba alle regole più elementari, in barba ai cittadini che fanno parte di associazioni meritevoli ma che non hanno una ‘santa Liliana’ che li protegge. Un sindaco, quindi, non garante della legalità e della meritocrazia». «Del resto - proseguono dal coordinamento - questi sono in gran parte i consiglieri comunali che, per nostra distrazione elettorale, ci siamo meritati; consiglieri che si sono formati alla scuola del niente e sono chiamati a fare il nulla, un campionario di improvvisati, contraddittori ed incoerenti su diverse questioni. Liliana Zangaro docet: animalista ed organizzatrice di proteste contro i circhi, quando alla guida della città c’era un altro sindaco, oggi, gli stessi circhi, li accoglie col sorriso e il tappeto rosso, perché contribuiscono al divertimento di grandi e piccini. Questa è la doppia morale. Coerenza che risulta parola sconosciuta a coloro che passano senza problemi, a distanza di pochi anni, da destra a sinistra, solo per bramosia di potere». «Oggi c’è una vera e propria emergenza democratica a Corigliano Rossano: bisogna ripristinare le regole che sono state violate. Il tempo degli annunci, delle finzioni, delle cialtronerie è finito. La grande truffa mediatica e la verginità politica di quest’Amministrazione sono in scadenza. A breve si dovrà avere il coraggio di presentare ai cittadini un consuntivo dell’attività amministrativa, che non potrà più fondarsi sul solito ritornello sulle colpe delle passate Amministrazioni».