Movimento dei Diritti Civili: «Pronti a tornare in campo alle Regionali, ma solo se lo vogliono i calabresi»
Cobelli: «Il momento è problematico, c'è bisogno di persone coraggiose, capaci, pulite»
«Decidete se Diritti Civili, in questo momento così difficile e drammatico per il Paese e, in particolare, per la nostra povera, martoriata regione, a causa della terribile pandemia, deve correre, oppure no, alle prossime elezioni regionali del 14 febbraio 2021, autonomamente, con una nostra candidatura alla presidenza, come fece nel 2000 con la candidatura alla Presidenza della Regione, e nel 2004, sempre in solitaria, con la candidatura alla Presidenza della Provincia di Cosenza».
È quanto afferma, il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, che si dice «pronto a ritornare e scendere di nuovo in campo alle prossime elezioni regionali del 14 febbraio 2021, perché, in questo momento così problematico e tragico, c'è bisogno di persone coraggiose, capaci, pulite, al di sopra di ogni sospetto, ma per farlo, per candidarsi, questa volta, ha scritto una lettera aperta ai calabresi che ha pubblicato sulla popolare pagina fb di Diritti Civili insieme ad un breve, significativo video "provocazione"».
La novità assoluta è che, in questo caso, Corbelli ha delegato ai calabresi, almeno quelli che seguono e apprezzano le battaglie civili e iniziative umanitarie di Diritti Civili, la scelta se far correre oppure no il suo Movimento dei diritti civili.
«È giusto, corretto e rispettoso, infatti, che siano loro, i calabresi, almeno quelli simpatizzanti di Diritti Civili, a determinare (sempreché vogliano farlo) la decisione finale sulla nostra partecipazione o meno, afferma Corbelli. È un momento arduo e buio per il Paese e, in particolare, per la nostra disastrata Calabria, per questo, mentre ogni giorno, ininterrottamente da oltre 25 anni, continuiamo, a mani nude e con le sole nostre modeste forze (senza mai chiedere un contributo pubblico o privato, autofinanziando sempre tutte le nostre battaglie e grandi iniziative umanitarie e devolvendo, quando, per pochi anni, abbiamo ricoperto incarichi elettivi e istituzionali, l'indennità in opere benefiche!), a combattere, (in questo ultimo periodo, per fronteggiare la terribile pandemia, per difendere i diritti dei malati ricoverati e dei loro familiari di potersi incontrare, per non far riaprire le scuole prima di Natale e per far invece subito riaprire i 18 ospedali chiusi in Calabria!) ci rivolgiamo oggi ai calabresi per chiedere loro se ritengono giusta e opportuna la partecipazione di Diritti Civili alla prossima competizione elettorale regionale. In questo caso scendiamo in campo, altrimenti, se non la ritengono utile, no, non ci candidiamo» afferma Corbelli.
«Se pensano che sia più conveniente che, per difendere la Calabria e i diritti di tutti, il Movimento Diritti Civili continui dentro le Istituzioni le importanti battaglie e le grandi iniziative umanitarie, siamo pronti, nonostante la terribile pandemia, ad affrontare la nuova sfida elettorale. Se invece credono che Diritti Civili, simbolo vero del civismo e orgoglio della Calabria nel mondo, debba continuare a rimanere fuori dalle Istituzioni e proseguire dalla strada, a mani nude, le sue battaglie, come ha fatto sino ad oggi con notevoli difficoltà e grandi sacrifici, non ci sono problemi. Ne prendiamo atto e lasciamo ai soliti partiti gli scranni (e le poltrone!) in Consiglio regionale e in Parlamento».