“Se la fotografia della nostra regione corrisponde a quella che ci viene rappresentata da tutti gli indicatori economici e sociali, dobbiamo essere consapevoli che ci troviamo al capezzale di un malato grave”. Lo ha dichiarato il consigliere regionale
Domenico Bevacqua (Pd) intervenendo, ieri, dopo le dichiarazioni programmatiche del Presidente Oliverio, nel corso della seduta di
Consiglio regionale. Bevacqua richiamando al “senso di responsabilità e al coraggio delle scelte, bandendo i sentieri impervi e inutili dell’astrattezza” ha posto l’accento sui fondi comunitari che “rappresentano l'unica e ultima àncora di salvataggio”. “Quello dei fondi comunitari – ha detto il rappresentante del Pd - è un treno, che non possiamo perdere”. “Si impone un cambio di rotta”, afferma Bevacqua ricordando che “nel periodo 2007/2013 la Calabria ha utilizzato solo il 28% delle risorse assegnate” “Dobbiamo scongiurare la riduzione di risorse che si paventa., dopo la decisione di ridurre la quota di cofinanziamento nazionale dal 50 al 25%. Ciò comporterà per la nostra regione una perdita di 750 milioni di euro una somma ingente, quasi un terzo delle somme assegnate dal precedente ciclo di programmazione. Questo pericolo – ha aggiunto Bevacqua - può essere scongiurato se il Governo nazionale, in modo esplicito, assumesse l’impegno di un recupero di tali risorse, assegnandole sempre alle Regioni cui avrebbero dovuto essere destinate. Credo che in tale direzione dovrà essere portata avanti una forte iniziativa, possibilmente unitaria, dalle Regioni del Mezzogiorno, che non potrà non vedere in prima fila e protagonista il nostro Presidente on. Mario Oliverio”. “Ma il cambio di rotta – ha evidenziato il consigliere regionale – lo imprimiamo se riusciremo a evitare l’eccessiva frammentazione degli interventi, individuando delle priorità: ovvero pochi obiettivi strategici in grado di stimolare crescita l’ occupazione e la valorizzazione del territorio”. “Valorizzare il proprio territorio – ha precisato Bevacqua - non può più significare porre attenzione esclusivamente ai propri bacini elettorali. Bisogna avere il coraggio di impegnarsi nella promozione di quelle politiche economiche e sociali durature nel tempo e tali da garantire quello sviluppo e quella occupazione strutturali che rappresentano la ragione stessa delle politiche di coesione dell'UE”. Il consigliere del Pd ha ribadito la necessità di tornare ad una programmazione ambientalista che ponga al centro la “vocazione della nostra Regione”. “Mare e montagna – ha tuonato Bevacqua – sono un binomio che in altre regioni rappresentano una benedizione e che per noi a volte, sembrano un castigo eterno. Ma questa non è una terra nata dannata. Questa è una terra male amministrata”. E poi c’è un’altra priorità, ha incalzato Bevacqua. “senza la quale democrazia e libertà diventano parole vuote. E’ la povertà; le vecchie e nuove povertà che abbiamo l’obbligo morale prima ancora che politico, di affrontare con serietà e soluzioni praticabili. È tempo di pensare agli ultimi, perché, nella nostra terra, gli ultimi sono da tempo maggioranza. C’è un orizzonte di speranza che dobbiamo riaccendere, prendendoci cura dei vecchi e nuovi poveri, dei diseredati di quanti restano ai margini dei processi e della società. Solo così potremo dire di aver compiuto il nostro dovere in piena coscienza”. Bevacqua, infine, ha parlato della sanità come vera e propria emergenza , che richiede interventi immediati e non più rinviabili. “Se dovessimo fallire nell'obiettivo di garantire ai cittadini il diritto alla salute- ha detto - sarebbe per noi un fallimento politico amministrativo che non possiamo permetterci”. Da qui, l'invito al Presidente
Mario Oliverio di intraprendere ogni strada utile per concludere la fase di commissari amento e riappropriarci di una competenza, quella della sanità, che dal 2006 è orfana di programmazione.