Strategie elettorali: dalla mossa del cavallo a quella del Re
Cosa si muove all’ombra del castello e della torre campanaria della grande Corigliano-Rossano in vista delle amministrative del 2024? Ipotesi, azzardi… tra giocatori certi e chi rimarrà nell’ombra fino alla fine. Le possibili mosse
Ad un anno (quasi) e mezzo alle elezioni amministrative di Corigliano-Rossano lo scacchiere delle strategie è una vera e propria graticola ardente. In queste settimane sono tantissimi i kilometri che si stanno percorrendo tra un angolo e l’altro della città per partecipare ad incontri e riunioni organizzative, per tessere trame e nuovi contatti. C’è chi queste distanze le percorre fisicamente, chi invece lo fa attraverso l’etere e i telefoni. Certo è che nel grande capoluogo jonico la macchina elettorale è partita. Ovviamente quello delle strategie è un moto immobile. Siamo al punto, infatti, che tutte le parti in campo stanno sistemando le loro pedine per poi iniziare a studiare le mosse.
Già, ma chi sono le parti in campo, chi sono i “giocatori”?
Innanzitutto è necessario fare un distinguo: tra schieramenti certi e quelli che, al momento, stanno in chiaroscuro, pronti a svelarsi o a finire nell’oblio. Ovviamente farà parte del gioco Flavio Stasi. Ed è questa l’unica vera certezza che abbiamo. Il sindaco si presenterà all’elettorato per avere la delega ad un secondo mandato. Altra quasi certezza è che in contrapposizione al sindaco dovrebbe esserci la parte antagonista per eccellenza: il Centro Destra.
Poi ci sono le penombre. È risaputo che in città ci sono forze che si danno da fare dietro le quinte o che stanno palesemente lavorando per un obiettivo, per poi perseguirne un altro. Sarebbe il caso del comitato per il ritorno all’autonomia che, in realtà, volendo dar credito alle voci di chi mastica politica da una vita (una su tutte, quella di Tonino Caracciolo), starebbe lavorando per arrivare alle amministrative con un gruppo compatto e con una propria proposta elettorale. Poi ci sono ancora i cosiddetti movimentisti civici, non quelli di Stasi, ovviamente, ma quelli che hanno una visione più moderata all’approccio istituzionale; quelli del “campo largo” per intenderci che, all’occorrenza – nel caso in cui le proposte sullo scacchiere non fossero allettanti – potrebbero scegliere di allestire una formazione di “scontenti”. Ma tra chi potrebbe essere a lavoro per costruire un'alternativa da inserire nella bagarre elettorale c’è anche il gruppo che fa riferimento alla consigliera regionale e presidente della Commissione Sanità, Pasqualina Straface. Al momento, però, questa sembrerebbe più che altro una suggestione, e tutto dipenderà dalla quadra che riuscirà a dare il Centro Destra alla fase pre-elettorale.
Le mosse sullo scacchiere
A conti fatti è la casa dei conservatori il grande enigma di queste elezioni. Una forza politica che sul territorio di Corigliano e Rossano è stata dominante negli ultimi 30 anni, nella buona e nella cattiva sorte. Una coalizione che potrebbe confermare o ribaltare il destino amministrativo di questa città. Per farlo serve la mossa del cavallo. L’esito delle elezioni, infatti, dipenderà dalla coriaceità che saprà costruire il Centro Destra. E non è detto che non ci riesca. Chi su questa partita non sta lesinando energie, specie nelle ultime settimane, è il senatore di Fratelli d’Italia Ernesto Rapani. È lui, in questo momento, la mente delle strategie, degli accordi e il giocatore cardine nella difficile partita degli equilibri e delle “mosse”. Nel centro destra si susseguono incontri e riunioni tutte a matrice meloniana. FdI, senza dubbio, avanzerà la proposta del candidato sindaco, di colui che dovrà portare nella sua pancia un programma elettorale condiviso con le altre forze di coalizione. Prima però bisognerà domare gli altri cavalli scalpitanti che ovviamente si presenteranno al canapo carichi di buoni propositi: da Forza Italia, alla Lega per finire ai centristi. Chi sarà, il portabandiera del Centro Destra è difficilissimo immaginarlo. Soprattutto in questo contesto. Però l’idea che ci siamo fatti è che Rapani in queste settimane stia pensando proprio alla mossa del cavallo. Quella che potrebbe scavalcare veti incrociati di coalizione. Come? Individuando, una volta assestato il programma, un nome qualificato, di grande visione, magari anche di esperienza e capacità amministrativa. Di nomi da mettere sul piatto ce ne potrebbero essere a decine. Ed è questa anche una delle forze (inconsapevoli) del Centro Destra. Ma anche nel caso della scelta di un nome, tutto dipenderà dalla qualità del programma. Del resto è in questo strumento che si misura la qualità della politica.
La mossa del re, invece, è quella che cerca Flavio Stasi che, sornione, rimarrà a guardare fino alla fine per poi tentare di fagocitare tutto quanto si possa ingoiare nella pancia della grande insoddisfazione della gente. Sembra paradossale che un sindaco uscente possa far leva sulle insofferenze dei suoi cittadini ma è così. È sempre stato questo, del resto, il grande talento politico di Stasi. Che sa narrare, sa entusiasmare, sa parlare al cuore delle persone. Poi, che tutto rientri in un mero piano propagandistico, poco conta, alla fine i numeri veri e concreti sono quelli che vengono fuori dalle urne. Stasi, dicevamo, rimarrà a guardare fino alla fine ma nel frattempo cercherà abboccamenti con tutti ed in tutto lo spettro politico. Ed è questa una scelta consapevole del sindaco, anche perché diversamente in questi anni Stasi avrebbe potuto cedere ad una delle tante proposte lusinghiere di adesione a questo o a quel partito o movimento, dal Pd al M5s. Non lo ha fatto, perché la dottrina rimane quella che negli anni scorsi definimmo dello “stasismo”: una cultura della politica unica e originale, maturata in anni di militanza controcorrente, che va oltre gli schemi convenzionali e che risponde ad una regola precisa: chi ci mette la faccia e vince, sceglie e decide. È proprio con questa cultura che Stasi tenterà nuovamente di vincere e sconfiggere il blocco preconfigurato della politica in stile classico: lo "scacco matto del re". È un azzardo. Ma chi osa vince… quasi sempre