Enrico Iemboli interviene con una nota stampa sulla fusione. La chiave è concepita come qualcosa che apre. Nel caso della fusione tra il Comune di Corigliano Calabro e di Rossano che passa attraverso il referendum che sarà celebrato il 22 ottobre, la chiave dovrà idealmente aprire le porte del futuro, della speranza, dell’impegno, della promessa di un nuovo corso che gli uomini di questo territorio saranno chiamati a scrivere.Negli anni trascorsi e fino ad oggi, la politica che conta e che decide ha imbavagliato lo spirito e le capacità (poche) di chi ha rappresentato e continua a rappresentare questa fascia Jonica, dove queste due città sono i centri più grossi e dove il potere e la politica (che conta e decide) ha asservito a sé chiunque le ha rappresentate. Si è continuato nel frattempo a fare terra bruciata ad eventuali sussulti con la sottrazione sul territorio di uffici e servizi importanti; ha tolto efficienza e funzionalità agli ospedali e all’intero comparto della sanità ormai ridotta allo sfascio. Si sono persi posti di lavoro ed occasioni di sviluppo.
IEMBOLI: FUSIONE LA RISPOSTA PER CAMBIARE IL DESTINO DI QUESTO TERRITORIO
Settori importanti e trainanti come la pesca, l’agricoltura e l’artigianato sono state abbandonate. E lasciate alla buona volontà e caparbietà di pochi che alla fine si sono arresi. La gente è stata a poco a poco educata alla “rassegnazione” che ha tolto a quasi tutti la capacità di reagire a questo coma latente. Qualè la risposta per cambiare il destino di questo territorio ?
IEMBOLI: FUSIONE E CAMBIAMENTO
Si è pensato alla fusione delle due città contermini, le più grosse, le più colpite dalla “mala politica”. Attraverso la fusione si vuole impugnare la “
chiave” per aprire il cancello alla speranza del cambiamento, per le future generazioni e per chi ancora ci crede. Attraverso questa chiave ideale, è necessario ritrovare la “
gravitas” perduta, acquisire cioè il peso ideale necessario per ritrovare la dignità di popolo, è ovvio che tutto ciò impone serietà ed onestà intellettuale. Credo che sia arrivato il momento di cominciare ad immaginare un futuro diverso per il nostro territorio, non solo per riorganizzarlo ma per porre le basi di una prospettiva a lungo termine per dare linfa e far vivere queste nostre comunità, perché solo a queste condizioni rivivono nella comunità stessa le idee sulle quali sono state fondate le componenti della futura città unica rappresentata da Corigliano e Rossano.
IEMBOLI: STIAMO ASSISTENDO AD UN BALLETTO DI PSEUDO PROTAGONISTI
Se non è così, l’idea di fusione si trasforma in circo mediatico e lo spettacolo indecoroso al quale stiamo assistendo sul referendum ne è la conferma. Un balletto di pseudo-protagonisti, più o meno simpatici, più o meno “imparati” su come funziona il referendum e su cosa ci porterà ( a seconda di chi lo dice e di quali obiettivi si pone chi parla). Tempo addietro ebbi a dire: “
Fusione, quante persone tieni a galla”, per mettere in risalto che anche gli anonimi e gli ignoranti della materia normativa, hanno esternato il loro pensiero non tanto per la causa ma per avere il momento di visibilità. Senza la “gravitas” il lucchetto che apre alla speranza del futuro resterà chiuso, questo territorio resterà spaccato in due, continueranno i distinguo dell’appartenenza, si continuerà a curare il proprio orticello infischiandosene dell’altro, escludendosi cioè dal contesto tranne quando ciò che si “possiede” non basta e si ha bisogno di altro. La voglia di trovare la chiave per aprire questo lucchetto trasmette fastidio a chi vive per se stesso, a chi degli altri non importa nulla, a chi ha organizzato la propria vita in funzione del proprio egoismo e così facendo non si accorge che i propri figli crescono ed hanno bisogno di spazio, di respirare una nuova e diversa aria, di potere sperare nel futuro.
IEMBOLI: I TEMPI CAMBIANO E LE PERSONE FANNO FATICA AD ACCETTARE IL CAMBIAMENTO
I tempi cambiamo e certe persone fanno fatica ad accettare il cambiamento. Ecco perché molte volte hanno la necessità di inventarsi un nemico fittizio contro cui fare da paladino della conservazione. In occasione del referendum per la fusione che si terrà domenica 22 ottobre, si è arrivati persino ad offendere le persone, protagonisti o non, perché non essendoci civile confronto la rabbia ha preso il sopravvento. E che dire del silenzio assordante delle due amministrazioni interessate che dovevano essere le protagoniste di questo passaggio storico e che invece di dialogare e confrontarsi con la gente, hanno scelto, ognuna a modo proprio, di restare nel chiuso delle mura delle istituzioni che pro-tempore rappresentano, limitandosi ad adottare atti formali in nome del popolo amministrato.
IEMBOLI: GRAZIE ALLA PROPOSTA DI LEGGE DI GRAZIANO IL REFERENDUM SARA' IL 22
Grazie alla proposta di legge del consigliere regionale Giuseppe Graziano il referendum si terrà comunque il 22 ottobre. E sarà una occasione per avere conoscenza del pensiero dei cittadini delle due città. E del quale la politica regionale e locale dovrà tenere conto. Per i passaggi istituzionali futuri, l’esito del referendum è da intendersi confermativo solo se il SI vince nei due comuni. Se dovesse vincere il SI nelle due città, l’iter proseguirà con la progettazione nuovo comune unico. Che dovrà essere istituito con una apposita legge regionale, sentiti nuovamente i Consigli Comunali interessati. Come si vede, i due comuni sono e saranno protagonisti fino a quando non sarà approvata la nuova legge istitutiva del comune unico. Per il Referendum, ciascuno è libero di attivarsi ed esprimersi secondo la propria convinzione e cultura. Da sempre convinto sostenitore della libertà di espressione, sarò dalla parte dei SI. Affinchè venga interrotto il trend negativo che il nostro territorio sta vivendo e subendo.