Pediatria a rischio al Compagna: medici esterni da cinque mesi senza stipendio
Il servizio pediatrico di Corigliano-Rossano si regge sul lavoro di specialisti esterni altamente qualificati. Ma da agosto non percepiscono alcuna retribuzione: la fuga verso altri ospedali è ormai una possibilità concreta
CORIGLIANO-ROSSANO – Da settimane, nel reparto di Pediatria del presidio ospedaliero spoke “Compagna” di Corigliano-Rossano, serpeggia una preoccupazione che oggi possiamo confermare dopo diverse verifiche e riscontri incrociati: la tenuta del servizio medico dipende da un equilibrio diventato sempre più fragile. Secondo quanto appreso da Eco dello Jonio, i pediatri e neonatologi esterni che garantiscono una parte fondamentale delle turnazioni – soprattutto notturne e festive – non percepiscono alcuna retribuzione da agosto, accumulando un ritardo salariale che ha ormai superato i cinque mesi.
È opportuno ricordare che la Pediatria di Corigliano funziona grazie a un modello ibrido: ai pediatri strutturati dell’ospedale si affianca un gruppo di professionisti esterni altamente qualificati, molti dei quali con competenze specifiche in neonatologia e rianimazione neonatale.
Sono loro, ci viene confermato, a coprire i turni più complessi: dalle le notti ai fine settimana; dagli interventi in sala parto e sala operatoria per finire ai casi che richiedono assistenza neonatale avanzata.
Insomma, è un apporto che negli anni ha permesso al reparto di garantire un servizio stabile e continuativo, diventando un punto di riferimento per tante famiglie dell’area ionica.
Eppure, a fronte di un servizio praticamente essenziale, a differenza dei medici ospedalieri, i pediatri esterni non hanno indennità di turno, non beneficiano di ferie o malattia, non godono delle integrazioni economiche previste ai dipendenti e coprono costi di aggiornamento professionale obbligatorio (mensile) a loro spese. Certo, guadagnano un po’ di più dei colleghi “a posto fisso” ma il cosiddetto gettone si compensa con tanti altri “non benefici”.
Ecco, allora, che nonostante il carico di responsabilità, da cinque mesi l’Asp non salda le competenze dovute. A più riprese sarebbe stato chiesto un intervento urgente, ma la risposta informale che sarebbe trapelata sarebbe stata che “i fondi non ci sono”.
La situazione economica, dicono dall’interno delle corsie del Compagna, è diventata insostenibile. Diversi professionisti stanno valutando addirittura di lasciare il reparto e trasferirsi in altre strutture, anche fuori provincia, dove figure con questa specializzazione sono molto richieste e adeguatamente remunerate.
Se ciò dovesse accadere, la Pediatria di Corigliano-Rossano si troverebbe improvvisamente senza copertura sufficiente per garantire i turni h24, con la conseguenza – tutt’altro che remota – di un ridimensionamento o sospensione temporanea delle attività.
Un rischio che, oggi, appare più concreto che mai.
Contrariamente a quanto spesso si immagina, questi professionisti non sono facilmente sostituibili. Già, perché gli specializzandi non possono gestire autonomamente notti, sale parto e urgenze neonatali;
molti medici stranieri inseriti in graduatorie provinciali non hanno ancora l’esperienza necessaria per turni complessi e in solitaria.
Questo fa sì che il supporto esterno non sia un’aggiunta, ma una condizione necessaria per la sopravvivenza del servizio.
Nessun allarmismo, ma la questione è aperta
Non ci sono comunicazioni ufficiali da parte dell’Asp di Cosenza, né note interne che chiariscano quando verranno liquidate le spettanze e quali misure verranno adottate per evitare uno stop del servizio.
Al momento, però, la situazione – confermata da più parti – è questa: cinque mesi di stipendi non pagati e un reparto che, senza risposte rapide, potrebbe trovarsi nell’impossibilità di continuare a garantire l’attività ordinaria.