All'Annunziata di Cosenza un prelievo multiorgani e due trapianti di rene nello stesso giorno
Per la prima volta sono stati prelevati anche i polmoni. La donatrice una giovane donna: il grazie alla famiglia. Il Commissario Filippelli: «Potenziare il servizio perchè l'hub può svolgere un ruolo primario»
COSENZA - Ha lavorato a pieno ritmo la unità operativa complessa di Terapia Intensiva, diretta da Pino Pasqua insieme all’equipe di Trapianti - diretta da Sebastiano Vaccarisi - dell’Ospedale Annunziata che, nella giornata di giovedì, ha eseguito un prelievo multiorgano e due trapianti di rene.
Il prelievo multiorgano – cuore, fegato, reni, cornee e per la prima volta anche i polmoni - è avvenuto su una paziente di sesso femminile deceduta, per emorragia celebrale.
Gli organi sono stati trasferiti in altri ospedali dove sono stati eseguiti i rispettivi trapianti: il cuore al Monaldi di Napoli, i polmoni all’ospedale di Padova, il fegato prelevato dall’equipe del San Camillo di Roma è approdato in Basilicata, il rene sinistro al Gom di Reggio Calabria, il rene destro a Cosenza e le cornee, prelevate dall’equipe di oculistica, diretta da Pierluigi Fava sono state acquisite alla banca degli occhi dell’Annunziata.
Nella stessa giornata, l’equipe di chirurgia epatobiliopancreatica e trapianti, (equipe: Sebastiano Vaccarisi, Massimo Canonaco, Massimiliano Battaglia e Francesco Filice, anestesisti Demetrio Buonofiglio e Maria Antonio Reda) ha effettuato due trapianti di rene: il rene destro della donatrice deceduta all’Annunziata è stato trapiantato su un giovane paziente maschio di 25 anni e un altro rene, proveniente dal Pugliese Ciaccio, prelevato da un’altra donna, è stato trapiantato in un paziente di 50 anni.
Una no-stop terminata a tarda notte per l’equipe Epatobiliopancreatica e Trapianti «perché gli organi – dice Vaccarisi – non possono essere conservati e capita, come questa volta, la felice circostanza di farne due di trapianti e di dover passare da un tavolo operatorio all’altro senza soluzione di continuità».
Soddisfatto il Commissario Straordinario, Gianfranco Filippelli che ha ringraziato l’equipe di medici, infermieri e assistenti e ha sottolineato: «il prelievo e il trapianto organi è un’attività che richiede sinergie e il coordinamento di tante componenti, affinchè nessun tassello di questa complessa operazione sia vanificato e i prelievi vadano a buon fine. L’intervento delle scorse ore ha dimostrato che l’Hub di Cosenza ha le professionalità e un’ottima propensione al lavoro gruppo; componenti queste che possono e devono portare l’Ospedale dell’Annunziata a potenziare il servizio e a svolgere un ruolo primario, in ambito regionale, come Centro Prelievo e Trapianti».
Un lavoro multidisciplinare, quello del prelievo multiorgani, coordinato dal direttore del centro regionale trapianti, Pellegrino Mancini, e dalla coordinatrice ospedaliera, Maria Vigna, che ha visto alternarsi in sala operatoria 5 equipe chirurgiche, specializzate nel prelievo dei vari organi.
Una maratona durata un intero giorno e un’ intera notta: una corsa contro il tempo per assicurare che gli organi siano prelevati nel più breve tempo possibile e giungano ai pazienti destinatari, in tempo per essere trapiantati e continuare a svolgere la loro funzione.
E capita anche che al termine dei trapianti, al mattino successivo, si debba ritornare sul tavolo operatorio perché ci sono altri pazienti, “programmati”, da operare e la routine delle prestazioni chirurgiche da assicurare.
Ma la consapevolezza che la donazione degli organi possa dare un senso, un suono seppure flebile, ad una morte prematura e inattesa di una giovane donna, spazza la fatica e riaccende la speranza di vita di uomini e donne in attesa.
Il ringraziamento e la gratitudine profonda vanno ai parenti di quella donna che, nel momento più cupo e doloroso del distacco, hanno scelto il gesto generoso e umano della donazione: e il cuore di quella donatrice continua a battere.