Caos via Mazzei, Lapietra querela il Comune per diffamazione
L’Amministratore della società che sta eseguendo i lavori: «Data lettura totalmente distorta dei fatti»
CORIGLIANO-ROSSANO - Lavori di urbanizzazione e sicurezza della viabilità in via Nestore Mazzei, il Gruppo Lapietra ha dato mandato ai propri legali di procedere per il grave reato di diffamazione ai danni dell’azienda commesso dal Comune di Corigliano-Rossano oltre alla richiesta di risarcimento dei danni per l'incommensurabile danno d'immagine subito per il quale si attende, tra l’altro, immediata nota di scuse da parte dell'Amministrazione Comunale.
È quanto fa sapere l’Amministratore della società che sta realizzando le opere di urbanizzazione su via Mazzei, l’Avv. Vincenzo Lapietra, facendo chiarezza sulla controversia immotivata e priva di qualsiasi fondamento giuridico innescata dal Comune di Corigliano-Rossano a seguito di una paventata e mai avvenuta chiusura al traffico sulla predetta via lo scorso venerdì 1 Aprile 2022.
«Quanto letto nella nota stampa del Municipio in merito alla vicenda – chiarisce l’Avv. Lapietra - è assolutamente non veritiero e fuorviante nonché diffamatorio della società che rappresento. Credo opportuno, allora, ristabilire la verità dei fatti. La società che amministro sta realizzando le opere di urbanizzazione, previste dal programma Contratti di Quartiere, oggetto di convenzione con il Comune, all'interno dell'area di esclusiva proprietà della società per le quali risulta regolare progetto approvato. Nello specifico per l'esecuzione dei lavori di realizzazione dei marciapiedi, nel rispetto delle norme sulla sicurezza a tutela della pubblica incolumità, l'amministrazione comunale ha inteso istituire, attraverso specifiche ordinanze dirigenziali, divieto di fermata e sosta lungo Via Mazzei (dall'incrocio con l’ingresso del supermercato Dok e fino all'innesto con la Strada provinciale 250 per il centro storico) su ambo i lati per tutta la durata dei lavori. Successivamente, su specifica segnalazione richiesta da parte della società che amministro, per il tramite del direttore dei lavori, veniva altresì emessa dall'Amministrazione comunale, un’ulteriore ordinanza dirigenziale con la quale si disponeva il senso unico di marcia dallo scalo cittadino verso il centro storico».
«Nella giornata di venerdì 1 aprile scorso – prosegue Lapietra - in concomitanza con l’orario di uscita, le scolaresche si erano riversate proprio sul tratto di strada interessato dalle attività di cantiere. Il direttore dei lavori segnalava immediatamente verbalmente alla Polizia municipale una situazione di grave e imminente pericolo poiché vi erano auto in sosta nell'area sottoposta a ordinanza di divieto e del transito di auto a doppio senso nel tratto dove non era consentito. Tutto questo nel mentre studenti stavano percorrendo la via Mazzei invadendo la sede stradale e con i mezzi pesanti della società amministrata già intenti da prima a scaricare materiale edile di pertinenza ai lavori. Il tutto veniva documentato dal direttore dei lavori con dossier fotografico. In considerazione della grave situazione di pericolo venuta a crearsi, principalmente per la presenza di studenti che rischiavano di essere investiti nel caos che si era palesato il direttore dei lavori ha chiesto, quindi, agli operai di mettere in sicurezza l'area interessata dalla presenza dei mezzi pesanti della società al fine di consentire lo scarico in totale sicurezza e senza pericolo per la pubblica incolumità».
«Stupisce, pertanto, quanto riportato dalla nota stampa comunale nella quale si fa esplicito riferimento a – cita testualmente – una "chiusura al traffico ...frutto di una scelta arbitraria ed ingiustificata ad opera dei privati". È stata semplicemente messa in sicurezza l'area di cantiere che – scandisce e precisa l’Amministratore della società - è di esclusiva proprietà privata del Gruppo Lapietra. E questo è stato fatto al fine di tutelare la pubblica incolumità, in quanto per come documentato fotograficamente, in quel momento venivano violate le ordinanze dirigenziali che proprio a tal fine sono state emesse. Questa la verità, documentata. Pertanto, alla luce di quanto avvenuto, ho dato mandato ai legali di procedere per il grave reato di diffamazione ai danni dell’azienda commesso dal Comune di Corigliano-Rossano oltre alla richiesta di risarcimento dei danni per l'incommensurabile danno d'immagine subito per il quale si attende, tra l’altro, immediata nota di scuse da parte dell'Amministrazione Comunale»