di DAMIANO MONTESANTO “Delibera… di notificare il presente provvedimento a cura del Dipartimento proponente alle società affidatarie dei servizi di trasporto pubblico locale e ai comuni ove è previsto il servizio di t.p.l.” Così termina ogni delibera con cui la Regione, nonostante i divieti dei regolamenti dell’Unione Europea, affida, senza alcuna gara di appalto, i servizi del trasporto pubblico locale su gomma. In verità la notifica arriva certamente alle imprese di autolinee, non di rado artefici esse stesse del provvedimento, ma non ai Comuni interessati.
I sindaci di Cariati, Terravecchia, Scala Coeli, Campana e tanti altri, non hanno mai ricevuto la comunicazione di tali provvedimenti, né sono a conoscenza delle destinazioni dei collegamenti, del numero delle corse, delle fermate, né soprattutto delle ingenti risorse finanziarie erogate, a fronte di servizi quasi inesistenti o di dubbia qualità. Eppure alcuni di questi Sindaci sono al secondo mandato! Qui, nei comuni del Basso Jonio, ma non diversa è la situazione di altri posti, si tratta prevalentemente del trasporto extraurbano, che dovrebbe collegare i Comuni tra loro, in particolare quelli della costa con quelli dell’entroterra e col capoluogo di provincia. In realtà è difficile rintracciare una mappatura dei trasporti locali che riesca a dare una idea precisa della sua consistenza in quanto a paesi collegati, numero di corse giornaliere, effettivo svolgimento delle stesse, orario delle fermate e delle coincidenze, corse per tutti, corse per trasporto degli studenti, corse solo estive e quant’altro. Se poi si considera che alcuni paesi non possono essere raggiunti per criticità delle strade mai superate, come tra Scala Coeli e Terravecchia, o tra il bivio di Scala Coeli-S.Morello sulla SS106 e i rispettivi centri abitati, il quadro della precarietà appare oltremodo evidente e preoccupante.
E allora che succede? Chi controlla che il servizio venga espletato effettivamente? E soprattutto, chi verifica il numero di chilometri percorsi dalle autolinee? Sembra paradossale, ma nella nostra regione non c’è alcun controllo effettivo sul numero dei chilometri percorsi, che si contano sempre in milioni nel corso dell’anno, perché sono le aziende stesse a certificarli: così il controllato e il controllore coincidono! Per contro, ai cittadini di queste contrade che volessero raggiungere i comuni serviti dalle autolinee, affidatarie del sedicente trasporto pubblico locale, resta, come unica alternativa, l’utilizzo del mezzo privato con tutto ciò che ne consegue, in termini economici e di sicurezza. Per non parlare dell’isolamento a cui sono costretti, soprattutto in periodi di avverse condizioni meteorologiche, e che non è ultima causa dello spopolamento delle zone interne: per rendersene conto, basterebbe guardare a paesi come Campana, Scala Coeli, Bocchigliero colpiti, negli ultimi anni, da notevoli processi di abbandono e spopolamento. Fino a quando potrà durare questo sistema, che privilegia poche aziende e non reca beneficio alcuno alle popolazioni, è difficile prevedere. Una cosa però è certa:
questo sistema è incompatibile con le aspirazioni di una regione, che vuole sollevarsi dallo stato di degrado in cui è adagiata, se bisogna credere alle parole pronunciate, appena qualche giorno fa, dal nuovo governatore della Calabria. Se son rose fioriranno.