Nasce "La Cittadella dei Bambini e dei Ragazzi": un luogo nuovo di crescita e condivisione
Questa mattina a Co-Ro si è tenuta l’inaugurazione del centro socio-culturale pensato per i giovani del territorio con lo scopo di promuovere la lettura, stimolare la creatività, rafforzare le relazioni sociali e favorire l’integrazione

CORIGLIANO-ROSSANO – La Cittadella dei Bambini e dei Ragazzi è realtà. Questa mattina si è tenuta la cerimonia di inaugurazione della struttura ricreativa sita in Via Bruno Buozzi sulla quale campeggia lo splendido murales dell’artista cileno Héctor "Mono" Carrasco, chiamata ad accogliere le tante attività in programma e offrire alla città un vero e proprio centro socio-culturale al servizio della comunità.
All’evento erano presenti il sindaco Flavio Stasi, l’arcivescovo Monsignor Maurizio Aloise, la presidente del consiglio comunale, Rosellina Madeo, l’assessore alla valorizzazione del patrimonio e alle politiche sociali, Marinella Grillo, l’assessore alla Cultura, Giovanni Pistoia, l’assessore alle opere pubbliche, Tatiana Novello, l’assessore alla città sostenibile, Francesco Madeo.
La Cittadella è pensata per essere uno spazio d’incontro, di crescita personale e di condivisione: un centro culturale e di inclusione rivolto ai giovani e all’intera comunità. Al suo interno troviamo una biblioteca, specializzata in fumetti e in testi che trattano tematiche per ragazzi, un teatro e un laboratorio culturale, strumenti fondamentali per promuovere la lettura, stimolare la creatività, rafforzare le relazioni sociali e favorire l’integrazione. Luoghi aperti in cui i ragazzi potranno incontrarsi, confrontarsi ed esprimere liberamente la propria creatività.
Ma la Cittadella, oltre ad essere uno spazio di aggregazione, è anche e soprattutto un’opportunità: per i ragazzi di ritrovarsi, confrontarsi, scoprire e valorizzare i propri talenti; per la comunità intera di costruire una città più coesa, attenta e partecipe.
In un momento storico in cui le città rischiano di diventare luoghi di passaggio, frammentati, e in cui aumenta la distanza sociale, la presenza di strutture come la Cittadella assumono un ruolo fondamentale. Anche alla luce degli episodi di violenza che stanno segnando la nostra comunità, questi luoghi possono e devono diventare davvero un simbolo di speranza. Sono spazi che restituiscono umanità perché invitano a dedicarsi a passioni virtuose che, se coltivate con impegno e profondità, possono trasformare le sensibilità di ciascuno fino a toccare le sfere più intime dell’umano.
Sono realtà che offrono ascolto e possibilità, che educano alla cittadinanza attiva, alla condivisione, al confronto e alla bellezza della diversità. Non sono semplici contenitori, ma incubatori di futuro, di sogni, di relazioni vere.
La nostra città si è dotata quindi di un polo socio-educativo e ricreativo di grande valore: un ambiente aperto la cui forte vocazione sociale supera addirittura quella educativa perché può mettere in rete energie, competenze, linguaggi diversi.
L’inaugurazione della Cittadella, insomma, non è solo un momento comunitario ma è un gesto politico, un atto culturale, una promessa di futuro dall’alto valore simbolico, oltre che reale. Una città che investe su spazi come questo sceglie di credere nelle persone, nella cultura come strumento di emancipazione, nella comunità come luogo dove ognuno può trovare il proprio posto.