11 ore fa:Il messaggio di Monsignor Savino per Antonio e Chiara: «Erano vita che sbocciava, sogno in cammino, luce promessa»
9 ore fa:L'Istituto "Da Vinci" di Castrovillari celebra la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne
10 ore fa:Natale a Co-Ro, questa sera l'accensione delle luminarie
14 ore fa:L'Associazione “G. Salvemini” denuncia: «Depotenziato il Ferrari. Ora bisogna dire basta»
13 ore fa:Rete Turistica dei Comuni, 41 comuni hanno formalizzato la propria adesione
8 ore fa:Corigliano in dieci pareggia a Bisignano: un punto che vale e classifica ancora apertissima
12 ore fa:La procura di Castrovillari apre un fascicolo sul terribile incidente di Sibari
15 ore fa:Dalla Provincia finanziamento di oltre 10 milioni per l'Istituto Fermi di Castrovillari
11 ore fa:Per Insiti un masterplane che vale 57 milioni di euro. Ecco i "preventivi" dello studio Femia
10 ore fa:Rossanese, quinto ko consecutivo ma quanta amarezza: la DB Rossoblu passa tra le polemiche

Cicogna bianca, nidificazione a rischio per attività di addestramento di cani da caccia

1 minuti di lettura

LATTARICO - La Lipu di Rende segnala che nei giorni scorsi sono state avvistate delle attività di addestramento di cani da caccia all’interno dell’area di nidificazione della Cicogna bianca nella zona valliva di Lattarico (CS). Si tratta di una nidificazione storica in Valle Crati, la prima su piattaforma nido, attiva sin dal 2009.

Una fase, quella della nidificazione, molto delicata per la Cicogna bianca (e per altre specie di uccelli) il cui disturbo antropico potrebbe mettere a rischio la buona riuscita della nidificazione stessa.

Secondo la Direttiva Europea “Uccelli” 2009/147/CE, è infatti vietato compiere ogni tipo di attività che potrebbe arrecare disturbo nelle vicinanze di una nidificazione di una specie protetta; la Cicogna bianca è infatti presente tra le specie elencate nell'Allegato I della sopracitata normativa europea, poiché è riconosciuta ad alto interesse comunitario e la sua conservazione richiede misure urgenti di tutela.

I rischi di questa attività di addestramento cani a fini venatori sono molteplici, primo fra tutti il possibile spavento e il successivo allontanamento degli esemplari adulti dal proprio nido, lasciando i pulli senza nutrimento, oppure, nel caso in cui lo spavento sia ai danni di questi ultimi, essi potrebbero incorrere in uno stato di ansia e allarme nel quale c'è il rischio che cadano accidentalmente dal proprio nido, e non essendo in grado di farci ritorno, potrebbero essere predati. Vista la pericolosità di tale attività i volontari della sezione di Rende hanno prontamente avvisato le autorità competenti e si chiedono come è possibile che possano accadere cose del genere in aree ad alta valenza naturalistica.

Si ricorda inoltre che l'addestramento e allenamento di cani da caccia è consentito dalle vigenti normative solo nelle apposite zone autorizzate (Z.A.C.), che per legge devono avere delle adeguate cartellonistiche, che, nella zona interessata, sono del tutto assenti. 
Tra l’altro, se anche l’area fosse stata autorizzata a questo tipo di attività, non sarebbe comunque possibile praticarla, essendoci all’interno la nidificazione di una specie particolarmente protetta.

I volontari della Lipu continueranno a monitorare il sito e segnalare ulteriori azioni di disturbo alla nidificazione e chiedono alle autorità competenti di effettuare tutte le verifiche del caso.
La Cicogna bianca è una specie assente dall’Italia dal XVI secolo, da qualche anno però è tornata a nidificare in Calabria e per farlo utilizza i nidi artificiali, una sorta di grandi piattaforme circolari in legno, che la LIPU di Rende da oltre 20 anni posiziona sui tralicci e pali elettrici grazie alla disponibilità di e-distribuzione.

Sono attualmente 33 le coppie di cicogne nidificanti, tutte in provincia di Cosenza di cui 31 su nidi artificiali. 
 

(foto di Roberto Santopaolo)

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.