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Bomba d’acqua a Cariati: «Il comune regge grazie a prevenzione e manutenzione». Ma c'è chi non la pensa così

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CARIATI - Ieri la cittadella fortificata bizantina ed il centro urbano sono state colpite da una violentissima bomba d'acqua che ha mandato in tilt tutto l'assetto dei servizi, con le vie del centro si sono trasformate in vere e proprie fiumare. Il pluviometro della stazione meteo del Liceo Scientifico di Cariati ha registrato ben ottantasei millimetri di pioggia in un’ora e mezza. Una quantità notevole, in grado di provocare allagamenti ed esondazioni che, fortunatamente, non si sono verificati. Insomma, poteva andare peggio. Questo stando alle posizioni del Comune. «Prevenzione e manutenzione periodica: così si è riusciti a scongiurare che le torrenziali piogge della mattinata di oggi potessero arrecare gravi danni sul territorio comunale, come purtroppo accaduto già in passato». Questo è quanto si legge in una nota diramata dall'Amministrazione comunale. Che, però, "cozza" con la posizione de Le Lampare. Il gruppo di opposizione in Consiglio comunale, infatti, ha messo in fila tutte le criticità verificatesi ieri che porterebbero ad una sola causa: la mancanza di programmazione e di manutenzione, la cementificazione selvaggia e l'assenza totale di protezione civile. 

La bomba d’acqua abbattutasi su Cariati «ha fatto temere il peggio» si legge nella nota del Comune, ma «il lavoro svolto nei mesi scorsi, interventi di pulizia e manutenzione dei corsi d’acqua, delle reti fognarie, dei canali di scolo e delle griglie di raccolta delle acque, hanno scongiurato disservizi e situazioni di rischio. L’adeguata e corretta manutenzione effettuata preventivamente - si legge ancora - ha evitato che oggi si facesse la conta dei danni, tenendo lontano l’incubo vissuto qualche anno fa dai residenti in zona Santa Maria colpiti da una violenta alluvione».

«Eppure, nonostante ciò - incalzano dal palazzo di Città - qualcuno narra di “automobili sommerse, di case invase dall’acqua e scuole sott’acqua”. Nulla di tutto ciò. Qualcuno sarà sicuramente rimasto deluso ma, quella che poteva diventare una reale situazione di pericolo è stata gestita con serietà e competenza.  L’Ufficio Tecnico comunale, su cui sono piovuti immotivati e gratuiti attacchi, ha risposto all’emergenza in maniera tempestiva ed ottimale, dimostrando grande responsabilità».

Ma quali sono e di chi sono questi attacchi? Lo scrivevamo in premessa: Le Lampare hanno segnalato, attraverso un post sui social, le cinque grandi criticità («opera della mano dell'uomo») che si sarebbero verificate ieri.

Raccolta delle Acque: «Un Dovere Ignorato». Le Lampare parlano di strade allagate, automobili sommerse, case invase dall'acqua e di scuole sott'acqua: «tutto questo potrebbe essere evitato con una pianificazione oculata e investimenti mirati. Ma chi si preoccupa di raccogliere le gocce di pioggia quando i like su Facebook sembrano più importanti?»

Strade che diventano fiumi: «un paradosso». «Le strade di Cariati - incalzano dall'opposizione - non sono fiumi, ma quando piove, lo diventano. Perché? Perché non esistono opere di raccolta delle acque adeguate. L'acqua scorre dove vuole, portando con sé detriti, fango e disperazione. E mentre le strade si allagano, qualcuno sta forse contando i like su un post che parla di "lavori in corso". Ma cosa c'è di più urgente dei lavori per proteggere la nostra città?»

Il dirigente dell'Ufficio Tecnico: «Un ruolo cruciale». «Cariati è in balia di un direttore dell'ufficio tecnico improvvisato, incapace - sostengono Le Lampare - di affrontare le sfide che il maltempo ci presenta. Non possiamo permetterci di avere un Direttore che non sia all'altezza del ruolo. La sua responsabilità è proteggere la nostra comunità ed intervenire prima».

Piano comunale della Protezione Civile: «Dove Sei?» «Aspettiamo ancora una risposta sul piano comunale della protezione civile. Dov'è? Cariati ha bisogno di un piano solido per affrontare queste emergenze. Non possiamo affidarci solo alla buona volontà dei cittadini. Serve un piano strutturato, pronto a entrare in azione quando la natura si scatena».

E infine: «Lavori senza Autorizzazioni: rubare like o salvare vite?» «Cariati - scrivono ancora Le lampare - non ha bisogno di lavori incompleti che servono solo a guadagnare like sui social media. Abbiamo bisogno di azioni concrete, di opere che proteggano le nostre case, le nostre scuole oggi allagate, le nostre famiglie e il nostro futuro. Basta guardare tutti i lavori iniziati e non terminati perché manca sempre un pezzo che non prevedono prima e il lavoro dei tecnici è quello di chiedere prima tutte le autorizzazioni, poi iniziare i lavori e poi finirli per restituirli ai cariatesi (lungomare San Cataldo Fermo, progetto abbattimento murovcampo aportivo fermo, tutto fermo per incapacità politica ed amministrativa). Un lungomare che diventa una piscina con lavori da poco terminati di rifacimento manto stradale e noi denunciavamo proprio la raccolta acque come i lavori al cimitero senza raccolta acque anche quelli. Un pericoloso vizio e sollevato da noi direttamente con i tecnici. Dove ci sono stati lavori di manto stradale abbiamo avuto problemi».

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.