A Cassano “L’appetito vien studiando”: bambini di famiglie in difficoltà studiano insieme e coltivano sogni
L’iniziativa, voluta dalla diocesi, è stata realizzata in collaborazione con le parrocchie del centro storico per fornire a tanti giovani la possibilità di sottrarsi alle insidie della criminalità organizzata
CASSANO JONIO - Un palazzo della diocesi in un quartiere centrale di Cassano Jonio, comune calabrese di circa quindicimila abitanti in provincia di Cosenza, diventa uno strumento per costruire il futuro di bambini e adolescenti, provenienti da famiglie in stato di fragilità economica e sociale. Il progetto “L’appetito vien studiando”, attivato grazie anche al contributo dei fondi dell’8xmille alla Chiesa cattolica, in sinergia con l’équipe del progetto socio-educativo per minori della Caritas diocesana, offre uno spazio di aggregazione ai tanti giovani che abitano il centro storico della città e rischiano di finire nelle maglie della criminalità organizzata. Qui i ragazzi, grazie al lavoro di educatori e istruttori, crescono insieme, studiano, in un luogo sicuro e lontano dalle tentazioni della malavita, sempre più diffusa nel cuore della città.
«L’iniziativa è stata realizzata in collaborazione con le parrocchie del centro storico - spiega Angela Marino, responsabile del progetto, a Gianni Vukaj nella nuova puntata della serie Firmato da te in onda su Tv2000 - e si basa, come suggerisce il titolo, su due momenti fondamentali: l’appetito, ossia la mensa, e il doposcuola e le attività laboratoriali. In questo modo cerchiamo di supportare i giovani nel quotidiano spingendoli al raggiungimento dei loro obiettivi».
Sono una quarantina i ragazzi coinvolti annualmente nel progetto, che vengono così recuperati dalla strada ed estromessi dai pericolosi circuiti che conducono la manovalanza giovanile al servizio della malavita. I bambini e i ragazzi dai 6 ai 14 anni vengono accolti, guidati e indirizzati a restare nel solco di una vita sana e operosa, da proseguire secondo i principi cristiani e, quindi, nel pieno rispetto del vivere civile.
«Il progetto è destinato a minori a rischio di dispersione scolastica - sottolinea Silvia Cirigliano, psicologa del progetto - che provengono da situazioni familiari, sociali ed economiche svantaggiate. Ci troviamo di fronte a bambini che hanno bassa autostima e anche difficoltà a livello sociale».
Il progetto è ormai operativo dal 2016 e, nel corso di questi anni, il Centro si è consolidato come un avamposto di legalità e di formazione, un esempio di welfare innovativo, grazie anche al team di esperti della Caritas diocesana. Si parte infatti dall’appetito, cioè dal servizio mensa attivo in tutti i giorni feriali, e si prosegue con le attività di doposcuola e con le iniziative laboratoriali che, tramite degli spunti ludici, didattici e ricreativi, cercano di spingere i ragazzi a coltivare le proprie passioni, che magari un giorno potrebbero concretizzarsi in una professione.
«Al doposcuola - aggiunge la responsabile - si alternano diversi maestri dei laboratori, il loro compito è quello di accompagnare i ragazzi alla scoperta dei loro talenti. Pensiamo che meritino di avere educatori che li sostengano nel loro percorso per aiutarli a realizzare quello che il loro cuore merita».
I risultati si concretizzano nella testimonianza dei beneficiari del servizio. Ci sono ragazzi che dicono di “avere difficoltà a gestire in autonomia i compiti a casa” e che coltivano una grande passione “per l’arte”: senza il centro sarebbe veramente complicato poter conciliare queste due esigenze. Altri ancora esaltano le attività laboratoriali perché gli consentono di usufruire di attività sportive che non potrebbero svolgere altrove nel pomeriggio. La mamma di due bambini che attualmente possono apprezzare l’utilità del centro aggiunge: «Mi auguro che questo progetto non chiuda mai e che non cambino le persone che ci sono. Io sono ripartita grazie a loro, qui ho trovato persone che mi ascoltano e, poi, una casa e una famiglia».
Un’iniziativa che si traduce in supporto e sostegno concreto per superare il disagio, promuovendo l’inclusione. «Il futuro – conclude Angela Marino - senza il progetto sarebbe una vera sconfitta per questo territorio».
Le testimonianze di Angela, di Silvia, dei genitori e dei ragazzi – si legge nella nota stampa - sono al centro di un nuovo filmato della serie Firmato da te, che racconta, attraverso la voce dei protagonisti, cosa si fa concretamente con l’8xmille destinato alla Chiesa cattolica e segue le ricadute di un piccolo gesto nel vissuto di persone e luoghi. Un racconto in prima persona, senza filtri, con un montaggio serrato e cinematografico, che coinvolge lo spettatore nelle pieghe delle tante esperienze sostenute dalla carità cristiana.
Il programma, realizzato in collaborazione con il Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica, mette in luce il valore della gratuità, tocca la carne viva di ferite che spesso non si vogliono vedere, comprende gli sforzi di una Chiesa in uscita, che si prende cura dei più deboli. I video della serie tv mettono in luce i mille intrecci che la Chiesa cattolica è in grado di creare, donando possibilità e speranza, intervenendo con discrezione e rispetto, operando con creatività e positività nel presente dell’Italia che arranca.
Ogni anno, grazie alle firme dei contribuenti, si realizzano, in Italia e nei Paesi più poveri del mondo, migliaia di progetti che vedono impegnati sacerdoti, suore e i tantissimi operatori e volontari che quotidianamente rendono migliore un Paese reale, fatto di belle azioni, di belle notizie.
Destinare l’8xmille alla Chiesa cattolica equivale, quindi, ad assicurare conforto, assistenza e carità grazie ad una firma che si traduce in servizio al prossimo. La Chiesa cattolica si affida alla libertà e alla corresponsabilità dei fedeli e dei contribuenti italiani per rinnovarla, a sostegno della sua missione.
Sono tanti i progetti documentati nella serie in onda su Tv2000 e disponibili online sul canale YouTube 8xmille.
Il video può essere condiviso al seguente link: https://youtu.be/A00hWbIIHs4